Il CERN abbandona Windows e abbraccia l’open source

Il CERN abbandona Windows e abbraccia l'open source

L’organizzazione con sede a Ginevra, ha deciso di risparmiare sui costi, lasciando le licenze Windows e adottando Linux

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L’anno scorso, CERN ha lanciato il “Microsoft Alternative Project” per esaminare come l’azienda potesse lavorare in modo più intelligente passando a sistemi operativi basati su Linux. Il suo obiettivo era studiare una migrazione a soluzioni open source, in modo da ridurre al minimo l’esposizione ai rischi di condizioni commerciali insostenibili. Ed ecco che il CERN potrebbe essere una delle prime organizzazioni a passare al pinguino come alternativa al passaggio a Windows 10 prima che Windows 7 raggiunga la fine di vita il prossimo gennaio.

La società ha anche fatto riferimento agli aumenti delle tariffe di licenza, come motivo del cambiamento. Il CERN è stato tradizionalmente autorizzato ad adottare i software Microsoft con il vantaggio dell’istituzione accademica, ma è stato recentemente costretto a passare a un modello basato sul numero di utenti.

Cosa sappiamo

Secondo ZDNet, l’implementazione dello schema inizierà questa estate con un pilota di un servizio di posta open source, inizialmente per il personale IT. Il cambiamento non è completamente estraneo al CERN. Già OpenStack è ampiamente utilizzato su Red Hat Enterprise Linux. Al momento, non vi è alcuna indicazione circa il rimpiazzo per Windows, o su quale distro (se ce ne sarà una) sarà basato o quando verrà lanciato, ma non c’è dubbio che il CERN stia studiando la mossa da mesi, quindi è probabile che vedremo molte più organizzazioni ripensare al proprio futuro, in avvicinamento all’end of support di Windows 7.