La Thailandia verso il gateway unico: interviene Anonymous

I server della polizia nazionale sono andati giù qualche ora fa come parte della campagna #OpSingleGateway lanciata contro il governo di Bangkok

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Non solo Isis, la battaglia digitale di Anonymous prosegue su diversi fronti e da qualche ora anche su quello di Bangkok. Gli hacker mascherati hanno infatti messo ko i server della polizia thailandese, come risposta ad alcuni progetti che potrebbero trasformare internet in un mezzo sotto il controllo diretto della politica. Il governo vorrebbe infatti far passare una legge secondo la quale il service provider nazionale, CAT, avrebbe la possibilità di far passare tutto il traffico internet thailandese all’interno di un unico gateway, in grado di controllare, e dunque gestire, i dati e il traffico in ingresso ed uscita dal paese.

Una legge censura

Ciò che per Bangkok sarebbe un metodo per innalzare la sicurezza, per gli Anonymous e gli oppositori è invece uno strumento per potersi permettere di monitorare e modificare i contenuti veicolati in rete, una sorta di Great Firewall cinese che lascia fuori dallo stato di Pechino alcune delle piattaforme utilizzate in tutto il mondo per esprimere la propria opinione, come Google o Facebook, seppur contraria alle forze politiche che guidano la regione. Nel mese di ottobre di quest’anno, Anonymous, con l’aiuto del gruppo F5CyberArmy, aveva lanciato una serie di attacchi DDoS contro siti governativi, seguiti poi da una seconda serie di violazioni contro la rete di CAT che ha rivelato il piano del gateway di stato.

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