In calce alla Samsung Developer Conference, Google ha annunciato il supporto nativo alle interfacce a due o più schermi
Al vertice degli sviluppatori Android di questa settimana, Google ha annunciato il supporto per gli schermi “pieghevoli”: telefoni con display flessibili che si chiudono a metà come un notebook. La società di Mountain View ha confermato l’avvio della collaborazione con numerosi produttori, tra cui Samsung, che non a caso aveva anticipato la questione portando sul palco della Developer Conference il suo concetto di Infinity Flex Display.
Dave Burke, vice presidente del team di ingegneri di Android, ha affermato che Google sta “migliorando il sistema operativo per sfruttare il nuovo fattore di forma”. Ma non è tutto: Burke ha dato un’indiscrezione forse non voluta quando ha detto che Big G “sta lavorando a stretto contatto con Samsung su un nuovo dispositivo la cui produzione dovrebbe cominciare all’inizio del prossimo anno”.
We just announced support for foldables at #AndroidDevSummit, a new form factor coming next year from Android partners.
Android apps run seamlessly as the device folds, achieving this form factor's chief feature: screen continuity. pic.twitter.com/NAfOmCOY26
— Android Developers (@AndroidDev) November 7, 2018
Cosa potrà fare
Google ha cominciato a fornire agli sviluppatori alcuni elementi peculiari del supporto all’hardware flessibile. Fondamentalmente, i dev dovranno aggiungere varie risorse di codice alle loro app, in modo che si adattino alle risoluzioni di smartphone e tablet, a dimensioni e densità differenti. Per ottimizzare un’applicazione esistente per un dispositivo pieghevole, bisognerà aggiungere un nuovo layout, niente di così complesso visto che Android considera gli schermi pieghevoli come pannelli singoli, almeno in termini di software. “Il form factor aggiunge semplicemente ulteriori casi d’uso allo schema esistente – ha spiegato Sagar Kamdar, direttore della gestione prodotti di Google – stiamo esplorando modi diversi di garantire un’esperienza pieghevole a tutti”.