I social network uniti per sensibilizzare gli utenti

Più della metà degli iscritti ai social network (il 56%) ha meno di 19 anni, il 61% degli intervistati ha affermato di conoscere l’esistenza dei settaggi di privacy che consentono di gestire la visibilità delle foto pubblicate, una percentuale che scende al 53% se si considerano esclusivamente i minorenni, mentre solo il 22% degli intervistati ha affermato di conoscere bene tutti i contatti presenti nelle proprie reti sociali. E’ quanto emerge dal sondaggio lanciato sul sito www.sicurezzainrete7x24.org in occasione della Seconda Settimana della Sicurezza in Rete 2009, dedicata quest’anno a informare e sensibilizzare le persone sull’uso consapevole dei social network. L’iniziativa rientra all’interno di SicuramenteWeb, il progetto di responsabilità sociale di Microsoft, ed è stata realizzata con il Patrocinio del Ministro della Gioventù e del Ministero dello Sviluppo Economico e promossa dall’Unione Nazionale Consumatori, ABI Lab e Skuola.net, in collaborazione con Polizia di Stato e con il supporto di Dada.

Dopo il successo dell’edizione 2008, il 16 maggio è partita la Seconda Settimana Nazionale della Sicurezza in Rete, completamente dedicata al mondo dei social network, le nuove forme di socialità online che nell’ultimo anno si sono diffuse così velocemente da modificare il modo di vivere la Rete non solo dei più giovani, ma anche degli adulti. Proprio questo rapido cambiamento ha portato SicuramenteWeb, l’Unione Nazionale Consumatori, ABI Lab, Skuola.net, in collaborazione con Polizia di Stato e con il supporto di Dada a dedicare la seconda edizione dell’iniziativa ad un uso più consapevole di questi ambienti virtuali. Quest’anno la campagna si è arricchiata anche del contributo speciale di Save the Children, UNICEF e dell’Istituto degli Innocenti di Firenze e dei patrocini del Ministro della Gioventù e del Ministero dello Sviluppo Economico.

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I minorenni: la fascia più a rischio

A dare il via alla campagna è stato un sondaggio tra circa 2.400 persone pubblicato all’interno del sito ufficiale della Settimana, www.sicurezzainrete7x24.org: i dati sottolineano l’esigenza di informare e sensibilizzare gli utenti sul funzionamento di questi nuovi strumenti di comunicazione e relazione online. Basti pensare che solo il 61% dei rispondenti ha affermato di essere a conoscenza dei settaggi di privacy che consentono loro di gestire la visibilità delle foto pubblicate; questa percentuale scende al 53% se si considerano esclusivamente i minorenni, la fascia quindi più a rischio. Inoltre, solo il 49% sa quali sono i dati che i social network possiedono (come URL dei siti visitati, Indirizzo IP e browser del computer utilizzato), mentre il 41% crede che i social network non possano fare della pubblicità mirata in base al proprio profilo. Questo vuol dire che ampia parte delle persone non sono consapevoli di che cosa realmente condividono online, ma soprattutto che spesso queste informazioni sono a disposizione di estranei, con il rischio che gli utenti siano vittime di malintenzionati.

Genitori e figli sui social network

In base ai dati raccolti, più della metà degli iscritti ai social network (il 56%) ha meno di 19 anni: si conferma così il dato secondo cui i principali “abitanti” di queste nuove realtà virtuali siano giovanissimi. Spesso i teenager sono in buona compagnia: il 54% dei ragazzi tra i 10 e i 14 anni ha infatti dichiarato di avere i propri genitori tra gli amici, percentuale che scende al 41% tra i 15 e i 18 anni. In pratica, quasi la metà degli adolescenti consente l’accesso al proprio profilo ai genitori. I genitori, tuttavia, solo in minima parte ne approfittano per monitorare le attività dei propri figli (solo nell’11% dei casi).

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Tra amicizia vera e virtuale

Solo il 22% degli utenti iscritti ai social network ha affermato di conoscere bene tutti i contatti presenti nella propria lista di amici. Nella maggior parte dei casi, infatti, si tratta di persone poco o per nulla conosciute. Questo dà un’idea di come in Rete la socialità si sviluppi in maniera del tutto differente rispetto alla vita reale, spesso in maniera più superficiale: generalmente infatti una vera rete sociale si limita a 150 membri (secondo il Numero di Dunbar*, la cosiddetta Regola dei 150), mentre molto spesso capita di trovare persone che sui social network hanno un numero molto più alto di amici, segnale evidente di rapporti non così concreti come quelli che si hanno nella vita.

La Settimana: per la prima volta i social network insieme

Per la prima volta tutti i social network coinvolti – 2Spaghi, Dada, Facebook, Habbo, MySpace, Netlog, Peoplesound di Buongiorno, Skuola.net, Virgilio, Windows Live, Yahoo! Answers e YouTube -, uniscono le loro forze per una campagna comune di sensibilizzazione rivolta agli utenti. Attraverso il sito della Settimana e le pagine create ad hoc dai social network, fino al 23 maggio la Rete parlerà di cinque importanti temi legati alla sicurezza online: la protezione e gestione della privacy, il controllo della propria identità virtuale e i rischi del furto d’identità, la diffusione dei virus sul pc, la proprietà dei contenuti sulla Rete e la sicurezza dei minori. Inoltre, questa iniziativà offre a tutti i social network un momento per dialogare e per ascoltare i propri utenti, per capirli meglio e per poter rispondere in maniera più appropriata alle loro esigenze in termini di sicurezza.

Pillole video informative, consigli utili, accortezze da tenere sempre in considerazione e le regole per evitare i rischi più diffusi sul Web: la Settimana offre tutti gli strumenti che consentono una navigazione consapevole e sicura, ma non solo. Sarà infatti online fino a venerdì anche una speciale caccia al tesoro che coinvolge i profili, i canali e i gruppi dedicati alla Settimana di tutti i social network, dove saranno disseminati gli indizi che condurranno alla soluzione finale di un “misterioso enigma” e alla scoperta del “tesoro”.

La socialità e la partecipazione degli utenti tipiche del Web 2.0 sono i veri punti di forza di questa seconda edizione grazie al blog della Settimana, http://sicurezza7x24.spaces.live.com, inaugurato dal post dell’ambasciatrice di questa campagna, Elena Di Cioccio, conduttrice tv e reporter d’assalto della trasmissione Le Iene. Qui tutti i navigatori potranno infatti inserire i propri commenti e leggere i contributi di esperti e degli stessi promotori sui cinque grandi temi legati alla sicurezza online.

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"Siamo convinti che l’incessante attività di comunicazione su tematiche sensibili per tutti i cittadini come la sicurezza in Rete – ha spiegato Maurizio Masciopinto, Direttore dell’Ufficio Relazioni Esterne del Dipartimento della Pubblica Sicurezza – anche grazie all’utilizzo dei nuovi canali del Web come i social network e all’uso delle nuove tecnologie, possa rendere ancora più efficace l’attività di contrasto delle attività illecite online. Solo un’adeguata conoscenza dei pericoli del Web da parte di tutti gli utenti di Internet, infatti, può favorire la diffusione di una cultura della legalità in Rete e permettere, da una parte, una maggior capacità collettiva di isolare i comportamenti negativi, dall’altra di individuare e colpire con maggiore rapidità ed incisività coloro che ne sono responsabili”.

“La collaborazione tra tutti gli attori impegnati nel campo della tutela dei diritti dei minori, istituzioni, associazioni e aziende – ha detto Domenico Vulpiani, Direttore del Servizio di Polizia Postale e delle Comunicazioni – è la vera risorsa oggi del nostro Paese per il pieno contrasto della criminalità online. La Settimana Nazionale della Sicurezza in Rete testimonia infatti una volta di più come le modalità italiane di lotta al fenomeno e soprattutto alla pedopornografia possano rappresentare oggi un modello di sicurezza partecipata e di integrazione di risorse tra pubblico e privato tra i più avanzati al mondo. Una collaborazione fattiva che da anni alimenta anche l’incessante azione di formazione e di sensibilizzazione sull’uso responsabile e sicuro degli strumenti oggi disponibili in Rete, come i social network, svolta sul territorio dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni in collaborazione con Microsoft e altri importanti partner privati e del terzo settore.”

“La crescente diffusione dei social network ci porta a concentrare gli sforzi per la tutela della sicurezza proprio su queste nuove forme di socialità online”, afferma Pietro Scott Jovane, Amministratore Delegato Microsoft Italia di Microsoft Italia. Il social networking è sì un’approssimazione delle relazioni che si instaurano nel mondo reale, ma anche un’estensione di noi stessi verso una rete di contatti molto più ampia di quella che si potrebbe mantenere nella vita reale. Proprio per questo motivo è importante che le persone siano ben informate sull’impatto che le loro azioni online possono avere anche al di fuori del Web e su come sia possibile muoversi in modo consapevole e sicuro”.

“Le web community sono oggi uno strumento di grande impatto per i cittadini, una meravigliosa opportunità di incontro, ma anche, e questo non va dimenticato, una ottima occasione per i malintenzionati, soprattutto per quelli che tramano insidie pericolose per la tutela della privacy”, ha commentato Massimiliano Dona, Segretario Generale dell’Unione Nazionale Consumatori. “Nella nostra veste di associazione a difesa degli utenti siamo sempre molto attenti agli sviluppi delle nuove tecnologie e alle opportunità offerte dalla Rete, ma, al contempo, non possiamo sottovalutare i rischi che si corrono se non si adottano le necessarie precauzioni. In pochi sanno, ad esempio, che, una volta inseriti nei social network, i dati rimagono nella memoria dei data base, rischiando di finire nelle mani di chi può poi utilizzarli a scopi illeciti. Proprio per guidare l’utente verso una navigazione più consapevole, abbiamo deciso di aderire alla Settimana, un’iniziativa che riteniamo possa sensibilizzare gli internauti su questo importante tema.”

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"Quotidianamente osserviamo i comportamenti dei giovani sulla Rete: come tutti gli adolescenti, hanno voglia di conoscere nuove persone per amicizie o relazioni amorose. Il social-network diventa quindi un luogo di ritrovo virtuale, dove a volte le informazioni personali vengono diffuse con troppa disinvoltura”, ha aggiunto Daniele Grassucci, Fondatore portale Skuola.net. “Molti erroneamente pensano che quello che avviene on-line non possa avere conseguenze sulla vita reale. Per questo motivo diventa fondamentale far capire sia ai giovani che ai loro genitori quali sono i comportamenti più corretti da tenere in Rete. Sì perchè molti adulti non sono in grado di educare i figli ad usare bene internet, visto che ne sanno meno di loro!".

“Per tutti coloro che scelgono i servizi on-line come l’home banking, internet significa grandi opportunità e soprattutto un vantaggio in termini di efficienza, convenienza e comodità”, ha affermato Romano Stasi, Responsabile Segreteria Tecnica ABI Lab. “Per navigare in assoluta sicurezza e cogliere tutte le possibilità della Rete sono sufficienti alcune semplici precauzioni: prima fra tutte quella di proteggere il proprio computer – e le informazioni personali in esso contenute – per prevenire qualsiasi insidia, anche in un’ottica di prevenzione e di contrasto dell’attività criminale.”

“Nonostante Dada sia ormai una community internazionale con una presenza in un centinaio di paesi, continuiamo a credere nei valori con i quali siamo nati ovvero Un solo mondo una sola Rete: ogni utente è al centro del suo network ed è libero di muoversi all’interno della più vasta comunità possibile, quella di Internet”, ha commentato Barbara Bellini, Responsabile Musical Community Dada. “In un mondo virtuale dove, grazie al passaggio da una community nazionale ad un’altra, si moltiplicano le occasioni di condivisione della propria cultura, dei propri gusti e delle proprie passioni crediamo sia molto importante sensibilizzare e diffondere sempre più la cultura della protezione e della sicurezza in rete per far sì che tutti, soprattutto i più giovani, possano esplorare la rete in modo sicuro e consapevole”.

*Il numero di Dunbar, conosciuto anche come la regola dei 150, afferma che le dimensioni di una vera rete sociale sono limitate a circa 150 membri. Questo numero è stato calcolato da studi di sociologia e soprattutto di antropologia, sulla dimensione massima di un villaggio. Secondo la psicologia evoluzionista il numero 150 potrebbe essere una sorta di limite superiore all’abilità media degli esseri umani di riconoscere dei membri e tenere traccia degli avvenimenti emotivi di tutti i membri di un gruppo, oltre che per massimizzare il capitale sociale.