Entro le elezioni presidenziali di novembre, sul social network potrebbe tornare la procedura di verifica dell’account
Dopo aver chiuso il suo programma di verifica pubblica nel 2017, Twitter sta pianificando di lanciare un sistema rinnovato con linee guida documentate. L’ingegnere Jane Manchun Wong ha trovato prove di una nuova opzione “Richiedi verifica” in arrivo sull’app, con la società che ha offerto ulteriori dettagli sui suoi piani a TechCrunch. Per ricapitolare, Twitter ha chiuso l’iniziativa dopo diverse controversie. Nel 2018, ha promesso di riaprire la verifica a tutti, ma con alcune modifiche significative. Wong, che scopre regolarmente le nuove funzionalità dei social media prima che vengano annunciate, ha ora trovato indizi che Twitter sta lavorando su un modo per gli utenti di richiedere la verifica direttamente dallo smartphone, con l’opzione presente nella pagina “Impostazioni account” dell’app in “Informazioni personali”, anche se non ancora disponibile pubblicamente.
Come richiedere la verifica dell’account
Twitter ha confermato a TechCrunch che lo screenshot di Wong “mostra la prossima opzione per richiedere la verifica”. I dettagli specifici rimangono poco chiari, ma la società afferma che documenterà pubblicamente ciò che deve essere verificato. La speranza è che con maggiore chiarezza e trasparenza attorno al processo, le persone capiranno perché l’azienda compie determinate scelte. Negli anni scorsi, il gruppo aveva linee guida interne per la verifica, e questa sarà la prima volta che la piattaforma mostrerà e motiverà, all’occorrenza, tali regole.
Non c’è ancora un calendario specifico ma è probabile che Twitter voglia mettere in pratica la novità prima delle elezioni statunitensi di novembre, dando un peso maggiore ai post degli account certificati e combattendo ulteriormente la piaga delle fake news. Intanto, il social ha introdotto le etichette di “verifica dei fatti” sui tweet circa temi come 5G e Covid-19. Facendo clic sull’etichetta al fianco di certi post, si accede ad una pagina che raccoglie le fonti di debunking con collegamenti ai portali partner, tra cui BBC e Snopes.
