Expo 2015 vetrina della smart city

A 18 mesi dall’inizio della manifestazione, Telecom Italia presenta il nuovo Centro di comando e controllo della manifestazione milanese, anticipando per la prima volta le sue implicazioni “di sistema”

Tutto pronto per la partenza. Alla terza edizione degli incontri di Expovisions a Milano Telecom Italia ha annunciato la creazione di EC3, la sala di “command and control” di Expo 2015 associato al data center Telecom di Rozzano, uno dei sei operativi oggi in Italia, nel corso di una manifestazione al Museo della Scienza che ha visto anche l’assegnazione dei premi ai giovani vincitori del concorso Digital Ideas for Expo 2015 City. Prima a salire sul palco Carlotta Ventura, vice president domestic media di Telecom Italia, che ha ricordato come in questo momento «Expo 2015 sarà più che mai una opportunità per accelerare il nostro paese». Intervenendo a fianco della Ventura, Piero Galli direttore generale della divisione Gestione Evento di Expo ha anche segnalato il lancio, avvenuto proprio in questi giorni, del portale di e-procurement rivolto alle imprese italiane che forniranno i loro servizi per l’allestimento degli stand e degli altri punti di presenza delle 149 nazioni che parteciperanno all’Expo milanese. «Stimiamo che solo per l’allestimento dei padiglioni verranno investiti 1,1 miliardi di euro», ha precisato Galli, sottolineando tra l’altro che il portale di servizio BtB utilizzerà esclusivamente la lingua inglese.

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Il sistema operativo di Expo

Non è la prima volta che vengono fornite delle cifre, ma quelle di cui ha successivamente parlato Ottorino Passariello collega di Galli e responsabile della divisione Operations. Passariello ha parlato di una stima di visitatori di 24 milioni di persone, con punte nei finesettimana di 240 mila accessi. Facendo un confronto con alcuni recenti eventi del polo fieristico di Milano-Rho – 70 mila visitatori durante il picco del Salone del Mobile, o i 140 mila che nei giorni scorsi hanno acquistato regali natalizi all’Artigiano in Fiera, risulta evidente che gli organizzatori si apprestano a far fronte a una manifestazione di particolare complessità. Altrettanto complesso sarà il centro di controllo appena varato da Telecom Italia e il suo “sistema operativo”, il Expo Logbook. Attraverso la piattaforma cloud della Nuvola Italiana di Telecom, Logbook permetterà di gestire la regia, il coordinamento e il tracciamento di tutti i processi tecnologici, logistici e di pubblica sicurezza previsti (e “imprevisti”) durante l’evento. La soluzione funzionerà nell’arco delle 24 ore nel corso dell’intero Expo e verrà utilizzata da 850 operatori che presidieranno continuamente il centro di controllo. Il personale sul campo potrà effettuare in tempo reale, attraverso il collegamento via smartphone, tutte le segnalazioni relative a situazioni che implicano un intervento, in modo che il centro possa verificare le priorità ed effettuare il dispacciamento delle squadre di tecnici e addetti.

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Verso il cloud, tagliando i ponti con il passato

«In questo senso – ha precisato Passariello riferendosi alle efficaci metafore urbanistiche che hanno caratterizzato il keynote dell’economista Carlo Alberto Carnevale Maffè, il sito espositivo verrà considerato una smart city a tutti gli effetti. Per rendere ancora più funzionale il modello e ridurre le complessità, abbiamo deciso di suddividerlo in ottantaquattro quartieri virtuali su cui interverranno 12 mila incaricati della gestione end to end di tutti i risvolti delle attività espositive».

L’altra metafora utilizzata da Carnevale Maffé ha riguardato il cloud computing come ideale, ma concreto, ambiente di progettazione della smartcity e del suo ecosistema di servizi, definito «un hub, una sintesi logistica di processi interoperabili». Equiparando il cloud computing di Nuvola Italiana a una “Banca d’Italia dei Dati, un luogo che garantisce la circolarità delle informazioni», Maffè ha anche esortato a sposare i nuovi modelli dell’informatica senza cadere nella tentazione della “migrazione”. «I processi vecchi vanno dobbiamo lasciarceli alle spalle. Dobbiamo bruciare i ponti con il passato».

Sottotraccia a molti degli interventi, sembra esserci la volontà di cercare non solo di sfruttare Expo 2015 come una “frusta gravitazionale” per il rilancio del sistema paese, ma di creare al tempo stesso un esempio e un patrimonio durature per tutta l’area della “smart Milano” e non solo. L’amministratore delegato di Cisco Agostino Santoni, rappresentante con Mauro Palmigiani di Samsung degli sponsor tecnologici di Expo, ha ribadito le forti aspettative del colosso globale delle reti. «Cisco, che fornisce all’Expo il suo intero sistema nervoso digitale, crede in questa manifestazione per le grandi opportunità tecnologiche e il potenziale impatto sull’intero sistema Paese». Le prime anticipazioni sui servizi pensati dai giovani vincitori del concorso Digital Ideas descrivono per Expo un orizzonte tecnologico di assoluta avanguardia, con al centro una connettività onnipresente, totem informativi e dispositivi mobili in costante dialogo con una Internet delle cose.

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