Tango, videochiamate su iPhone e Android

Tra le tante startup che iniziano a essere osservate con attenzione nell’area della comunicazione mobile-wireless il nome di Tango sta diventando popolare.

Tango è un’azienda fondata nel luglio 2009 e rende disponibile un servizio di videochiamata gratuito, concorrente a Skype, attraverso dispositivi iPhone o Android in modalità Wi-Fi, 3G o 4G. In soli 9 mesi dal suo lancio l’applicazione è utilizzata da 17 milioni di utenti.

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L’obiettivo è arrivare nel corso del 2012 a 100 milioni di utenti. Secondo quanto riportato da TechCrunch quello che fa ben sperare nelle performance economiche e finanziarie di Tango è la rapidità con cui è riuscita a conquistare l’attuale numero di utenti. Performance che se comparate con l’esordio di Skype, avvenuto nell’ormai lontano sono più che incoraggianti. Secondo le statistiche rilasciate dalla società, Tango gestisce mediamente 2,5 milioni di minuti di chiamate al giorno.

Sebbene Apple promuova sul suo iPhone il proprio servizio di mobile chat Facetime, Tango ha la prerogativa di essere cross platform e potere essere utilizzato su dispositivi mobile più diffusi, a base iOS e a base Android. Nella classifica delle più popolari applicazioni di social networking per iPhone Tango risulta in sesta posizione.

Il problema, per emergere e riuscire a essere competitivo nell’area delle videochiamate, risiede però nel carattere nativo dei servizi di questo tipo. Facetime è un’applicazione che risiede su iPhone, non ha bisogno di essere scaricata e risulta pertanto quella che, verosimilmente, la gran parte di utenti tende a utilizzare. Un approccio che probabilmente verrà esteso a piattaforme Android attraverso videochat Google e, sicuramente, a dispositivi Windows di prossima generazione considerato che Microsoft ha appena acquisito Skype e che vorrà espanderne l’utilizzo sulla componente smartphone facendo evolvere l’attuale Skype Mobile in un servizio video calling.

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In prospettiva Tango si dovrà quindi confrontare con una molteplice concorrenza, Apple, Google e Microsoft. Ma la chiave del successo potrà essere la disponibilità multiplatform. Se Tango riuscisse a portare la propria applicazione su Windows sarebbe nella posizione di contrastare una concorrenza che sembra voler giocare in una logica strettamente proprietaria.