Odio sui social, Boldrini bacchetta Facebook

Facebook creerà 10mila nuovi posti di lavoro in Europa

Secondo la Presidente della Camera, la piattaforma cancella solo il 4% delle richieste italiane in materia hate speech, nulla in confronto a quanto postato

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Vada per il business ma Zuckerberg non ci prenda in giro. L’odio su Facebook esiste, eccome, e l’immobilismo a cui si assiste non giova di certo alla causa di una rete più pulita ed equa. Questa è la sintesi del pensiero di Laura Boldrini, Presidente della Camera dei Deputati, che ha deciso di contattare il deus ex-machina della piattaforma più popolata su internet, per chiedere che vengano presi provvedimenti più ampi nell’ottica di contrastare l’hate speech e il bullismo online. Ecco qualche passaggio del testo inviato a Zuck: “Lei ha affermato che su Facebook non c’è spazio per l’odio. Mi tocca dirle che, almeno in Italia, non è vero. Questo dev’essere quindi per tutti il tempo della responsabilità: tanto maggiore quanto più grande è il potere di cui si dispone. E il suo è notevole”.

Nessuna risposta

I toni pubblici sono alquanti pacati mentre è in un’intervista alla Reuters che la Boldrini mostra tutto il suo disappunto circa la vicenda. “Dopo due mesi dal nostro incontro non è successo nulla. Non mi hanno scritto e non hanno dato seguito a ciò che ho detto. Le buone maniere contemplerebbero almeno una risposta”. La preoccupazione circa il dilagante fenomeno dell’hate speech sul web non pervade solo l’Italia. Il nostro paese è però quello che, in Europa, ha goduto meno degli altri delle segnalazioni inviate dagli utenti, per cancellare post discriminatori: solo il 4% delle domande nostrane è stato preso in carico, contro il 50% totale di Germania e Francia. Vuol dire che c’è un problema di fondo, non del tutto tecnico, che blocca (o rende difficoltoso) il processo di denuncia da parte degli italiani. Si può cucire lo strumento di notifica su ogni paese e su specifiche peculiarità locali? Forse si, ed è il momento di farlo. La stessa Boldrini parteciperà il 17 e 18 febbraio a “Parole Ostili”, due giorni di incontri a Trieste sul tema dell’odio via internet e delle modalità con cui individuarlo, moderarlo ed evitarlo, grazie alla sottoscrizione di un manifesto condiviso da enti, aziende e privati.

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