Facebook Messenger supera i 500 milioni di utenti

Il traguardo arriva un mese dopo le critiche sulla separazione della funzionalità di chat dall’app principale. Ma più che un record potrebbe essere la conseguenza di un obbligo

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Che sia stata accettata o meno, il dato di fatto è che l’unico modo per continuare a chattare con gli amici di Facebook su smartphone è quello di installare Messenger. Già questo punto varrebbe, da solo, a spiegare il superamento dei 500 milioni di download dell’app di messaggistica. Che poi tra questi vi sia anche chi l’apprezzi non è indubbio, così come la realtà che la maggior parte possano essere download “obbligati” dalla volontà di Mr. Zuckerberg. Ad ogni modo, Facebook ha dichiarato ieri di aver superato la soglia dei 500 milioni di utenti che usano l’app da quando, lo scorso luglio, era cominciata la “migrazione”. Proprio le persone meno felici di tale scelta avevano fatto sentire la loro voce invadendo il web di critiche al social network. Ad un mese dal passaggio obbligatorio, i numeri parlano a favore di Messenger, che è costantemente in cima alle classifiche dei download gratuiti di iOS e Android.

Numeri indicativi

La frustrazione del primo periodo si era specchiata nei voti che le persone davano all’app sui rispettivi store. Su App Annie, un sito che monitora a qualità e la valutazione delle app da parte delle persone, Messenger aveva raggiunto 59.000 recensioni nel primo mese dall’uscita, ma tutte con una sola stella, contro le sole 2.700 che avevano assegnato cinque stelle; alla fine del primo mese, la media era ferma a 1,2 stelle. C’è da chiedersi quindi se le persone che avevano criticato in precedenza l’app adesso si siano ricredute, oppure se il numero dei download sia solo un mero risultato, che racconta come metà degli utenti attivi su Facebook (circa 1 miliardo) si sia solo dotato dell’app solo per necessità e non per propria scelta.

Leggi anche:  Fandom, la community di appassionati abbraccia l’IA generativa