Con il modello presentato a Photokina, l’azienda lancia una fotocamera dentro uno smartphone (o viceversa) puntando dritto alla concorrenza di Samsung
Se hai capito che la tua strada non è quella che stai seguendo allora è meglio cambiare. Lo sanno bene in Giappone dove Panasonic, dopo qualche smartphone deludente, ha cambiato rotta approcciando il mercato da un diverso punto di vista. L’angolo non è più quello dove sono ammassati i big della telefonia mobile ma uno più appartato e per veri intenditori della fotografia. Si parla di compatte ed è qui che Panasonic ha deciso di sfondare, con il suo primo modello Android. In realtà siamo dinanzi ad un vero ibrido. Se i modelli di Galaxy Camera pendevano fin troppo dalla parte delle fotocamere, e il Galaxy K Zoom da quella degli smartphone, qui siamo davanti ad un compromesso perfetto. La Panasonic Lumix CM1 si può infatti mimetizzare bene in entrambi i casi. Guardandola dalla parte del sensore, sembra una vera compatta, girandola invece compare il classico schermo Android che non lascia intravedere segni particolari.
Le specifiche tecniche
Siamo davanti ad un sensore da 20 Megapixel con apertura f2.8 (equivalenti a 28 mm) e lenti sviluppare da Leica. Sul versante telefonico abbiamo un display da 4.7 pollici con risoluzione da 1.920 x 1.080 pixel, Android in versione 4.4 KitKat, supporto alle reti LT, 16 GB di memoria interna, 2 GB di memoria RAM, e un indispensabile slot per schede microSDXC fino a 128 GB. Il processore è un Qualcomm quad-core a 2.3 GHz coadiuvato dal processore di immagini Venus Engine di Panasonic. Tradotto vuol dire stare dalla parte sinistra della classifica dei dispositivi più performanti. La CM1 è grande al punto giusto, quanto uno smartphone di fascia alta e con uno spessore tale da poter ancora essere portato in tasca (15,2 mm). Il costo? Sui 900 euro, davvero tanti, forse troppi, ma è il prezzo da pagare per evitare di portarsi dietro due strumenti diversi e racchiudere tutto dentro un solo device.
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