Huawei al lavoro sul SoC Kirin 1020 da 5 nm

Gli Stati Uniti si riavvicinano a Huawei

Il Mate 40 del prossimo autunno poggerà sul nuovo processore casalingo, un passo ulteriore dell’integrazione di più transistor per millimetro quadrato

L’attuale system-on-a-chip top di gamma di Huawei, il Kirin 990, è il chipset che alimenta la linea di smartphone Mate 30. Prodotto da TSMC utilizzando il processo a 7 nm, la versione di questo SoC con un modem 5G integrato vede la presenza di 10,3 miliardi di transistor. Presentato alla fiera IFA di Berlino dello scorso settembre, il Kirin 990 potenzierà pure la gamma dei Huawei P40 che potrebbe essere lanciata nel primo trimestre del 2020. Quando arriverà, la compagnia avrà già terminato il SoC successivo, il Kirin 1020, nato da una produzione a 5 nm.

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Secondo un post pubblicato sul social cinese Weibo, il chip sarà ancora appannaggio del lavoro di TSMC, ma con la stretta supervisione della stessa Huawei. Non a caso, l’appena cominciato 2020 per TSMC è nel totale segno dei 5 nanometri: il marchio inizierà a consegnare chip da 5 durante il secondo trimestre dell’anno, non solo per Huawei. Nel caso della cinese, il Kirin 1020 conterrà fino a 171,3 milioni di transistor per millimetro quadrato.

Novità assoluta

Apple probabilmente rilascerà il primo smartphone alimentato da un chip da 5 nm a settembre, con l’iPhone 12 Pro e Pro Max. Al suo interno, il SoC A14 Bionic, costruito da TSMC, sarà la risposta della Mela al Mate 40 supportato dal Kirin 1020; mentre l’imminente chip Snapdragon, la piattaforma mobile 865, prodotta da Samsung, userà ancora il processo a 7 nm.

Il primo Snapdragon da 5 nm, lo Snapdragon 875, non uscirà dalla linea di assemblaggio di TSMC fino al 2021. Il Kirin 1020, che si dice porti il ​​nome in codice di Baltimora, secondo quanto riferito, offrirà un aumento delle prestazioni del 50% rispetto al Kirin 990. Che è di più di quel +25% in performance che lo Snapdragon 865 dovrebbe dare rispetto all’attuale modello 855.

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