Medicina del futuro, a Torino il primo monitor cardiaco iniettabile

Il connubio medicina e tecnologia ha fatto passi da gigante: arriva in Italia il primo sistema di monitoraggio cardiaco iniettabile direttamente sottocute tramite una siringa.

Si chiama Reveal LINQ e andrà a sostituire il vecchio Holter, il sistema applicato al torace per tenere sotto controllo l’attività cardica e registrare eventuali anomalie del battito. Il micro monitor è stato iniettato sottocute per la prima volta in Italia, presso la Cardiologia universitaria dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

A stupire sono anche le dimensioni ridottissime, inferiori a quelle di una pila alcalina ministilo: una vera e propria ‘microspia’ capace di comunicare da remoto – si parla di ‘telemedicina’ – i dati ECG del paziente per ben tre anni. E’ proprio questa la novità più significativa, la possibilità di controllare a distanza le condizioni di salute, costituendo un valido supporto di diagnosi per gravi patologie come la sincope e la fibrillazione atriale.

La salute del cuore “in diretta” da casa

“Con una speciale siringa abbiamo iniettato in pochi minuti il dispositivo appena sotto la pelle del paziente, nella parte pettorale sinistra, attraverso una piccola incisione inferiore ad un centimetro.” spiega il Professor Fiorenzo Gaita, Direttore del reparto di Cardiologia Universitaria dell’ospedale Molinette di Torino.
Questo piccolo intervento decisamente non invasivo consente ai dati dell’elettrocardiogramma della persona a cui è stato impiantato Reveal LINQ di viaggare direttmanete dal suo cuore al medico curante, grazie al monitor esterno MyCareLink installato presso l’abitazione del paziente, in grado di trasmettere i dati diagnostici utilizzando la tecnologia cellulare per la telefonia mobile.

Valido aiuto nella prevenzione della fibrillazione atriale

“Tutta l’attività cardiaca del paziente sarà quindi registrata per i prossimi tre anni, proprio come una perfetta ‘microspia’ che, attraverso il sistema esterno di telemedicina, farà pervenire i dati diagnostici da casa in ospedale.” prosegue il Professor Gaita. “Il dispositivo, oltre a confermare con precisione la diagnosi di sospetta fibrillazione atriale, è di grande aiuto nel valutare l’efficacia della strategia terapeutica adottata, sia essa di tipo farmacologico o di tipo interventistico”. Ed è ancora più evidente il valore di questo nuovo supporto alla diagnosi, soprattutto se si considerano le statistiche ricordate da Gaita, che rivelano come “i pazienti affetti da fibrillazione atriale presentano un rischio di ictus 5 volte maggiore nonché un aumento del rischio di scompenso cardiaco e di morte cardiaca improvvisa rispetto a chi non ne soffre.”

Leggi anche:  DiSI City, la sostenibilità digitale delle città metropolitane