Google lancia Android Studio 3.6

Google lancia Android Studio 3.6

Android Studio 3.6: l’ambiente di sviluppo di Google adesso integra il supporto nativo a Google Maps oltre all’eliminazione di alcuni bug

Google ha lanciato ieri Android Studio 3.6, l’ultima versione del suo ambiente di sviluppo integrato (IDE), con un focus specifico su come i vari casi d’uso di modifica del codice e debug. Questa versione è la prima sin da Project Marble, un nome stravagante per un’iniziativa che Google ha annunciato alla fine dell’anno scorso, col fine di migliorare le funzionalità fondamentali di Android Studio. Android 3.6 introduce un piccolo set di nuove funzionalità e risolve i soliti bug, al fianco dei miglioramenti delle prestazioni. La nuova versione arriva meno di una settimana dopo che Big G ha lanciato Android 11 Developer Preview 1.

Le principali novità di Android Studio 3.6

La versione 3.6 include un nuovo modo per progettare, sviluppare e visualizzare in anteprima rapidamente i layout delle app utilizzando XML. Inoltre, ora è integrato Google Maps direttamente nel pannello di controllo esteso dell’emulatore Android, in modo che gli sviluppatori non debbano più digitare manualmente le coordinate GPS per testare le funzionalità di localizzazione nella loro app. Ed è anche più facile ottimizzare l’app alla ricerca di bug, con il rilevamento automatico della perdita di memoria per frammenti e attività.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Google ha rilasciato Android Studio 3.5 ad agosto. La versione numero 3.6 suggerisce che siamo dinanzi non ad una versione significativa, ma comunque un passo in avanti verso un’ottimizzazione dell’ambiente per i developer. Android Studio 3.6 è disponibile per Windows, Mac e Linux direttamente da developer.android.com/studio. Chi usa già il programma può semplicemente andare nel menu di navigazione (Aiuto => Controlla aggiornamenti su Windows / Linux e Android Studio => Controlla aggiornamenti su OS X) e scaricare l’ultimo pacchetto auto-installante.

Leggi anche:  Integrazione industriale: quali sono i vantaggi per le aziende italiane