NovaNext, evoluzione a doppia cifra

NovaNext, evoluzione a doppia cifra

Con una crescita di fatturato del 27% nel 2019 rispetto all’anno precedente, NovaNext punta sull’evoluzione del ruolo di system integrator per aiutare le aziende a competere con successo in un mondo sempre più iperconnesso

NovaNext continua a crescere a due cifre, sia in termini di ricavi sia di organico. Come ci racconta Paolo Panzanini, direttore vendite e progettazione di NovaNext, l’azienda ha chiuso l’anno fiscale 2019 con un fatturato in aumento del 27% mentre, negli ultimi 5 anni, il tasso medio di crescita dei ricavi è stato superiore al +17% annuo, evidenziando uno sviluppo forte, costante e sostenibile. «Da sempre, crediamo che le persone facciano la differenza» – spiega Panzanini. «Continuiamo ad assumere talenti e a investire nella formazione interna. Quest’anno, abbiamo raggiunto i 150 dipendenti, crescendo, in termini di personale, del 20% sull’anno precedente; oltre la metà del personale è costituito da tecnici».

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L’evoluzione di NovaNext è stata scandita da tappe, che hanno portato l’azienda a raggiungere nuovi livelli. «Il 2018 – chiarisce Panzanini – è stato l’anno del rebranding. Da PRES siamo diventati NovaNext, mantenendo i valori che ci hanno sempre caratterizzati, quali la competenza, la professionalità e la flessibilità, e nello stesso tempo accelerando la nostra evoluzione, con un nuovo brand e nuovi servizi. Il 2019 è stato per noi un anno di importanti investimenti. Abbiamo aperto la nuova sede di Roma, con spazi dedicati agli uffici di commerciali e tecnici per il territorio del Centro Italia e aule di formazione per la nostra divisione NovaNext Training. Inoltre abbiamo investito in innovazione, potenziando ulteriormente CyberNext, la nostra business unit interamente dedicata ai servizi di cyber security, e incrementando ulteriormente le capacità del nostro Operations Center. I risultati sono stati estremamente positivi e ci confermano che innovazione e attenzione alle persone – siano queste clienti, partner o fornitori – non solo sono nel nostro DNA, ma sono e rimarranno sempre il cuore della nostra roadmap».

Sicurezza e reti

Dal punto di vista delle aree tecnologiche, è continuato per NovaNext il forte trend di progetti legati ai temi della sicurezza e delle reti di nuova generazione: si tratta di progetti realizzati per soddisfare le esigenze di aziende italiane che hanno spesso un respiro internazionale o organizzazioni che stanno compiendo evoluzioni infrastrutturali per abbracciare la trasformazione digitale, le nuove tecnologie e per potenziare l’evoluzione dei propri modelli di business. Un’altra area in forte crescita è quella dei sistemi di collaborazione, che sono diventati abilitatori di nuovi modi di vivere il rapporto tra colleghi e con i clienti, con sempre maggiore efficienza e freschezza operativa. «Abbiamo realizzato molti progetti di integrazione tra i diversi paradigmi o le differenti tecnologie video, voce, sale meeting, personal collaboration, che sono ormai nell’agenda di moltissime aziende» – spiega Panzanini. «Infine, ultima, ma non per importanza, è la pervasività del cloud nelle infrastrutture e nelle operation aziendali, che ha portato molti clienti a chiederci di realizzare un’integrazione tra il monitoraggio degli applicativi, lo spostamento dei carichi di lavoro verso il cloud e le nuove modalità di gestione e backup dei dati, con conseguenti forti richieste di servizi gestiti sia NOC sia SOC».

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Digitalizzazione pervasiva

La mission di NovaNext è quella di aiutare le aziende a cogliere le opportunità offerte dalla trasformazione digitale e a competere con successo in un mondo iperconnesso e in evoluzione sempre più rapida. «Quello che vediamo a stretto contatto con i nostri clienti – racconta Panzanini – è che la digital transformation sta passando sempre più dal coinvolgere singole porzioni di business aziendali, o determinate aree delle infrastrutture, all’essere globalmente pervasiva, anche nel modello di business e di sourcing, oltre che di governance dell’ICT. E se parliamo di dati, questi, una volta generati e gestiti, diventano un motore di crescita per le aziende: dal miglioramento dell’engagement con il cliente all’ottimizzazione dell’offerta e all’incremento delle vendite». Oggi, il dato digitale è al centro di tutto. Di conseguenza, se il business dei clienti è in sempre maggior misura digitale, anche le organizzazioni, le infrastrutture a loro supporto, nonché la cultura interna devono diventare digitali. «Possiamo fare un esempio basato sulla nostra esperienza all’interno dell’azienda» – dichiara Panzanini. «In sede di colloquio, durante le selezioni di nuovi collaboratori, ci viene chiesto sempre più frequentemente della nostra cultura aziendale e delle opportunità di “working everywhere”. Un effetto del cambiamento digitale, secondo noi estremamente positivo, è che sono ora i candidati stessi a valutare le aziende in base al loro grado di digitalizzazione e non più solo le aziende a valutare quanto i candidati possano accompagnare i clienti nei progetti della loro trasformazione digitale».

Capire il percorso del cliente

Secondo Panzanini, un system integrator deve partire dal comprendere il percorso del cliente, affiancarlo nel disegno dei servizi e delle soluzioni ed essere coerente nel tempo in tutte le fasi da attraversare, praticamente senza interruzioni. «Conoscenza, disegno, delivery, miglioramenti dell’esistente e innovazione» – afferma Panzanini. «Il system integrator deve sapere guidare, oltre che accompagnare, il cliente. Deve capire che non solo i dipartimenti IT sono sempre più snelli, ma che l’IT sta diventando quasi liquida, sempre più diffusa e pervasiva, nell’ambito delle differenti funzioni aziendali, sia in quanto a utilizzo sia come gestione e decisione. E che, viceversa, le funzioni aziendali sono ormai più che “agili”: sono interattive, cross-funzionali, lavorano insieme sulle co-evoluzioni. Per questo il system integrator deve essere in grado di comprendere linguaggi e bisogni convergenti ma differenti. E questo con sempre maggiore affidabilità, proattività e capacità di lavorare in team estesi e interaziendali, composti dal cliente, dai vendor tecnologici e dai diversi partner di progetto». Serve inoltre la capacità, per i system integrator, di non ragionare più seguendo i tradizionali silos di tecnologie e soluzioni, ma di pensare per evoluzioni e gestioni di infrastrutture in cui sicurezza, rete, data center, applicativi e cloud sono spesso fortemente interconnessi e interdipendenti.

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«Un esempio concreto – continua Panzanini – è che sempre più spesso ci è richiesto un unico canone mensile di servizio, comprendente la gestione di rete, la sicurezza, il data center e anche il monitoraggio applicativo. Un unico canone comprendente sia l’evoluzione tecnologica programmata, quali i refresh a seguito di obsolescenza, sia la gestione. Anche noi system integrator dobbiamo continuamente evolvere per accompagnare efficacemente i clienti nella loro trasformazione». La formazione è da sempre la seconda anima di NovaNext. «È dal 1988 che siamo system integrator e centro di formazione, due aree per noi complementari e sinergiche. Nell’ultimo anno, abbiamo incrementato di oltre il 40% le giornate interne di formazione, perché formare le persone è il punto di partenza di ogni strategia di trasformazione. Il successo di un’impresa e lo sviluppo del business passano attraverso la valorizzazione delle persone».