Jack Horner: “costruirò un dinosauro”

Il paleontologo, che ha collaborato alla realizzazione della serie Jurassik Park, vuole creare un dinosauro a partire da un pulcino sfuttando i “geni ancestrali”

Basta un uovo di gallina per fare tornare in vita i dinosauri. Gli amatissimi animali preistorici, infatti, potrebbero rinascere, grazie alle modificazioni genetiche, da un modernissimo pulcino. Jack Horner, il famoso paleontologo dell’Università del Montana noto per essere stato ispiratore del romanzo Jurassic Park, di Michael Crichton, e consulente di Steven Spielberg, ha pubblicato le istruzioni per “costruire” i grandi rettili del passato nel suo ultimo libro, ”Come costruire un dinosauro”.

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Gli uccelli, non solo discendono dai dinosauri come sapevamo, ma sono essi stessi veri e propri dinosauri.”Grazie allo studio degli embrioni sappiamo che un feto durante la crescita ripercorre la storia evolutiva della sua specie, l’embrione di un pollo non ha da subito le ali e il becco, ma ha zampe a tre dita, denti e coda”, afferma il paleontologo. Per questo le ricerche si stanno concentrando su questi tre passaggi fondamentali dello sviluppo del pulcino: quello che fa riassorbire la coda, quello che fa sparire i denti dal becco e quello che trasforma la zampa artigliata in ala. “Attiveremo e disattiveremo i geni nei singoli individui, imparando sempre di più quali debbano essere alterati. E poi in prospettiva potremmo anche arrivare a individui capaci di trasmettere le loro caratteristiche. Oggi sappiamo già come far crescere i denti in un uccello e potremmo far nascere un uccello con i denti, se volessimo. Ma non ci basta. Prima vogliamo aggiungere altre caratteristiche”, spiega Horner.

Del fatto che alcuni suoi colleghi non ritengano etica la sua ricerca Horner risponde: “non mi crea nessun problema di ordine etico. In ogni modo certe persone sollevano questioni etiche quando hanno a che fare con un tipo di scienza che non capiscono. Inoltre, tutto quello che impariamo sull’ingegneria genetica potrà un giorno essere applicato anche all’uomo perché i geni e la loro regolazione sono molto conservati nelle diverse specie animali”. La ricerca sui geni infatti permetterebbe di risolvere i problemi relativi ad una serie di malattie e malformazioni che si determinano proprio nello sviluppo prenatale.

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Il vero intento della ricerca sembrebbe però, dalle parole dello stesso Horner, “fare contenti i bambini” anche se, purtroppo per loro, dovranno aspettare “almeno vent’anni”.