Google ci traccia anche senza GPS

Appena ci connettiamo alla rete con un telefono Android Big G usa le torri cellulari per capire dove siamo e fornirci un servizio migliore

“Google ci spia anche senza la localizzazione”, è più o meno questo il titolone che spicca in cima alle testate internazionali. Dovrebbe essere un grosso problema ma nulla di così eccezionale o preoccupante, non più di quanto lo fosse ieri o a inizio anno. A differenza della concorrenza (iOS, Windows Phone), Android utilizza due metodi per determinare la posizione di uno smartphone: il sensore GPS e la rete cellulare. Disattivare il primo non esclude la possibilità che i server della compagnia smettano di sapere dove siamo; spegnere il secondo rende le cose un po’ meno semplici ma non impossibili.

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Cosa succede

Nella pratica, ogni volta che il nostro cellulare fa qualcosa su internet Google lo sa e incrocia la posizione per fissarla su una mappa, tramite il CELL ID di ogni telefono. Stando al team di Android, tali informazioni servono per migliorare alcuni servizi, come la quantità di traffico intorno a noi, l’ottimizzazione della banda e la gestione dell’invio e ricezione delle notifiche. Tutte attività che facciamo fatica a capire quando vestiamo i panni dei difensori della privacy a ogni costo ma che permettono all’89% di chi ha uno smartphone al mondo di essere quello che è oggi: un cittadino della rete. Non che senza Google non lo saremmo, ma è innegabile il vantaggio che le app del gruppo offrono per essere più produttivi e informati. Qual è dunque il problema? Gli esperti hanno scoperto che anche mettendo la modalità aereo sul terminale Big G può sapere lo stesso dove siamo, proprio perché sfrutta la connessione wireless per la determinazione delle coordinate. 

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Il segnale Wi-Fi, pur senza ricevere nulla in ingresso e uscita, continua a inviare informazioni alle torri, che a loro volta forniscono tutto ai server di Google, così che la compagnia conosce sempre la posizione di un utente, seppur approssimativa di qualche centinaio di metri. Da parte sua Mountain View afferma che mai userà elementi del genere per propinarci pubblicità contestualizzate e che ogni riferimento al CELL ID viene eliminato quasi subito dopo aver ricevuto i dati. Probabilmente con un prossimo aggiornamento la multinazionale smetterà anche di ottenere tali contenuti, che al momento non sembrano mettere a rischio la privacy dei consumatori anche se sarebbe stato meglio comunicare che spegnere GPS e reti mobili in realtà non corrisponde a un vero spegnimento del canale.