Microsoft reagisce alla crisi economica investendo impegno e denaro nella ricerca e nello sviluppo. Assicura che questa è la formula vincente.
Microsoft dimostra di avere grinta da vendere. È questa l’impressione che si ha nel vedere in che modo il colosso informatico abbia deciso di affrontare la crisi economica. La ricetta scelta dalla società, spiega Steve Ballmer, consiste nel continuare ad investire in ricerca e svuluppo. Molti penseranno che questa è una stategia poco prudente. Probabilmente coloro che lo pensano sono gli stessi che, per far fronte alla crisi, hanno deciso di sbizzarrirsi nel tagliare i costi un pò di qua e un pò di là. Microsoft invece si svela più oculata che mai e trae le strategie di reazione da esempi del passato. L’idea è scaturita in seguito al consulto di alcuni rapporti annuali di aziende che vanno dal 1927 al 1938, cioè nel periodo della Grande Depressione. Da questo confronto è risultato che le aziende che uscirono più a testa alta dal grigio periodo furono quelle che non tagliarono i fondi alla ricerca durante la crisi e che proprio per questo, durante la ripresa, riuscirono a seminare la concorrenza.
Ecco il piano elaborato da Microsoft, da applicare soprattutto all’ICT. Si tratta di ricerca e sviluppo, che, per l’azienda, si concretizzano perlopiù in Office, da sempre il software di punta. Per questo motivo Microsoft sta investendo qualcosa come 7,6 miliardi di dollari in Office 14, nuova versione della suite di produttività di Redmond, disponibile solo dal 2010. Un altro orizzonte per la ricerca è costituito dai sistemi di puntamento e interazione uomo-macchina (o utente-PC), fermi da più di quarant’anni al binomio mouse+tastiera. Secondo il capo della ricerca a Redmond, Craig Mundie, non si adattano proprio benissimo alla stragrande maggioranza dell’umanità "informaticamente illetterata".
