Facebook chiude centinaia di account fake

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Sono oltre 500 le pagine e 250 i profili creati apposta per divulgare spam in giro per la rete. Un utilizzo scorretto oramai senza sosta

Sono in tutto 559 le pagine e 251 gli account che Facebook ha chiuso perché rei di aver diffuso messaggi politici falsi attraverso la piattaforma. In un post sul blog, la compagnia ha annunciato le più recenti mosse prese per bloccare sul nascere tentativi del genere che, considerando tutti quelli ancora in essere, sono un grosso problema per il social network a livello globale.

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La paura della multinazionale guidata da Mark Zuckerberg è che si possano ripetere le stesse attività individuate dopo l’elezione di Donal Trump nel 2016, quando nei mesi precedenti, centinaia di troll principalmente legati alla Russia, avevano condiviso post bufala per cercare di dirigere l’elettorato in precise direzioni. Tra tre settimane negli Usa ci saranno le votazioni di Midterm, che anche se non hanno il potere di far cadere il governo, rappresentano comunque un momento molto importante per capire quanto la popolazione abbia apprezzato la legislatura attuale. Una sorta di crocevia in vista del prossimo voto nel 2020.

Cosa succede

Preservare un comportamento corretto degli americani è dunque imprescindibile anche per un organo come Facebook, che sa di essere una piattaforma capace di smuovere le preferenze, anche se pilotate dall’esterno. Per questo, il team di Facebook ha spiegato: ”Osserviamo il comportamento degli attori fake, individuati grazie ad account falsi o all’invio ripetuto di messaggi privati indesiderati. Molti dei profili rimossi usavano più account con lo stesso nome, allo scopo di pubblicare enormi quantità di contenuti su gruppi e pagine, per indirizzare il traffico verso i loro siti web”.

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A quanto pare, dietro tali personaggi non solo operazioni di divulgazione politica ma anche strategie di business ben precise: “Molti volevano semplicemente rendere i loro contenuti più popolari di quanto lo fossero realmente”. Facebook associa il nuovo spam politico con gli scammer tradizionali che vendono “prodotti fraudolenti come occhiali da sole finti o rimedi per la perdita di peso”. Forse il paragone non è dei più azzeccati ma rende l’idea di quanto sia sempre più semplice online far passare messaggi che, altrove, sarebbero considerati meno di niente. Da 1 a 10, che possibilità dareste a un venditore porta a porta che suona al citofono? Quante a un annuncio che ha le stesse finalità ma trovato su Facebook? La casista probabilmente più alta nel secondo caso è la risposta migliore a chi si chiede perché la piazza virtuale è ancora così piena di troll di ogni tipo.