Il rispetto dell’ambiente comincia in azienda: Inaz risparmia 30mila bottiglie di plastica ogni anno

Linda Gilli: «Usiamo l’acqua della rete idrica al posto di quella in bottiglia. È buona e certificata. Risparmiano i dipendenti, risparmia l’azienda e guadagna l’ambiente»

Quante bottiglie d’acqua consumano i lavoratori di un’azienda di medie dimensioni? Inaz, società con 150 dipendenti nella sua sede di Milano, ha provato a fare i conti: «Si arriva fino a 30mila bottiglie di plastica da mezzo litro consumate in un anno -spiega Linda Gilli, presidente e ad dell’azienda-. Solo per produrle ci vogliono 5,7 barili di petrolio, quasi 8 quintali di greggio, senza considerare i costi e le emissioni per trasportarle e smaltirle. Uno spreco insostenibile, specie in questi tempi di crisi. Gli stessi dipendenti ci chiedevano soluzioni per far risparmiare loro stessi e l’azienda e per tutelare l’ambiente: ecco perché abbiamo aderito al progetto “L’Abbiamo Imbroccata” finanziato da Fondazione Cariplo».

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L’iniziativa, che promuove il consumo dell’acqua di rete nei locali pubblici e nei luoghi di lavoro di Milano, è attivata in collaborazione con Fondazione Rete Civica di Milano, Università di Milano-Bicocca, Legambiente Lombardia, Amiacque e Metropolitana Milanese. Inaz è stata una delle prime aziende ad aderire.

La svolta green di Inaz comincia coinvolgendo i lavoratori

«I nostri dipendenti sono liberi di scegliere se continuare a consumare l’acqua imbottigliata oppure servirsi delle brocche che abbiamo distribuito per rifornirsi dalla rete. L’acqua del rubinetto è buona, certificata e sempre disponibile, senza problemi legati alla data di scadenza» racconta sempre Linda Gilli.

Dopo una valutazione delle pratiche di gestione delle risorse idriche in azienda, condotta in collaborazione con i partner della campagna, Inaz è stata omaggiata delle brocche per il rifornimento e Metropolitana Milanese ha provveduto alle analisi dei campioni d’acqua.

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«Confidiamo che il consumo di acqua imbottigliata calerà drasticamente – conferma Gilli -. Il nostro auspicio è che aderiscano al progetto anche i locali della zona convenzionati con Inaz per i pasti dei dipendenti. Abbiamo dimostrato che l’acqua del rubinetto è un’alternativa ecologica, economica e praticabile rispetto all’acqua in bottiglia: queste buone pratiche aziendali possono e devono diffondersi anche nella vita di tutti i giorni».