Siri, il futuro è nel crowdsourcing

Un nuovo brevetto di Apple svela come l’assistente digitale potrebbe utilizzare il crowdsourcing per fornire risposte più intelligenti, basate sull’uomo

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Apple ha depositato ieri, presso l’US Patent & Trademark Office, il brevetto “Informazioni in Crowd Sourcing per soddisfare le richieste degli utenti“. Il testo suggerisce che Apple implementerà una funzione per cui, quando Siri non sarà in grado di rispondere ad una domanda, potrebbe rivolgersi ad una più larga fetta di fonti informative. Questo avviene già, con l’assistente vocale che propone di aprire una pagina web con la ricerca richiesta, tuttavia in futuro Siri farà tutto in automatico, rispondendo alle domande che non ha direttamente in memoria. 

ChaCha: il predecessore

Questo è quello che fa, più o meno, ChaCha da sette anni a questa parte. Si tratta di un motore di ricerca che fornisce risposte in tempo reale ad ogni domanda, sia attraverso il sito che via sms o attraverso una delle app mobile dell’azienda. Il sito funziona grazie all’utilizzo di contraenti indipendenti chiamati Guide. Ci sono quattro tipi principali di guida: Generalist/Specialist, Expeditor, Transcriver e Vetter. Ognuno ha il suo compito particolare sulla piattaforma, rimpolpendo il database con una vasta gamma di risposte alle domande che potrebbero fare gli utenti. Le guide vengono pagate attraverso il metodo “per-query”, ovvero sulla base di ogni domanda, fatta realmente dai navigatori, a cui hanno risposto. A partire dal 2011 ChaCha ha coinvolto un totale di 180.000 guide. Che sia la volta di Apple?

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