Lundbeck Italia, people in mind

Lundbeck Italia, people in mind

Ci sono aziende che di fronte all’emergenza scatenata dal Covid-19 hanno messo in campo tutta una serie di azioni per stare vicine alle proprie persone, per dare risposta ai loro bisogni e per trovare nuovi modi di fare le cose anche a distanza.

Puntando su trasparenza, collaborazione e comunicazione costante, le direzioni del personale hanno saputo far fronte alle nuove esigenze del lavoro. Un impegno, che vedrà i suoi frutti quando l’emergenza sarà passata, e servirà a mettere le basi per un futuro diverso nel mondo del lavoro. Come? Ce lo raccontano, Raffaella Maderna e Giuseppina Cuccurullo, HR team di Lundbeck Italia.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

L’AZIENDA

Migliorare la qualità di vita delle persone affette da disturbi del sistema nervoso è la ragione d’essere di Lundbeck, azienda multinazionale farmaceutica danese, totalmente focalizzata su ricerca, sviluppo, produzione e commercializzazione di farmaci destinati al trattamento di patologie psichiatriche e neurologiche. Lundbeck ha più di cent’anni di storia e conta su oltre 5.000 collaboratori in 55 paesi nel mondo. In Italia, ha due sedi: l’affiliata commerciale a Milano e un sito produttivo a Padova.

COME RISPONDERE AL CAMBIAMENTO

Il farmaceutico è un settore predisposto al crisis management, abbiamo chiesto a Raffaella Maderna e Giuseppina Cuccurullo come l’azienda sia riuscita a far fronte alla situazione di emergenza scatenata dalla pandemia in estrema velocità e mantenendo un focus elevato sulla qualità. «Ci siamo ispirati al primo valore del Manifesto Agile, che in qualche modo avevamo già interiorizzato attraverso il nostro mantra “people in mind”, ovvero “gli individui e le interazioni più che i processi e gli strumenti” e vi abbiamo abbinato il quarto “Rispondere al cambiamento più che seguire un piano”. Tenendo a mente la nostra strategia organizzativa e le persone, che per noi sono il primo focus e al centro di qualsiasi decisione – abbiamo affrontato il primo mese di crisi e poi le settimane successive attraverso due pillar: collaborazione e comunicazione costante. Grazie a questi valori ci siamo mossi in velocità su pochi ma chiari obiettivi».

Leggi anche:  Come migrare il data warehouse in cloud. Ecco tutte le domande chiave per una migrazione di successo

METTERE IN SICUREZZA LE PERSONE

«Essendo un’azienda lungimirante e innovativa, avevamo già da tempo applicato modalità di smart working a 360 gradi. Eravamo e siamo attrezzati per lavorare in qualsiasi circostanza, al meglio. La prima decisione è stata estendere la policy sullo smart working anche al personale di field, che per natura organizzativa vive costantemente in giro per ospedali e ambulatori a contatto con medici, dove la comunicazione e la vicinanza fisica ed empatica sono alla base del lavoro quotidiano. Ci ha aiutato la piattaforma tecnologica già implementata diversi anni fa e il mindset comportamentale fortemente voluto dalla direzione aziendale, che vede una leadership partecipativa basata sulla fiducia e sulla gestione dell’attività lavorativa per obiettivi e responsabilità. Per noi, smart working non ha mai significato lavorare da casa, ma rappresenta un concetto più ampio basato sull’organizzazione del proprio lavoro per obiettivi, in modo da gestire il tempo in modo efficace ed efficiente. Ovviamente, le restrizioni ci hanno richiesto di utilizzare come spazio fisico l’ambito familiare, un ambiente che a volte può risultare “smart”, altre meno. Per questo motivo, abbiamo avviato una serie di comunicazioni continue e costanti per spiegare la situazione, le decisioni prese e avere momenti di confronto con le persone e rispondere anche in momenti non facili e pieni di paura. Abbiamo immediatamente attivato un’assicurazione sanitaria rivolta a tutti i collaboratori a supporto dei casi di malattia e ricovero ospedaliero da Covid-19. Infine, per sostenere i nostri collaboratori, abbiamo attivato, in collaborazione con un’associazione di psicologici e psicoanalisti, un servizio di ascolto psicologico che abbiamo chiamato “Eccomi!”. Mai come in questo momento dobbiamo convivere con momenti difficili che necessitano di un confronto continuo e costante».

RESPONSABILITÀ SOCIALE

«Il nostro core business è dedicarci instancabilmente alla salute delle persone, ragion per cui non potevamo solo pensare alle nostre persone Lundbeck, ma anche ai bisogni della nostra comunità. Abbiamo attivato una raccolta fondi “Together 4 Our Best” per la protezione civile che abbiamo tenuto attiva per tre giorni. Tutti potevano effettuare una donazione libera per un aiuto tempestivo. Inoltre, abbiamo raccolto dai nostri collaboratori richieste specifiche per donazioni del materiale sanitario (mascherine, guanti, tute…) per il personale medico dislocato in diversi centri ospedalieri sul territorio».

Leggi anche:  Reale Mutua, la formazione come strategia di difesa

FORMAZIONE CONTINUA

«Lavorare smart significa per noi occupare il tempo al meglio, in un momento di caos e chiusura sociale, comunicazione e apprendimento vanno a braccetto. Siamo partiti con un piano di formazione multidisciplinare (scientifica, digitale, formazione linguistica, formazione sia su hard che soft skills) con un doppio obiettivo: formare e al tempo stesso tenere un filo comunicazionale che motivasse, ingaggiasse le nostre persone da nord a sud, da est a ovest. Abbiamo avviato un percorso “Well Being – Being Well” che, nell’ottica del benessere aziendale, si prendesse cura della persona sia per il corpo (esercizi posturali) che per la mente (esercizi di mindfulness). Abbiamo lanciato un progetto educazionale “Kids Digital Edutainment” rivolto ai bambini, figli dei nostri collaboratori o di amici e parenti, per supportarli nella gestione organizzativa della famiglia. In un solo mese, abbiamo sviluppato più di 5.000 ore di formazione sfruttando la velocità delle pratiche Agile e la collaborazione e l’ingaggio di più di 20 collaboratori che si sono messi a disposizione per supportarci nella realizzazione dei contenuti».

BENESSERE E APPRENDIMENTO

«La nostra modalità lavorativa si è evoluta e con essa le nostre abitudini giornaliere. Possiamo sfruttare la tecnologica per comunicare in contemporanea con più persone, arrivando a diffondere concetti in modo più uniforme e diffusivo, e anche per mantenere contatti con il personale sanitario di riferimento, riuscendo a continuare l’attività di promozione scientifica nella nostra area terapeutica che afferisce alla salute mentale. I prossimi mesi vedranno l’utilizzo della tecnologia per organizzare incontri educazionali con medici, webinar specifici di formazione scientifica. Attraverso la collaborazione e la comunicazione continua, stiamo cercando di vedere questo momento come una grandissima opportunità di trasformazione personale, digitale, culturale, valoriale. Come HR stiamo creando nuove dimensioni di lavoro e di relazione, ridefinendo progetti, abbozzando nuove idee, unite dalla fortissima convinzione che le persone sono sempre al centro delle nostre vite».

Leggi anche:  Innovazione e controllo in banca. L’automazione dal volto umano

di Sonia Rausa – AIDP


L’energia delle persone

AIDP – Associazione Italiana per la Direzione del Personale – è il network italiano dei
manager e professionisti HR. Una community di oltre 17.000 membri, 3000 soci attivi, 16 gruppi regionali, una rete internazionale. Dal 1960 AIDP promuove uno sviluppo serio e responsabile della cultura manageriale in ambito risorse umane. Attraverso eventi, pubblicazioni, progetti e studi sul mondo del lavoro sostiene il successo delle organizzazioni e la crescita delle persone che vi lavorano.