Lavoro: l’Italia cerca oltre 4.000 professionisti lontani dalla tecnologia

Secondo quanto rilevato da Jobrapido, il Bel Paese offre numerose opportunità per quei lavori che tradizionalmente hanno costituito il tessuto economico nazionale, dal settore Food con oltre 1.000 posizioni aperte all’artigianato, con circa 850

È ormai un dato di fatto che la tecnologia stia rivoluzionando il mercato del lavoro, da un lato creando molte opportunità, ma dall’altro anche qualche insidia. Il World Economic Forum ha stimato per esempio che entro il 2020 a livello globale i nuovi strumenti tecnologici porteranno alla scomparsa di oltre 5 milioni di posti di lavoro, con una recente ricerca del MIT di Boston che ha rilevato come nel mercato statunitense dal 1990 in poi i processi di automazione nella produzione industriale abbiano “cancellato” circa 670.000 lavori.

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In questo scenario in costante evoluzione è importante non trascurare quei settori che non sono direttamente influenzati dal boom tecnologico, ma che ancora costituiscono leve importanti di business nazionali. L’Italia sembra essere un esempio chiaro di questa tendenza, con professioni prettamente “tradizionali” che da sempre hanno costituito un fondamentale tessuto economico nel Paese, dall’artigianato, alla ristorazione, ai lavori più “tecnici” come idraulici ed elettricisti.

Jobrapido ha voluto rilevare le opportunità professionali disponibili ad oggi per chi ancora non ne vuole sapere di dedicarsi alla tecnologia, rilevando oltre 4.000 offerte.

  • Boom di Artigiani

Il settore dell’artigianato è uno dei fiori all’occhiello del nostro Paese, creando, da Nord a Sud, eccellenze ammirate in tutto il mondo. Il settore attrae ogni anno milioni di turisti, come nel caso della manifestazione “Artigiano in Fiera” che è diventata ormai un punto di riferimento internazionale per professionisti e appassionati della filiera artigianale. In merito alle opportunità professionali, Jobrapido ha rilevato 842 offerte di lavoro disponibili in Italia in questo momento.

  • La garanzia della Food Industry
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Non potevano mancare numerose offerte per chi è appassionato della cucina Made in Italy. Jobrapido ha rilevato circa 150 opportunità come Wine Specialist e Sommelier, 500 come operatori nel settore Ortofrutticolo, 250 come Food Manager e 50 come Agricoltore.

  • Lavori da Pollice Verde

Con un perfetto mix tra lavoro manuale, gusto estetico e passione per il verde, in Italia c’è ancora chi può coronare il desiderio di lavorare letteralmente in mezzo alla natura, con circa 500 posizioni aperte come Giardinieri.

  • Maestri di Bellezza

Un altro settore nel quale l’Italia eccelle a livello mondiale è certamente quello della moda e della cura del proprio corpo. L’attenzione all’estetica può diventare una professione per quasi 200 appassionati e in particolare per Estetisti, Parrucchieri e Beauty Consultant. Per chi invece sogna di immortalare tutta questa bellezza e gli ultimi trend di moda, ci sono circa 700 posizioni aperte come fotografi, disponibili soprattutto nel settore fashion.

  • Sanità e istruzione: infermieri e docenti cercasi

Spesso al centro di dibattiti e controversie, il sistema sanitario italiano e quello dell’istruzione sono comunque tra i settori per i quali l’Italia è riconosciuta a livello internazionale. In questo ambito, Jobrapido ha rilevato oltre 900 offerte di lavoro per infermieri e circa 450 per docenti o professori.

“Non ci sono dubbi sul fatto che la tecnologia impatterà in maniera prorompente sul mercato del lavoro nell’immediato futuro. La chiave per cavalcare al meglio questo cambiamento risiede però nel non dimenticarsi di quelle professioni ancora slegate dai nuovi processi tecnologici, ma che incidono nell’economia complessiva di un Paese,” ha commentato Rob Brouwer, CEO di Jobrapido. “L’Italia è un caso lampante: una nazione che da sempre è economicamente forte nella produzione artigianale, nell’agricoltura e in tutta l’industria del cibo o della ristorazione. Non considerare questi settori al pari di tutti quelli in cui la tecnologia è dominante, impatterebbe negativamente nell’economia generale del Paese.”

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