Le aziende avanzate dal punto di vista digitale hanno un vantaggio del 26% sulla redditività rispetto ai concorrenti

Uno studio mondiale realizzato da Capgemini Consulting con il MIT Center for Digital Business ha analizzato il modo in cui le società stanno beneficiando della trasformazione digitale, rilevando un significativo “vantaggio digitale” e performance finanziarie superiori

Capgemini Consulting, divisione del gruppo Capgemini dedicata alla consulenza per la strategia globale e la trasformazione, in collaborazione con il MIT Center for Digital Business, ha annunciato i risultatidi uno studio mondiale che esamina il modo in cui le società stanno gestendo e beneficiando della “trasformazione digitale” – ovvero dell’uso di tecnologie digitali quali social media, mobile, sistemi d’analisi, smartphone e tablet – per migliorare le performance aziendali e il raggio d’azione dell’azienda. Lo studio, intitolato “The Digital Advantage: How digital leaders outperform their peers in every industry/Il vantaggio digitale: come i digital leader risultano più performanti dei loro diretti concorrenti in ogni settore di business”, rivela che le società che hanno provveduto a trasformare la loro attività attraverso la tecnologia, abbiano beneficiato di un considerevole “vantaggio digitale” e abbiano ottenuto performance finanziarie migliori rispetto ai loro diretti competitor. Tuttavia lo studio evidenzia che poche società sono realmente in grado di sfruttare appieno i benefici della trasformazione tecnologica misurabili in termini di maggiore efficienza, produttività e migliore customer experience, con il rischio di rimanere indietro rispetto alla concorrenza.

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Maturità digitale: somma di Digital Intensity e Transformation Management Intensity 

In questi 2 anni di ricerca sono state esaminate più di 400 grandi società in tutto il mondo ed è stato riscontrato che la maturità digitale si compone di due dimensioni: la Digital Intensity (il “cosa”) e la Transformation Management Intensity (il “come”). In altre parole, si è stabilito cosa la società faccia con le tecnologie digitali e come la stessa gestisca il processo di trasformazione. Solo le aziende che hanno sviluppato entrambe le dimensioni possono davvero trarre vantaggi per il loro business:

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La maturità digitale conta. Lo studio mette in evidenza un vantaggio significativo e misurabile in termini di performance per quelle società che hanno un approccio sviluppato o maturo nei confronti della trasformazione digitale. Queste società dalle performance elevate, cosiddette ‘Digirati’, surclassano i loro concorrenti su molti parametri finanziari: in media, generano il 9% in più di revenues attraverso i propri asset; rispetto ai loro concorrenti hanno una redditività del 26% più alta e raggiungono valutazioni di mercato significativamente più elevate (12%).

La maturità digitale ha un suo peso in ogni settore, dall’high-tech all’industria tradizionale. Lo studio ha messo altresì in evidenza che, nonostante ci siano differenti livelli di maturità di settore in settore, i digital leader (o Digirati) esistono in ogni ambito di business ed acquisiscono una posizione di vantaggio rispetto ai propri concorrenti. La più alta percentuale di Digirati si trova nel settore della high-technology (38%), nel bancario (35%), viaggi e hospitality (31%), assicurazioni (33%) e telecomunicazioni (30%), ma anche nel campo dei prodotti dilargo consumo (24%), utility (20%), retail (26%), manifatturiero (12%) e farmaceutico (7%).

Didier Bonnet, che ha condotto la ricerca per Capgemini Consulting, ha affermato: “Il nostro programma di ricerca ha identificato una categoria di società – i Digirati – le cui performance sono considerevolmente più elevate rispetto ai loro stessi competitor. E questo vale per tutti i settori industriali che abbiamo preso in considerazione. Non sono necessariamente società che hanno tradizionalmente un ruolo primario nella tecnologia, bensì aziende i cui senior executive hanno reagito alle opportunità offerte dalla trasformazione digitale e le hanno concretizzate, consapevoli del fatto che i concorrenti non aspettano.”

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Sebbene molte società abbiano già iniziato la loro trasformazione, alcuni marchi si sono accaparrati un notevole vantaggio come l’icona del lusso Burberry: assumendo il controllo del gruppo nel 2006, il CEO Angela Ahrendts, grazie alla massiccia introduzione di tecnologie digitali, lanciò un significativo programma di trasformazione coinvolgendo diverse aree del business, dalla customer experience alla operational excellence. Si trattava di un mutamento rigorosamente controllato volto a ottenere una coerenza multicanale, ad assumere forza-lavoro, ad assicurare l’impiego delle giuste professionalità e a sviluppare delle forti relazioni tra l’IT e il business. Fu attuata una governance specifica, creati nuovi ruoli e sviluppati, o acquisiti, quelli mancanti. Secondo Angela Ahrendts: “Il digitale è stato un elemento catalizzatore all’interno della società e, una volta fatto nostro il concetto, l’esigenza di essere sempre più “connessi” è diventata inevitabile.”

Le società di tutto il mondo possono, e devono, agire ora

L’approccio delle società a forte propensione digitale può essere adottato da chiunque abbia una leadership motivata. La ricerca ha identificato dei tratti comuni, specifici delle società leader, che caratterizzano la costruzione del vantaggio digitale, una sorta di ‘DNA Digitale’. In primo luogo, i Digirati investono in modo significativo nel “come” della trasformazione digitale. Costruiscono e condividono una visione digitale, vi coinvolgono la forza-lavoro, implementano le strutture di governance digitale adeguate per garantire l’acquisizione e la responsabilità della trasformazione, investono nell’aggiornamento delle competenze e creano una forte relazione tra il business e le funzioni IT. In secondo luogo, compiono scelte chiare sul cosa trasformare, concentrando l’investimento sui propri punti di forza e sulle dinamiche dei competitor. Per esempio, alcuni primeggiano sulla digitalizzazione dei processi enfatizzando l’analisi e la collaborazione interna, altri scelgono l’eccellenza della customer experience attraverso l’integrazione dei canali. I Digirati raggiungono l’eccellenza attraverso un proprio percorso personale, continuando a mietere successi e imponendo la loro supremazia nel settore di business a cui appartengono. Qualunque leader può applicare queste best practice per assicurarsi un vantaggio digitale.

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George Westerman, il ricercatore scientifico che ha curato questo studio per il MIT, ha dichiarato: “Ottenere un vantaggio digitale richiede più di un mero investimento digitale. Occorre costruire una struttura di leadership per immaginare e guidare la trasformazione. La trasformazione digitale porta con sé un cambiamento organizzativoe di leadership e, al tempo stesso, l’implementazione di nuove tecnologie. E’ un esercizio top-down che richiede competenze specifiche e un’autorevolezza che solo i senior executive posseggono. Sebbene per la trasformazione digitale non si possa parlare di ‘one size fits all’, abbiamo identificato dei modelli comuni su come le società di successo hanno costruito il loro vantaggio digitale. Tutti i manager possono usare questo DNA digitale per aiutare il proprio business a ottenere un vantaggio digitale e,in ogni caso, tanto gli innovatori quanto i conservatori debbono riconoscere che questo è un processo di costante re-invenzione.”