La Cleveland Clinic e IBM iscrivono Watson alla facoltà di medicina

I ricercatori IBM collaboreranno con clinici e docenti per far progredire le competenze mediche  del sistema

La Cleveland Clinic e la IBM hanno presentato un nuovo progetto di collaborazione che prevede l’inserimento di Watson nella facoltà di medicina presso il Cleveland Clinic Lerner College of Medicine della Case Western Reserve University. Il team di ricercatori IBM lavorerà infatti insieme con  docenti ed esperti della Cleveland Clinic per potenziare le funzionalità della tecnologia di Deep Question Answering di Watson in campo medico.

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La capacità di Watson di analizzare il significato e il contesto del linguaggio umano e di elaborare rapidamente le informazioni per dare risposte precise può assistere medici, infermieri e studenti di medicina ad estrarre conoscenze sepolte in montagne di informazioni.

Anziché tentare di memorizzare ogni elemento contenuto nei libri di testo e nelle riviste mediche -compito ormai riconosciuto impossibile – gli studenti imparano prendendo i casi specifici di pazienti, analizzandoli, elaborando ipotesi e quindi trovando e collegando le evidenze contenute nei materiali bibliografici e nelle riviste più recenti.

Questo processo, in cui si considerano diversi fattori medici e si scoprono e comprovano ipotesi di soluzioni valutando grandi volumi di dati, rispecchia le funzionalità chiave della tecnologia Watson. Gli studenti interagiranno con Watson sui casi più impegnativi, nell’ambito di un piano di apprendimento basato su problemi e simulazioni cliniche. Un’applicazione di apprendimento collaborativo creata sulla tecnologia Watson sarà messa a disposizione degli studenti di medicina per aiutarli a navigare tra i contenuti più recenti, considerare svariate ipotesi e trovare evidenze chiave a sostegno di potenziali risposte, diagnosi e opzioni di trattamento.

“Ogni giorno, medici e scienziati in tutto il mondo aggiungono informazioni a ciò che risulta come una biblioteca medica globale in continua espansione”, spiega il Dr. C. Martin Harris,  Chief Information Officer della Cleveland Clinic. “La collaborazione della Cleveland Clinic con IBM è entusiasmante  perché ci offre l’opportunità di insegnare a Watson a ‘pensare’ in modi che possono renderlo uno strumento potente per la medicina. Una tecnologia come questa ci consentirà di sfruttare tale biblioteca medica per migliorare la salute dei pazienti, trovando al contempo modi nuovi per affrontare le attuali sfide della Sanità”.

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Gli studenti contribuiranno a migliorare le funzionalità di analisi del linguaggio e del dominio di Watson, giudicando le evidenze che fornisce e convalidandone le risposte in campo medico. In sintesi,  gli studenti e Watson trarranno vantaggio dai reciproci punti di forza e competenze, sia per imparare sia per migliorare la loro performance collaborativa.

Attraverso l’utilizzo di risorse mediche, simulazioni e scenari clinici reali, Watson apprenderà la medicina d’avanguardia bilanciandola con la medicina basata sulle evidenze e contribuirà ad ottenere migliori risultati utilizzando vari insiemi di dati, come benchmark comprendenti le domande tratte dall’esame statunitense di abilitazione alla professione medica, lo USMLE (United States Medical Licensing Exam), le stesse domande a cui deve prepararsi ogni studente di medicina.

Si tratta chiaramente di passare dalla memorizzazione al pensiero critico e in questo contesto i medici si affideranno sempre più a potenti strumenti di rilevamento e analisi del linguaggio, come Watson, per valutare i casi clinici, trovare e classificare le evidenze, razionalizzare accuratamente le decisioni. I medici si affideranno alla loro esperienza e alle capacità di pensiero critico per leggere le evidenze ed esprimere il giudizio finale.  

“La pratica della medicina sta cambiando e con lei dovrebbe cambiare la modalità di apprendimento degli studenti. Gli scenari dei casi clinici dovrebbero fare affidamento sulla capacità delle persone di trovare e applicare rapidamente le conoscenze più pertinenti. Trovare e valutare percorsi eterogenei attraverso la letteratura medica è necessario per scoprire e classificare le evidenze a sostegno di potenziali diagnosi e opzioni di trattamento”, spiega il Dr. David Ferrucci, IBM Fellow e Principal Investigator del progetto Watson.

“Nuove scoperte e progressi medici stanno facendo crescere la nostra conoscenza collettiva della medicina a un ritmo senza precedenti, e i medici di domani dovranno adottare nuovi strumenti e tecnologie per integrare la propria conoscenza ed esperienza nel campo”, spiega il Dr. James Stoller, M.D., chair dell’Education Institute presso la Cleveland Clinic. “La tecnologia non sostituirà mai il medico, ma può renderci migliori. I nostri studenti e docenti sono entusiasti di contribuire al raggiungimento di questo obiettivo”.

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“Grazie alla possibilità di lavorare con i docenti e gli studenti in un’organizzazione come la Cleveland Clinic impareremo ad adattare in modo più efficiente Watson attraverso l’interazione con gli esperti. È entusiasmante immaginare le possibilità per questa nuova fase di Watson”, aggiunge il Dr. Ferrucci.

La IBM e la Cleveland Clinic sperano di fornire agli utenti in futuro un’applicazione basata sulla tecnologia Watson per dotare l’équipe di assistenza di un importante strumento decisionale. I “caregiver” potranno sfruttare Watson per elaborare una cartella clinica elettronica (Electronic Medical Record, EMR), sulla base di un’approfondita comprensione semantica del contenuto all’interno della cartella e della tipica serie di domande a cui i caregiver devono rispondere nel considerare il caso di un paziente.

Di tutte le potenzialità di Watson la IBM e la Cleveland Clinic discuteranno al Cleveland Clinic Medical Innovation Summit, in programma dal 29 al 31 ottobre 2012 a Cleveland, Ohio.