Google lancia PAIR per rendere l’AI un bene comune

L’obiettivo è costruire progetti di intelligenza artificiale che siano inclusivi e privi di limiti, così da coinvolgere le persone nella loro ideazione e realizzazione

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Più di una volta ricercatori e scienziati hanno avvertito la necessità di lavorare con un approccio umanistico a progetti di intelligenza artificiale. La paura, forse esagerata o forse no, è che un giorno ci serviremo talmente tanto della tecnologia da dimenticare quello che siamo e le nostre reali necessità. Da Elon Musk a Stephen Hawking, il monito è stato univoco: evitare che i robot prendano il sopravvento. A differenza di quanto pensino i detrattori, il futuro che ci si pone dinanzi non è quello alla Terminator, dove le macchine vogliono governare il mondo e dunque distruggere l’uomo ma un panorama, molto più verosimile, dove gli automi svolgeranno tutte le mansioni principali, ponendo l’umanità, di fatto, in una situazione di svantaggio sociale, culturale ed economico. Come evitare tutto questo? Studiando soluzioni che includano più persone possibili all’interno di attività finalizzate allo sviluppo di sistemi avanzati di nuova generazione.

Inclusività prima di tutto

Si tratta dell’obiettivo che Google si è posta nel momento in cui ha fondato il programma PAIR, che sta per People+AI Research Initiative. Si tratta di un progetto che intende rendere l’intelligenza artificiale inclusiva e disponibile a tutti, senza limiti di sorta. In che senso? L’idea è di confrontarsi con il più vasto pubblico possibile prima e dopo la creazione di tecnologie che sfruttano il machine learning e gli algoritmi di apprendimento automatico. Il sunto è che più persone sanno come si muovono certi tasselli e più il know-how su come gestirli e fermarli sarà allargato e condiviso. Un messaggio chiave è che l’AI è un qualcosa costruito dalle persone per le persone. Non deve esservi alcuna oligarchia con un accesso a strumenti potenziati, che in un futuro potrebbero davvero rappresentare una minaccia su larga scala. “Vogliamo una tecnologia aperta e che tutti possano conoscere – spiegano dal team – lo scopo è far diventare l’AI un ecosistema che supporti l’avanzamento della società a più livelli, tale da guidare l’innovazione in tanti settori”. Per saperne di più su Google PAIR è possibile visitare questo link.

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