Si discute molto sullevoluzione della rete daccesso in fibra ottica e delle nuove frontiere di quinta generazione del mobile. In generale, la tendenza è di focalizzarsi sui progressi tecnologici agli estremi della rete, ignorando il suo “cuore pulsante”

La parte nascosta dell’iceberg c’è e rappresenta il battito cardiaco della rete stessa. Questo vale sia su rete pubblica, ma anche sulle infrastrutture di rete private, dove continua a essere rapida l’evoluzione tecnologica, in particolare sulla spinta del software e della virtualizzazione che sta cambiando radicalmente il modo di “fare e gestire” reti complesse di tipo enterprise, con riflessi importanti su costi e investimenti delle aziende. Quali sono le principali tecnologie che si stanno affermando nelle reti enterprise? Il “big bang” dei dati e la proliferazione dei device e degli oggetti connessi caratterizzano il nostro tempo. È un fenomeno imponente, una corsa inarrestabile che cambia il nostro modo di comunicare, conoscere, lavorare e che apre la strada a nuovi modelli economici. Secondo Daniela Rao, senior director research and consulting di IDC Italia, la capacità di scambiare informazioni online e di affrontare i cambiamenti in tempo reale genera nuovo valore economico, mentre velocità, semplicità di accesso e prezzi contenuti diventano i driver di acquisto dominanti per molti beni e servizi.

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Indubbiamente – «aumenterà ancora la complessità degli ambienti tecnologici da gestire, perché reti, sistemi informativi e data center sono e saranno sempre più spesso chiamati a svolgere nuovi compiti e a sopportare pressioni crescenti. Tra le infrastrutture ICT – le reti – su cui poggiano applicazioni e processi di comunicazione essenziali per la vita dell’azienda, sono quelle che negli ultimi anni sono state messe a più dura prova, con evidenti impatti su sicurezza, organizzazione e budget ICT». Come conseguenza di questa pressione, assistiamo alla crescente attenzione da parte delle imprese europee verso nuovi strumenti, metodologie e pratiche per gestire le complessità emergenti, mantenere il controllo su reti multisede e – soprattutto – essere pronti al cambiamento imposto dalle nuove regole del mercato globale. «Per indirizzare quest’esigenza – spiega Daniela Rao – l’offerta di sistemi e soluzioni di networking sta evolvendo con l’approccio Intent-based Networking (IBN), in cui le funzioni di rete sono automatizzate e guidate da strumenti software che sfruttano tecnologie di machine learning e big data analytics, per rendere l’infrastruttura sempre più flessibile, automatizzata e intelligente».

LO SCENARIO DI MERCATO

I dati di IDC ci indicano che – a fine 2018 – il mercato italiano dei sistemi e servizi SD WAN ha raggiunto i 17 milioni di euro, e nei prossimi tre anni proseguirà con un ritmo molto rilevante (CAGR 2018-2021=37%), generato soprattutto dalla spesa delle organizzazioni con oltre mille addetti che hanno molte sedi distribuite sul territorio, complessi sistemi informativi ed estese business community (addetti, consulenti, partner, fornitori) che scambiano dati online per svolgere processi di business. Entro il 2021, IDC stima che oltre il 52% delle imprese italiane con più di mille addetti avrà adottato una soluzione SD WAN, mentre la diffusione di queste soluzioni nelle aziende di minori dimensioni sarà più contenuta, in relazione alla modesta estensione delle LAN/WAN delle PMI italiane. La spesa delle aziende italiane attualmente è concentrata sulle infrastrutture, ma nel corso dei prossimi tre anni sarà superata da quella per i managed services che tenderà a crescere in modo più rilevante, anche rispetto alle spese per i servizi di consulenza IT e integrazione.

Secondo Daniela Rao – «l’adozione di servizi di managed SD-WAN, in un numero crescente di casi, sarà una risposta alla necessità di configurare in modo coerente i servizi alle filiali e connettere più utenti alle applicazioni garantendo sicurezza, ottimizzazione delle prestazioni, riduzione della complessità e dei costi della gestione della WAN». Nelle grandi aziende – inoltre – «procede la diffusione delle tecnologie SDN, anche al di fuori dei data center, per il collegamento delle filiali e per la virtualizzazione della gestione delle WAN ibride e delle funzioni di rete. L’offerta delle soluzioni SD-WAN continua a evolversi spinta dai grandi vendor che offrono appliances hardware SD-WAN per le filiali, e software SD-WAN che può essere ospitato su hardware generale in configurazioni vCPE, mentre operatori, outsourcers e service provider offrono SD-WAN solo come managed services e servizi gestiti in cloud». Gli strumenti per gestire i molteplici aspetti di sicurezza integrati in questi servizi svolgeranno un ruolo sempre più importante nella diffusione di soluzioni di cloud & managed SD-WAN. Infatti, i fornitori di servizi di rete – evidenzia Daniela Rao – «sfrutteranno le funzionalità di automazione e analisi delle tecnologie SD-WAN per rafforzare l’applicazione e il continuo aggiornamento degli strumenti di sicurezza sempre più spesso inclusi in modo nativo nelle architetture di rete».

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CONNETTIVITÀ, CLOUD E AI

Per Carlo Borello, head of marketing di Axians Italia, si parla molto di 5G che pur essendo una tecnologia di telecomunicazione avrà un grande impatto sulle reti, esercitando già adesso un’influenza notevole sulle strategie di sviluppo delle reti enterprise wired e wireless. «In ambito geografico, continua la crescita del protocollo SD-WAN e – soprattutto in fase di rinnovo dei contratti MPLS – le aziende valutano alternative agili e spesso anche più convenienti. I due trend sopra evidenziati fanno parte del nuovo paradigma tecnologico basato su infrastrutture virtuali flessibili e facilmente riadattabili a processi di business in continua trasformazione». Mike Bushong, vice president, enterprise and cloud marketing di Juniper Networks osserva che i due contesti dominanti che stanno emergendo sono il multicloud e le SD-WAN. «Le imprese, nel momento in cui iniziano a spostare i propri workload sul cloud devono evolvere le loro operations.

La questione è che l’intera infrastruttura deve essere gestita come un insieme coeso di risorse, non come silos distinti». In sostanza – spiega Bushong – molteplici cloud rispetto al multicloud. «Molteplici cloud è dove un’applicazione gira. Multicloud ha a che fare col modo in cui l’impresa funziona. Uno è incrementale, l’altro trasformazionale. Il vero vantaggio competitivo non deriva da un cambiamento incrementale. L’altra importante area tecnologica che si sta affermando è l’intelligenza artificiale. In un’azienda governata dall’AI, l’informazione è l’elemento costitutivo di base. In assenza di accesso diretto ai rich data, non si avranno le informazioni necessarie per assumere decisioni significative. Nei sistemi attuali – però – non si tratta solo di avere i dati, ma di avere i dati giusti e ricavare gli insights da tutte le informazioni. Trovare i dati significativi in un mare di informazioni è difficile. Ed è qui che viene in aiuto l’intelligenza artificiale. In sostanza, queste informazioni devono essere tradotte in un controllo automatico finalizzato a migliorare la end user experience».

L’AGILITA DELLE RETI SMART

«L’obiettivo principale delle reti di nuova generazione è migliorare disponibilità e agilità in modo automatico» – indica Cosimo Rizzo, head of sales solutions di NovaNext. Da questo punto di vista – «tecnologie abilitanti come network artificial intelligence, machine learning e reasoning consentiranno alle reti, in molte situazioni, di identificare autonomamente il comportamento migliore per l’implementazione rapida dei servizi, di auto-ripararsi e di auto-gestirsi, risolvendo molti degli attuali problemi e migliorando efficienza e precisione». Per Alessandro Della Negra, country sales director Italy, Greece, Cyprus, Malta & Adriatics di Westcon Group – «lo sviluppo di nuove reti è fondamentale per dotarsi di un’infrastruttura agile, dinamica e automatizzata che si adatti facilmente alle necessità della trasformazione digitale». Per esempio nel 2018, il loro partner Extreme Networks, leader nelle reti innovative, ha presentato le soluzioni Smart OmniEdge e Automated Campus. Si tratta di soluzioni che – come ci spiega Alessandro Della Negra«implementano l’intelligenza pervasiva per ottimizzare user experience; sicurezza intrinseca, con controlli di conformità automatici e rilevamento con mitigazione delle minacce; automazione di tutti i processi ripetitivi, per eliminare gli errori umani e creare workflow event-driven per l’incident remediation; costi operativi ridotti grazie a strumenti di gestione omnicomprensivi e automatizzati». Extreme Networks, in collaborazione con Westcon – «ha portato i concetti di agilità e dinamicità anche nella fornitura delle soluzioni che possono essere adottate in modalità OpEx senza vincoli di durata del contratto, indipendentemente dal fatto che siano dispositivi fisici o meno. Il costo è limitato alla tecnologia che si usa».

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AUTOMAZIONE E SICUREZZA

La complessità delle reti aziendali minaccia la sicurezza. Quali sono le principali sfide che dovranno essere affrontate nel futuro? Secondo Daniela Rao di IDC Italia – «automazione della rete e nuovi modelli di implementazione della sicurezza» – sono fondamentali per cogliere le promesse del nuovo ciclo economico digitale, in cui è la capacità di sfruttare le informazioni generate da più fonti che produce nuovo valore. Ma se l’adozione di tecnologie di automazione, apprendimento automatico e orchestrazione è fondamentale per migliorare l’efficienza, è la sicurezza che ne garantisce l’affidabilità. «La sicurezza rappresenta il fattore abilitante più importante di un’architettura predisposta a sostenere l’azienda nel cambiamento continuo». Per i CIO italiani – «investire sulle reti significa supportare l’azienda con infrastrutture sempre più flessibili e intelligenti in grado di migliorare la gestione delle operazioni, sperimentare nuovi modi di lavorare e – ovviamente – di offrire la giusta risposta all’aumento della domanda di banda aziendale a costi contenuti». I CIO italiani sono consapevoli dell’importanza della sicurezza per lo sviluppo e la tenuta delle infrastrutture ICT nella corsa inarrestabile alla digitalizzazione. Secondo i dati di IDC, oltre il 40% delle aziende italiane con oltre 50 addetti considera prioritario investire sia nello sviluppo dei servizi cloud, che in quello delle WAN e della Network Security – «perché è evidente che le risorse tecnologiche e informative aziendali progressivamente migrano nel cloud. E dal cloud arriva la maggior parte delle minacce, incidenti o attacchi».

Daniela Rao evidenzia che quest’evoluzione comporta un impegno crescente sul fronte delle soluzioni e servizi di sicurezza delle reti e in termini di flessibilità, che saranno i principali requisiti a cui le reti aziendali dovranno rispondere nei prossimi due anni – «per liberare il flusso delle informazioni, abilitare la progressiva migrazione del traffico da on-net a off-net (verso l’edge), offrire una copertura wireless pervasiva e continuità tra risorse on-premise e off-site, proprietarie e di terze parti». E tutto questo, mentre mobilità delle persone, oggetti connessi e servizi cloud continueranno a trasformare l’infrastruttura, spingendo le aziende a sperimentare nuovi modelli organizzativi e architetturali, guardando anche a risorse e competenze esterne in grado di supportarle nella pianificazione, progettazione e gestione di ambienti IT e di rete ibridi (in locale, gestiti, cloud e ibridi). La ricerca e l’elaborazione di nuovi modelli organizzativi e architetturali delle reti da parte delle aziende utenti sono destinate a generare una crescente domanda di servizi di progettazione, gestione e sviluppo delle reti aziendali, basati su tecnologie SD-WAN. Riorganizzare i flussi informativi in velocità, fronteggiare minacce sempre nuove e apprendere da esperienze precedenti diventano capacità fondamentali di cyber-resilience che – con la progressiva automazione delle funzioni di routine attraverso strumenti di machine learning e analytics – possono garantire una protezione adeguata alle persone e agli asset delle aziende che affrontano una trasformazione continua.

RETI E IMPRESE PIÙ COMPETITIVE

Per Carlo Borello di Axians Italia, le tecnologie che stanno trasformando in profondità la nostra società si appoggiano su infrastrutture di rete sempre più complesse ma esponenzialmente più vulnerabili. E quindi, la sicurezza diventa la prima sfida da affrontare – «soprattutto quando la rete entra nelle fabbriche e interagisce con gli oggetti. Le reti devono essere sicure, rispettare le normative locali e internazionali in termini di rispetto della privacy – e il GDPR non è l’unico driver. Le reti devono essere facilmente scalabili per non limitare le possibilità di un’azienda di sfruttare tutti i benefici offerti dall’IoT e dalle incredibili capacità computazionali alla base dell’intelligenza artificiale e della realtà aumentata e virtuale». Ma prima le aziende devono definire una corretta strategia di adozione. «Per anni, l’industria ha proposto diverse tecnologie mirate a migliorare il networking» – fa notare Mike Bushong di Juniper Networks.

«Ma il ritmo di produzione ha superato di gran lunga quello di adozione. Che si tratti di un processo massivo di creazione delle nuove competenze necessarie o di cambiamenti ai processi e alle procedure di base, per progredire, le aziende non potranno limitarsi ad acquistare prodotti. Per esempio, come potrà un’impresa nel suo complesso cambiare se si porta dietro tecnologie obsolete? Non è un problema tecnologico, ma di best practice. E qui, è dove le aziende storicamente hanno avuto problemi». L’adeguamento della rete costituisce il fondamento di qualsiasi iniziativa di trasformazione digitale. «Per un’organizzazione – spiega Cosimo Rizzo di NovaNext – l’alternativa a una rete intelligente, adattativa e sicura vuol dire rimanere indietro e perdere di competitività. Mobilità pervasiva, aumento esponenziale dei dispositivi connessi e i conseguenti aspetti legati alla cyber security saranno le principali sfide del futuro. Le reti aziendali dovranno essere sicure, affidabili e consentire il collegamento senza interruzioni ovunque, in qualsiasi momento e su qualsiasi dispositivo».

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SEMPLIFICARE LA COMPLESSITÀ

Per affrontare con successo le sfide che i CIO e le imprese hanno davanti – «la rete aziendale (WAN) deve essere immaginata in modo nuovo e riprogettata per soddisfare i requisiti della trasformazione digitale e del cloud» – suggerisce Daniela Rao di IDC Italia. «La tecnologia SD-WAN è una risposta alla necessità di trasformazione della WAN nell’era del cloud che permette di configurare in modo coerente filiali e siti remoti per connettere gli utenti alle applicazioni, garantendo sicurezza, ottimizzazione delle prestazioni e riduzione della complessità e dei costi della WAN». Inoltre, la connettività SD-WAN aggiunge anche ulteriore valore grazie alla sua capacità di automatizzare e semplificare le operazioni WAN e migliorare la gestione del traffico delle applicazioni in uso. «Le grandi imprese italiane, che operano in ambienti complessi con requisiti di efficienza stringenti – continua Daniela Rao – sono pienamente consapevoli del fatto che la soluzione SD-WAN dovrebbe rispondere a diverse esigenze aziendali inderogabili come l’utilizzo o la pianificazione di soluzioni SD-WAN per la configurazione e la gestione centralizzata; l’utilizzo attivo di soluzioni di connettività a banda larga economicamente convenienti; la selezione intelligente del percorso e un provisioning zero-touch sicuro. Una soluzione SD-WAN ben progettata e completa è in grado non solo di fornire un miglioramento delle prestazioni e della disponibilità delle applicazioni, ma anche convenienti livelli di larghezza di banda, sicurezza, SLA delle applicazioni, caratteristiche essenziali per supportare le applicazioni da cui dipende l’attività dell’azienda».

Stando ai dati di alcune recenti survey di IDC, la maggioranza delle imprese italiane ritiene che le telco siano i fornitori di riferimento per costruire una rete aziendale a prova di futuro, grazie alla disponibilità di reti capaci di trasportare il traffico, capacità nel monitorare le prestazioni di rete, dando priorità ad applicazioni mission-critical o particolarmente sensibili alla latenza, all’accesso sicuro alle applicazioni e alla solida competenza nella gestione dei servizi infrastrutturali. Per Carlo Borello di Axians Italia ci sono due direttrici sulle quali lavorare se si vuole semplificare la crescente complessità. Occorre prima di tutto – «ridefinire i processi di business in modo che questi si adattino al meglio alle tecnologie sottostanti e al lavoro collaborativo che esse permettono. E altrettanto importante è – «la corretta definizione di cruscotti di controllo e gestione tramite i quali il top management può verificare in tempo reale l’allineamento tra i processi e l’innovazione tecnologica». Cosimo Rizzo propone di scegliere soluzioni che rendano omogenea la gestione delle infrastrutture di rete in tutta l’organizzazione, dall’accesso alla WAN fino ad arrivare al cloud, semplificando implementazione e funzionamento. In pratica – «soluzioni che consentano alla rete di adattarsi all’evoluzione e nel contempo proteggano da minacce alla sicurezza sempre più difficili da affrontare. Tecnologie e soluzioni di tipo cognitivo e basate sull’intento».

CONCLUSIONE

Seneca ci ricorda con un bell’aforisma che “non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove deve andare”. Questo vale anche per l’argomento che abbiamo cercato di esaminare in questo servizio. Nulla si deve improvvisare, soprattutto quando si discute di investimenti con forte impatto sul business e sulla competitività delle imprese come Sistema. Affrontare il futuro digitale con metodo e competenza non è solo fattore di sopravvivenza, ma anche la chiave per cercare di aprire le porte di accesso a nuove incredibili opportunità.