Cellulari e tumore: le ricerche continuano

Man mano che il tempo passa ed accuse e prove aumentano, il pericolo per la salute rappresentato dai cellulari si prepara a diventare sempre di più una certezza

E’ questa la conclusione che si può trarre da una recente monografia dello Iarc (International Agency for Research on Cancer), l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, che sviscera appunto il tema della potenziale cancerogenicità dei telefonini e che è al vaglio della procura di Torino, la quale sta effettuando accertamenti sulla sicurezza dei cellulari.

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Il pm Raffaele Guariniello ha già avuto modo di prendere in esame un paio di casi di persone ammalate di tumore e al momento è al lavoro insieme a una squadra di consulenti scientifici e ai carabinieri del Nas.

Nei mesi scorsi l’allerta era stata lanciata anche dall’Aea, l’Agenzia Europea per l’Ambiente, che ha pubblicato un rapporto sul legame tra i cellulari e l’insorgenza dei tumori. Jacqueline McGlade, direttore esecutivo dell’Aea, ha affermato: “Anche se non esiste chiarezza scientifica sulla relazione tra l’utilizzo del cellulare e tumori al cervello, da studi e ricerche è sempre più solida l’evidenza di questo legame”.

Parola d’ordine: precauzioni

L’invito lanciato dal rapporto è quello di adottare il principio di precauzione per contenere potenziali pericoli. Il che significa: abbandono delle stazioni WiFi e dei cellulari accesi in camera da letto, mentre si dorme, e utilizzo praticamente costante degli auricolari, che riducono l’esposizione alle onde elettromagnetiche.

Il rapporto fa anche riferimento all’Organizzazione mondiale della Sanità che nel 2011 ha definito la possibilità che i campi elettromagnetici siano cancerogeni. Secondo gli studi considerati dall’Aea sarebbero gli under 20 la fascia più vulnerabile rispetto al rischio tumori all’orecchio e al cervello. Il direttore responsabile si era espresso così a riguardo: “Sono preoccupata dall’esposizione generale di bambini e ragazzi, che ad esempio mettono il cellulare la notte sotto il cuscino e la loro attività del cervello è disturbata”, “Secondo alcuni studi il cellulare può rallentare lo sviluppo cognitivo dei teenager, perché ha un impatto maggiore su una corteccia cerebrale più sottile e una testa più piccola, dove il cervello continua a svilupparsi fino ai 20 anni. “Le persone devono essere più vigili, perché è vero che in un periodo di dieci anni le versioni dei cellulari sono cambiate venti volte e i telefoni sono sempre più piccoli, ma è anche vero che il periodo di latenza dei tumori è molto lungo e gli effetti dell’uso degli anni ’90 si cominciano a vedere adesso”.

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