Groupama Assicurazioni, l’evoluzione dell’insurtech

Il nome scelto per il progetto è rapido ed efficace. Due sole parole, ma significative. Perché Be Digital, l’iniziativa per riorientare tutte le persone in azienda verso il digitale, organizzata dalla direzione risorse umane di Groupama Assicurazioni, racchiude in sé gli obiettivi chiave del progetto.

Che sono soprattutto quelli di creare «un contesto fertile allo sviluppo del digitale, facilitando la comprensione dei principali fenomeni e rendendoli alla portata di molte persone con caratteristiche diverse, attraverso una serie di strumenti di apprendimento e con un approccio modulare e flessibile» – spiega Carla Bellavia, direttore HR e organizzazione di Groupama Assicurazioni. Con 820 dipendenti e una rete di più di mille agenti, la Compagnia, con sede centrale a Roma Eur, è la prima filiale estera di Groupama, un gruppo assicurativo e bancario di dimensione internazionale. In Italia, che rappresenta il primo mercato all’estero per importanza, il Gruppo opera con un’offerta che copre tutte le aree: la casa, l’auto, la salute, il risparmio, la protezione, la previdenza e il lavoro.

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L’innovazione a supporto di dipendenti, agenti e clienti – Su tutto, spicca una caratteristica chiave: l’innovazione, della quale Groupama Assicurazioni ha già una sua tradizione, ma negli ultimi tre-quattro anni, ne ha fatto una bandiera, con numerose proposte di prodotto che attingono alle nuove frontiere dell’insurtech, come viene definito oggi il prepotente ingresso della digitalizzazione nell’ambito insurance, analogamente a quanto avviene nel mondo banking con il fintech. «Da tempo, abbiamo iniziato a sviluppare e proporre sul mercato, riscontrando un’ottima accoglienza, prodotti e polizze telematiche associate a device digitali. Ne sono un esempio le box, principalmente diffuse nel mondo casa e auto, capaci di dialogare con app dedicate in grado di migliorare la customer experience» – spiega Carla Bellavia. In queste nuove frontiere dell’insurance, è interessante notare che «l’Italia costituisce un laboratorio di innovazione, in quanto si tratta del secondo mercato al mondo, dopo gli Stati Uniti, della telematica» – prosegue Carla Bellavia, notando che l’accoglienza sul mercato di questi nuovi prodotti assicurativi non è data unicamente dal risparmio, che si ha per esempio nel caso di auto dotata di “black box”, ma anche dal fatto che «il cliente informato, grazie alla consulenza del suo agente, sceglie le polizze telematiche perché sa che a corredo vi sono anche servizi evoluti».

Trasformare l’organizzazione – È in questo contesto di trasformazione digitale che nasce l’esigenza di trasformare anche le organizzazioni: «L’impatto delle nuove tecnologie sulle organizzazioni e sulle persone è stato ed è fortissimo» – sottolinea Carla Bellavia, «basti pensare che nelle aziende si sperimentano sia gli effetti dei fenomeni cosiddetti “social”, legati ai nuovi modelli relazionali e di comunicazione, sia quelli legati all’introduzione di nuove tecnologie, in chiave di produttività e modalità operative». In questo senso, la trasformazione digitale è quindi «soprattutto una trasformazione “umana”, che richiede lo sviluppo di nuove competenze, e impone anche un “mindset” diverso, in grado di massimizzare il contributo della tecnologia a servizio del business e delle persone» – spiega Carla Bellavia.

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Accompagnare i cambiamenti – Con questo scenario, le direzioni HR «devono accompagnare i cambiamenti e quindi evolvere a loro volta in termini di modelli e sistemi gestionali, oltre che di modalità di comunicazione e relazione, acquisendo nuove competenze in ambito business, tecnologico e marketing» – fa notare Carla Bellavia, spiegando che «in Groupama Assicurazioni abbiamo avviato questo processo alcuni anni fa, specializzando alcuni ruoli HR in chiave di business partnership, associando alla funzione HR anche quella di organizzazione a supporto delle realtà operative, e massimizzando l’utilizzo di tutti gli strumenti digitali sia per la comunicazione interna ed esterna con candidati e dipendenti (sito web, intranet, Facebook, Linkedin, YouTube solo per citarne alcuni), sia per la gestione dei principali processi HR e organizzazione (con software dedicati e portali nella logica di employee self service)».

Il progetto in dettaglio – Per affrontare al meglio la trasformazione, riorientando le persone e l’organizzazione al digitale, Groupama Assicurazioni ha quindi intrapreso il progetto Be Digital, articolato su un disegno modulare, con un approccio diverso dalla formazione tradizionale. Partito all’inizio di quest’anno, il progetto si è concluso a settembre scorso con l’ultimo evento in programma, e già nel sottotitolo dimostrava la sua caratteristica di percorso alla conquista del «pianeta digitale». L’idea di fondo – spiega Carla Bellavia – era quella di «concentrarci sulla digital awareness, avvicinando tutte le persone al digitale, con lo scopo di superare la “diffidenza” tuttora presente in chi associa il digitale all’informatica, intesa come materia per tecnici». È nato quindi un programma, a partecipazione volontaria, articolato in diverse sezioni, tra cui una piattaforma di e-learning, sempre accessibile 24 ore su 24; uno strumento di auto-valutazione delle competenze digitali; e 12 “pillole formative”, costituite da brevi video su una selezione di temi attinenti al digitale ed emessi ogni due settimane per la durata del programma. Tutto questo è stato supportato da una campagna di comunicazione interna, anche tramite una newsletter che evidenziava i temi chiave del momento.

Non solo online – Oltre a questa parte interamente online, sono state previste anche iniziative come il “reverse mentoring”, nel quale alcuni giovani, per loro natura più “digitali” degli altri colleghi, si sono messi a disposizione nel corso di eventi informali denominati Digital Breakfast per raccontare le nuove tecnologie e il loro uso. Infine, al termine del progetto, il 25 settembre scorso, si è tenuta una giornata – il Digital Day – alla quale hanno preso parte i primi 50 dipendenti che hanno completato l’iniziativa Be Digital, 50 agenti provenienti da diverse aree, e una rappresentanza del management, per un totale complessivo di 150 persone.

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Elementi di riflessione – Nella valutazione di Carla Bellavia, si è trattato di «un’esperienza estremamente positiva, con un’ottima partecipazione, forse dovuta anche al fatto che l’iniziativa era pensata per l’intera popolazione aziendale, con un approccio trasversale di tipo “culturale”, cioè con l’obiettivo di sviluppare cultura, invece di insegnare qualcosa alle persone come spesso si percepisce nella formazione tradizionale». Ma non solo: un altro aspetto interessante è stato «l’aver sperimentato nel corso del progetto diverse tipologie formative tra cui l’e-learning, che in genere è riservato solo alla formazione di tipo obbligatorio, mentre nel nostro caso lo abbiamo “alleggerito” con aspetti ludici come quiz e giochi». Infine, è stato «davvero molto positivo l’evento conclusivo, nel quale dipendenti e agenti hanno avuto l’opportunità di incontrarsi e approfondire insieme l’impatto del digitale sul mondo Insurance: un incontro inedito dal quale scaturiranno ulteriori elementi di riflessione» – conclude Carla Bellavia.


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