Web e Rai: un matrimonio di interessi

Si è svolto ieri a Roma un importante incontro dal titolo “Servizio pubblico, tv, web e nuovi media”. Sono intervenuti alcuni rappresentanti delle maggiori fonti di comunicazione del nostro Paese. Erano presenti: Marcello Berengo Gardin per Sky, David Bogi per Mediaset, Robert Castrucci per Isimm, Paolo Nuti per AIIP, Marco Pancini per Google, Giancarlo Innocenzi e Michele Lauria per Agcom. Intervento conclusivo di Paolo Romani, il Sottosegretario del
Ministero dello Sviluppo Economico.
Al dibattito durato circa 3 ore e mezza ha partecipato, tra i tanti, il Deputato Paolo Gentiloni, Ministro della Comunicazione nella precedente legislatura. Gentiloni ha sottolineato che è fondamentale per la Rai riuscire a stabilire un proficuo feeling con il web. Il Deputato, responsabile comunicazione del Pd, ha poi spiegato il motivo per cui il matrimonio tra tv pubblica e web sia così importante. Essenzialmente i motivi sono due. Da una parte il servizio pubblico deve impegnarsi a diffondere la cultura dell’innovazione, ben rappresentata da Internet. D’altra parte, afferma Gentiloni, ‘nel medio periodo si va delineando una convergenza tra la cultura gratuita tipica della rete e quella di un servizio pubblico’.
Tutta questi illuminati pensieri non saranno forse frutto della paura che mamma Rai ha di perdere prestigio, soldi e faccia, a causa del tanto chiaccherato canone? La popolazione del web è numerosa da un bel pò di tempo. I netizen si sono resi partecipi dell’innovazione rappresentata da Internet pur senza aver mai ricevuto stimoli da qualche servizio pubblico. Forse, simili pensieri, o meglio connubi, giungono in ritardo rispetto a come i fatti si sono evoluti naturalmente. E forse da queste bizzarre nozze solo una delle parti, la Rai, raggiungerà traguardi vantaggiosi.

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