Blackphone: lo smartphone “sicuro” è un flop

Il dispositivo “a prova di NSA”, che promette di tenere al sicuro la privacy, non ha ottenuto le risposte che cercava. In due anni venduti solo 6.000 esemplari

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Ha debuttato nel 2014 lo smartphone che, secondo gli sviluppatori, avrebbe posto la parola fine sul regno frenetico della National Security Agency. Realizzato da Silent Circle, l’azienda dell’omonimo servizio per comunicare via telefonate e messaggi su una piattaforma cifrata (e usata anche da Edward Snowden), il Blackphone non è mai apparso ufficialmente in Italia visto il canale di vendita dedicato quasi totalmente al pubblico enterprise. La prima versione non era un granché, goffa e pesante per concorrere con i campioni del mercato, con un design più interessante, mentre Blackphone 2, uscito nel 2015, portava con sé dimensioni e forme decisamente migliori.

Solo un flop

Eppure, complice un prezzo di oltre 600 euro e la necessità di sostenere un canone mensile per l’utilizzo della suite privacy-based di Silent Circle, il Blackphone non è mai divenuto un prodotto di massa, almeno nella cerchia dei possibili acquirenti. Secondo alcuni documenti ottenuti da Forbes, la compagnia statunitense sostiene di aver venduto circa 250.000 telefoni, sebbene solo 6.000 risultino effettivamente acquistati dai distributori. La differenza sarebbe tra le ordinazioni previste e quelle realmente finalizzate, un gap che è la conseguenza di fattori poco noti attualmente e che hanno messo in difficoltà la compagnia, costretta a licenziare tra i 20 e i 25 dipendenti dei suoi 120 attuali. Nonostante ciò, pare che Silent Circle sia intenzionata a lanciare presto un Blackphone 3, più in linea con l’hardware della concorrenza e con un prezzo di ingresso più accessibile.

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