Apple Watch perde quota nel mercato indossabili ma il futuro è roseo

Le vendite calano del 70% nel terzo trimestre dell’anno ma le statistiche di IDC non contemplano i numeri della seconda generazione lanciata a settembre

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Il rischio è questo: più aspetti per innovare, più i competitor allungano il passo e puoi restare indietro. La storia dell’Apple Watch ha seguito un percorso simile: arrivato oltre tempo massimo, ha faticato a ritagliarsi un posto nel mondo della tecnologia indossabile, a dire il vero per colpa di un reparto, quello degli smartwatch, che non ha mai fatto così grande presa sui consumatori. Che Cupertino si sia resa conto del pallido interesse è dato anche dal fatto di una mancata comunicazione trasparente circa i numeri esatti delle vendite del dispositivo. Tim Cook si è limitato a dire che le unità spedite durante l’anno del lancio sono state superiori a quelle del primo iPhone, quando uscito sul mercato.

Calo vistoso

Ci fidiamo allora di quanto affermato da IDC, che rivela come Apple abbia venduto, durante il terzo trimestre del 2016, appena 1,1 milioni di Apple Watch, un declino del 71% rispetto ai 3,9 milioni del Q3 2015. La quota dona alla Mela poco meno del 5% della fetta globale del mercato indossabile contro il 17,5% portato a casa lo scorso anno. Secondo IDC, i progressi fatti con Apple Watch 2nd Edition, lanciato a metà settembre e dunque fuori (o quasi) dai calcoli appena effettuati, sono notevoli e potrebbero migliorare la posizione della compagnia, anche se è tutta la categoria smartwatch ad essere messa continuamente in discussione. Nonostante le indicazioni degli analisti, Cook ha di recente confermato come i risultati dell’Apple Watch siano oltre ogni aspettativa: “I nostri dati mostrano che il device sta andando molto bene e sarà uno dei protagonisti dei regali di Natale. Dietro l’angolo si prospetta il miglior trimestre mai vissuto dal nostro orologio”. L’aggiornamento alla seconda generazione avrà sicuramente fatto bene al wearable che, dopo oltre due anni dal primo modello, potrebbe far rivivere all’azienda i fasti dell’esordio. Di certo ne sapremo di più con le prime rilevazioni del 2017, che potranno confermare, o meno, le proiezioni fatte negli ultimi giorni dal CEO.

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