La prima volta dell’Iran su Facebook

L’arrivo sulla piattaforma dei ministri del nuovo governo potrebbe anticipare un’apertura generale al web social

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L’intero gainetto iraniano ha aperto verso l’adozione di pagine Facebook con quello che sembra essere un passo verso una maggiore democratizzazione del governo, almeno verso i social media. E’ risaputo infatti che Facebook è bloccato nella Repubblica islamica ma, a quanto pare, le pagine di 15 ministri potrebbero presto apparire sul social network e visibili attraverso l’utilizzo di un server proxy. La speranza è però che il governo annunci l’eliminazione di alcune barriere del web.

Barriere da eliminare

Con l’eccezione del ministro degli Esteri Mohammad Javad Zarif, che si è iscritto a Facebook nel 2009, i membri del gabinetto hanno sottoscritto l’accordo di apertura nel mese di agosto, dopo l’inaugurazione del del nuovo governo centrista e riformista di Hasan Rouhani. Anche l’ufficio di Rouhani ha aperto una pagina su Facebook che è stata “apprezzata” da parte di tutti i ministri. Saeed Leilaz, un analista politico di Teheran, ha detto che questo potrebbe essere l’inizio dell’eliminazione dei “filtri” che bloccano i siti internet specifici: “Sicuramente il filtraggio su Facebook sarà tolto e si assisterà all’eliminazione di filtri sul resto di Internet“.

I paradossi iraniani

Rouhani aveva promesso una maggiore apertura e trasparenza durante la sua campagna presidenziale nel mese di giugno. La mossa suggerisce come la sua amministrazione stia guardando ai social media per spingere le varie proposte politiche. La scorsa settimana il ministro degli Esteri Zarif ha scritto su un sito web di notizie locali di aver inviato un messaggio su Twitter dicendo “Happy Rosh Hashanà” il nuovo anno ebraico, in quello che è probabilmente un piccolo passo diplomatico verso la semplificazione delle ostilità tra il suo paese e Israele. Nonostante tutto molti iraniani della linea dura vedono Internet come una possibile forza corruttrice, gli stessi che poi usano i proxy per accedere a siti vietati.

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