PA Digitale, l’innovazione oltre il settore pubblico

Nata per rispondere alle necessità di innovazione della PA, l’azienda è provider nella cooperazione applicativa con l’Agenzia delle Entrate e intermedia circa 82 milioni di fatture all’anno. PA Digitale guarda avanti, potenziando l’offerta per adattarsi a nuove sfide e opportunità

Una realtà con due anime, una indirizzata al mercato pubblico, l’altra a quello privato. Questo, in estrema sintesi, è il ritratto di PA Digitale, azienda nata nel 2009 per rispondere alle necessità di innovazione della Pubblica Amministrazione e alla spinta di accelerazione verso la digitalizzazione. Oggi, sul mercato privato, la società è provider nella cooperazione applicativa con l’Agenzia delle Entrate e fornitore di soluzioni per la fatturazione elettronica e la conservazione digitale affermandosi in tali ambiti come uno dei player più importanti.  Roberto Trezzi, sales account Mercato Privato di PA Digitale spiega: «Sull’onda della fatturazione elettronica, a cavallo tra il 2018 e il 2019, siamo diventati intermediari al sistema di interscambio di Agenzia delle Entrate. Intermediamo circa 82 milioni di fatture all’anno, il trend è in crescita e confidiamo di superare entro la fine del 2024 il traguardo di 100 milioni di fatture. Lo scorso anno il 3,5% delle fatture emesse in Italia era realizzato con la nostra soluzione, usata direttamente o in modo indiretto, passando dal gestionale del nostro partner».

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Tra i clienti di PA Digitale rientrano oggi software house, operatori ICT, system integrator. «Ci rivolgiamo, quindi, a chi, come noi, si occupa di software» – spiega Trezzi. «Queste società porteranno le nostre soluzioni ai loro clienti attraverso la piattaforma WebTec che rendiamo loro disponibile. Al momento, abbiamo una cinquantina di partner di varie dimensioni che lavorano su diversi mercati. La nostra proposta è presentata, da questi partner, come se fosse la propria. I partner di PA Digitale possono arricchire le proprie soluzioni software con i molti servizi WebTec messi a loro disposizione oppure proporre le soluzioni in “full white brand” aggiungendo il proprio logo e caratteristiche distintive grafiche della loro realtà oppure possono “mixare” interfacce utenti realizzate in proprio con la nostra soluzione. Il soggetto più vicino alla nostra missione è il partner che ha un proprio gestionale, ci usa come motore per quei servizi che non ritiene opportuno sviluppare in casa o per i quali non ha i requisiti per poter far da sé: questo, dal mio punto di vista, è il cliente ideale» – commenta Trezzi. Del resto, la pubblicità della piattaforma di gestione WebTec che recita – “Il lavoro sporco a WebTec, tu pensa solo ad accendere il motore” – rispecchia quest’ultima categoria di clienti.

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«Ci piace fare rete con i nostri partner» – continua Trezzi. «Il rapporto che abbiamo con loro è molto stretto: li consultiamo, ci confrontiamo con loro quotidianamente e il loro contributo è importante per determinare i nostri sviluppi mantenendo comunque sempre il focus sulla digitalizzazione e l’innovazione per arrivare a proporre strumenti semplici da usare ma realmente efficienti per gli utenti finali. Ogni partner mantiene la propria autonomia nella sua proposta al proprio parco clienti e ha a disposizione un cruscotto di controllo dal quale può attivare vari servizi accendendo o spegnendo interruttori in base all’esigenza effettiva dell’utente finale».

PILASTRI IMPORTANTI

Conservazione di documenti e intermediazione delle fatture sono due pilastri importanti per PA Digitale. «Nel tempo abbiamo aggiunto alla fattura elettronica una serie di ulteriori servizi che arricchiscono il bagaglio di soluzioni da fornire ai nostri partner» – spiega Trezzi. «Abbiamo arricchito, inoltre, con una serie di microservizi, il servizio di fattura elettronica. Quindi abbiamo seguito l’orientamento di Agenzia delle Entrate, che ha previsto la possibilità di interagire in “cooperazione applicativa” con il cassetto fiscale dei contribuenti quali aziende e partite IVA. In questo momento i web services legati alla cooperazione applicativa riguardano lo scarico massivo delle fatture, lo scarico dei corrispettivi e la gestione dell’imposta di bollo. Seguiamo con attenzione l’evoluzione dell’Agenzia delle Entrate per sviluppare quanto è necessario. PA Digitale, insieme ad altre aziende di software, si è accreditata al sistema per poter interagire con l’Agenzia. Un ulteriore elemento di attualità è la gestione delle PEC con uno strumento di gestione di singole caselle o di più caselle che consente quindi di monitorarne molte in un’unica soluzione. Inoltre, il servizio consente di mantenerne la validità legale nel tempo, tramite il processo di conservazione digitale a norma. La piattaforma WebTec è al centro della nostra proposta e racchiude tutti i servizi a cui il partner può accedere».

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UNA VASTA OFFERTA

«Nella storia della nostra azienda – dichiara Laura Sangalli, direzione Mercato Privato di PA Digitale – le attività core sono partite con la Pubblica Amministrazione. Digitalizzazione in ambito Pubblica Amministrazione, dematerializzazione dei documenti e conservazione digitale a norma sono fasi di un processo, avviato sin dal 2005 e attualmente in corso, che comprende l’ammodernamento e l’aggiornamento dell’intera Pubblica Amministrazione. Sfruttare i processi di digitalizzazione come leva per lo sviluppo anche in ambito privati, questo è l’obiettivo di PA Digitale. Le stesse regole in vigore per la PA, tradotte e applicate ai privati, danno una marcia in più alle imprese nell’ottica della digitalizzazione dei processi, dematerializzazione e conservazione dei documenti. A questi argomenti si unisce il tema della riduzione del consumo della carta, un processo finalizzato a ridurre quanto più possibile l’utilizzo della carta, a favore della digitalizzazione di file, dati e documenti. Per questo – continua Sangalli – proponiamo una soluzione documentale organizzata, semplice e a portata di operatore, gestita all’interno del sistema WebTec. Una serie di task abbinati tra loro elaborano e avanzano automaticamente lo stato di lavorazione del documento. La dematerializzazione dei documenti e la gestione documentale prevedono che il documento passi automaticamente da scrivania a scrivania, fino alla conclusione e alla sua uscita verso l’esterno, con la possibilità di conservazione digitale a norma».

La piattaforma – spiega Sangalli – si presenta con uno spiccato senso del digitale. Attraverso la combinazione di un sistema di work flow (disponibile in piattaforma) e di un evoluto sistema documentale (inclusa la firma digitale), è possibile organizzare flussi di documenti esclusivamente digitali. Un approccio di questo tipo determina evidenti vantaggi anche dal punto di vista dell’organizzazione interna, eliminando flussi cartacei e raggiungendo tempestivamente la persona interessata alla gestione di una certa attività oltre naturalmente alla razionalizzazione dei processi. L’offerta vive parallelamente a quella della fatturazione elettronica per la cooperazione applicativa, elemento importante sul quale crediamo e su cui l’Agenzia delle Entrate sta puntando molto». Tra i servizi di cooperazione applicativa, rientrano anche quelli riservati ai provider, quali la verifica del codice fiscale e della partita IVA. PA Digitale presterà attenzione anche ad altri servizi che l’Agenzia si è impegnata a considerare nel corso dell’anno, che saranno resi disponibili ai clienti.

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EVOLUZIONE CONTINUA

«Parlando di sviluppi futuri – dichiara Sangalli – stiamo sempre selezionando i servizi che l’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione, principalmente riservati ai provider. Di conseguenza, abbiamo fatto un percorso di accreditamento e un anno fa eravamo tra i primi 20 in Italia. L’Agenzia delle Entrate dà fiducia ai provider accreditati, attivando i servizi a corredo della fatturazione elettronica. Stiamo ampliando anche la nostra gestione documentale. Potenzieremo la gestione delle PEC e l’automatismo che lega i documenti, tra cui la PEC, a un protocollo e a un workflow applicativo. La gestione della fattura si arricchisce grazie a richieste che nascono dall’utilizzo sempre più diffuso della soluzione, coinvolgendo anche soggetti in precedenza non partecipi all’adempimento» – spiega Sangalli. «Avendo una forte esperienza maturata in ambito PA, siamo in grado di recepire le esigenze provenienti dal mondo pubblico che possono risultare interessanti anche per il settore privato. Accanto all’esperienza, disponiamo di un’offerta che ha già una propria struttura, una solida base che potrà essere trasferita dove necessario, grazie al coinvolgimento di aziende, professionisti, associazioni».