Spotify a ritmo di record: 10 milioni di iscritti ogni semestre

Per l’UE, le piattaforme di streaming devono pagare di più gli artisti

La piattaforma musicale ha 70 milioni di utenti globali con una crescita che non vive momenti di sosta. Pronto lo sbarco in Borsa

Non era semplice eppure ci sta riuscendo. Spotify, nel corso degli anni, sta mantenendo un tasso di crescita omogeneo e continuo. Nei giorni scorsi la compagnia ha comunicato di aver raggiunto la cifra di 70 milioni di clienti a livello globale, permettendo così di fare un paio di ragionamenti sulla velocità di acquisizione di nuovi iscritti. Prima del 4 gennaio, l’ultimo dato ufficiale era quello di luglio, quando via Twitter il team aveva ufficializzato la soglia dei 60 milioni di sottoscrizioni; in precedenza, all’inizio di marzo, i membri erano 50 milioni. questo vuol dire che in blocchi di quattro mesi la piattaforma ha vissuto un aumento in media del 17%-20%, che prosegue ancora oggi. Se volessimo andare più indietro, sino alla metà di settembre 2016, il tasso era anche superiore, pari al 25% su base semestrale, capace di toccare picchi del 33% poco più di un anno fa (da marzo 2016 a settembre 2016).

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Cosa vuol dire

Insomma, il trend è in evidente calo (si passa dal +33 al +17 odierno) ma costante. Più che raggiungere nuovi utenti paganti, pare che l’obiettivo sia convertire chi usufruisce del servizio in modalità free al canone mensile, il che vorrebbe dire ottenere almeno 10 milioni di utilizzatori ogni 5-6 mesi. Stando infatti alle informazioni recenti, circa l’80% di chi bazzica sull’app per smartphone, tablet o in modalità desktop, lo fa sfruttando il catalogo in maniera gratuita, sorbendosi pubblicità e sponsor vari. L’obiettivo di spostare la bilancia dall’altra parte è difficile ma porterebbe a un introito essenziale per le casse dell’azienda. Con soglie del genere difficilmente la concorrenza potrà scalzare Spotify dal primo gradino della classifica dei client musicali più popolari. Prendiamo ad esempio Apple: in assenza di numeri ufficiali, la stima più vicina alla realtà parla di 30 milioni di sottoscrizioni, con una crescita di circa 7 milioni al semestre, in pratica la metà di quanto guadagna la piattaforma regina.

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E il 2018 potrebbe portare nella storia della compagnia anche lo sbarco in Borsa, che secondo gli esperti avverrà tra aprile e maggio, tramite una quotazione diretta e non un’IPO tradizionale.