Sovraccarico della rete italiana? Usare meno HD

Sovraccarico della rete italiana? Usare meno HD

Prima Netflix che consiglia di sfruttare solo la definizione standard, adesso il Ministro per l’Innovazione che chiede di navigare con parsimonia

Prima o poi sarebbe successo: il rimanere a casa, soprattutto a lavorare, sta avendo ripercussioni sulla rete internet nostrana, sempre più satura. Secondo gli ultimi dati, i giga scambiati sulla rete fissa sono, in media, maggiori del 50% di quanto vengono usati normalmente, con i momenti di picco che fanno registrare dai 18 ai 20 Petabyte in ingresso e in uscita, rispetto ai soliti 10-12.

I download sono aumentati del 40%, così come l’accesso a piattaforme di streaming, video, audio e di gaming. Non è un caso se la Commissione Europea abbia già chiesto (e ottenuto) la diminuzione della qualità video alle maggiori piattaforme online, come Netflix e Youtube, domandandosi quanto la rete reggerà ancora. Se poi guardiamo all’Italia, non proprio il primo paese al mondo e in Europa per qualità e velocità di banda, beh le cose si complicano notevolmente.

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Come sostenere internet in Italia

Ed è per questo che il Ministro per l’Innovazione Digitale, Paola Pisano, si è espressa sulla questione affermando che “oggi internet è una risorsa preziosa e come tale va utilizzata”, ricordando che se il traffico è aumentato di molto, allora si hanno delle problematiche concrete da affrontare, specialmente in quanto a picchi di connessione che, di norma, si verificavano solo di sera. Insomma, maggiore parsimonia nell’uso, soprattutto quello più succhia-dati, della rete.

Fa eco alla Pisano, Alessandro Morelli, Presidente della Commissione TLC alla Camera, che sottolinea come in questo momento sia più che prioritaria l’efficienza del servizio internet per la sicurezza e la sanità, così come “per tutti gli italiani che in questo momento lo utilizzano per il lavoro e l’istruzione da remoto”. Le condizioni del network sono in periodica fase di monitoraggio, proprio perché risultano compromesse dall’imponente carico di dati condiviso.

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