Finale di Champions League: debutta la scansione del volto dei tifosi

Non c’è solo la VAR come nuova tecnologia attesa nei campi di calcio. Già a maggio lo stadio di Cardiff ospiterà la lettura del viso degli spettatori alla finale di Coppa

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La polizia del Galles è pronta. Il 3 giugno si giocherà al Millennium Stadium di Cardiff la finale di Champions League, che vedrà in campo due tra le quattro squadre attualmente impegnate nelle semifinali: Real Madrid, Atletico Madrid, Monaco e Juventus. Più che il lato sportivo, quello che è interessa è l’introduzione di una speciale tecnologia all’ingresso dello stadio, che permetterà alle forze dell’ordine di tenere sotto controllo e gestire con attenzione i partecipanti all’incontro. Stiamo parlando della scansione del volto che la polizia effettuerà per ogni tifoso in procinto di sedersi al posto riservato, così da incrociare i dati ottenuti con gli oltre 500 mila presenti nel database che raccoglie le informazioni biometriche delle persone da tenere maggiormente d’occhio, per vari motivi.

Privacy a rischio

Si tratta di una tecnologia controversa, già conosciuta in ambito pubblico ma che per la prima volta viene utilizzata per un evento calcistico di tale portata. Il rischio di un’invasione della privacy è evidente, soprattutto se si pensa che in qualche ora la polizia sarà in grado di associare migliaia di nomi e cognomi con volti in alta definizione, per ampliare un archivio di incensurati che non avrebbe ragione di esistere. Inoltre, ancor prima di giungere allo stadio, gli organi di polizia scansioneranno la faccia di chiunque passi per la stazione ferroviaria di Cardiff, come misura ulteriore di sicurezza. Ad ogni modo, la polizia del South Wales, divisione specifica della zona di Cardiff, dovrà rispettare il Surveillance Camera Code of Practice, pubblicato nel 2013 ad opera del governo britannico, nel quale sono spiegate le procedure da seguire durante il monitoraggio per immagini, compreso quello tramite la scansione del volto in via diretta.

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