Milano-New York, gemellaggio digitale

Cittadini e cybersecurity in pole position nell’intesa tra il Comune di Milano e quello di New York City per condividere i modelli più avanzati di innovazione digitale

 

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Nell’era della digital transformation cambiano anche quelli che una volta erano i gemellaggi. Che rinascono nel segno del digitale. Come il Memorandum di intesa presentato a fine novembre da Roberta Cocco, assessore alla Trasformazione digitale del Comune di Milano, e da Sree Sreenivasan, Chief Digital Officer of New York City, e che vede i servizi ai cittadini e l’attenzione alla cybersecurity come prime aree di focus.

Un “ponte digitale”

“Quello che abbiamo siglato è il primo ‘digital bridge’ tra Milano e New York, e vuole essere per noi il modo in cui guardare alle eccellenze internazionali, identificare quali sono i progetti da cui possiamo imparare, e stringere partnership coi team IT di alcune città per collaborare su progetti condivisi”, ha esordito Roberta Cocco, che dopo un passato in ruoli di spicco in multinazionali come Microsoft è planata qualche mese fa nell’attuale incarico di assessore alla trasformazione digitale del capoluogo meneghino. “Pensiamo di mettere a disposizione di New York le esperienze maturate in ambito cybersecurity, e mi riferisco in particolare a quelle compiute con Expo”, ha spiegato Roberta Cocco, sottolineando che “l’esperienza dell’importante evento dello scorso anno è stata utilissima: del resto, se non è successo nulla di negativo significa proprio che le cose hanno funzionato adeguatamente, perché le minacce alla security vi sono sempre”.

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Cittadini al primo posto

New York intende invece condividere con Milano l’esperienza nei servizi digitali al cittadino. “Parlando di ‘NY values’, cioè dei valori di New York, il sindaco Bill De Blasio ha dato un forte impulso per rendere la città sempre più trasparente ed equa nei confronti dei cittadini, anche per ridurre le disuguaglianze ponendo il focus sul ‘putting citizens first’ come idea di fondo”, ha sottolineato Sree Sreenivasan, che da un mese è il Chief Digital Officer di New York City, dopo aver ricoperto la stessa carica al Metropolitan Museum e aver svolto incarichi anche di insegnamento alla Columbia University. Tra gli esempi, Sree Sreenivasan ha citato il NYC Digital Playbook, costituito da una serie di principi, come “mobile first” oppure l’accessibilità da parte dei disabili, sui quali costruire piattaforme digitali per i cittadini.

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Interoperabilità in ottica data lake

“L’idea è quella di mettere il cittadino al centro e usare il digitale per raccogliere le esigenze dei cittadini e offrire servizi: in sostanza, si tratta di lavorare sul digital per favorire l’engagement dei cittadini”, ha proseguito Roberta Cocco, sottolineando anche un altro punto fondamentale: quello dell’interoperabilità, che rappresenta una sfida già a livello di Comune di Milano, dove, ha esemplificato, “vi sono 850 server e oltre 200 applicazioni, che vanno considerati una notevole opportunità, lavorando in ottica di data lake, come straordinario strumento di conoscenza per semplificare i processi”.

Il Manifesto per Milano Digitale

In aggiunta al Patto siglato tra Milano e New York, è stato anche elaborato un “Manifesto per la Milano digitale”, presentato nel corso di un incontro pubblico a Museo della Scienza e della Tecnica da Sindaco di Milano, che in sei punti elenca quelli che devono essere i diritti nell’era digitale: diritto digitale all’accesso, alla sicurezza e alla privacy, diritto digitale alla conoscenza, diritto digitale alla semplificazione, diritto digitale all’innovazione, diritto digitale all’inclusione e all’equità, e infine diritto digitale alla collaborazione. Il Manifesto è stato realizzato anche con l’intervento di imprenditori e innovatori tra i quali Gloria Gazzano, CIO di Italgas, Simone Piunno, CTO del neocostituito Team per la trasformazione digitale del Governo Italiano, capitanato da Diego Piacentini, Guido Albertini, CIO del Comune di Milano, e infine Carlo Mochi Sismondi, Presidente di Forum PA.