I progetti tecnologici che possono aiutare l’Europa a diventare net-zero entro il 2050

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Lo studio Capgemini rivela come investimenti mirati possano accelerare i cicli di innovazione per contribuire ad affrontare il cambiamento climatico, creando 12,7 milioni di posti di lavoro e generando quasi 800 miliardi di euro di valore aggiunto lordo

Capgemini Invent, brand del Gruppo Capgemini dedicato a innovazione, consulenza e trasformazione digitale, ha pubblicato oggi un nuovo report che evidenzia una serie di progetti tecnologici che possono accelerare la ripresa economica e contribuire a garantire il raggiungimento da parte dell’Europa degli obiettivi in materia di riduzione delle emissioni di gas serra fissati per i prossimi anni. L’analisi di Capgemini Invent, dal titolo “Fit for Net-Zero: 55 Tech Quests to Accelerate Europe’s Recovery and Pave the Way to Climate Neutrality”, presenta una serie di linee guida rivolte a decisori politici e investitori e illustra progetti realizzabili attraverso l’utilizzo dei 750 miliardi di euro stanziati dal Recovery Fund della Commissione Europea per contribuire a trasformare l’economia e far diventare l’Europa il primo continente a zero emissioni nette entro il 2050. Lo studio è stato commissionato da Breakthrough Energy, una rete di organizzazioni fondata da Bill Gates e dai principali leader mondiali nel settore tecnologico e imprenditoriale per accelerare la transizione verso un futuro basato sull’energia pulita.

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Gli Stati membri dell’UE inizieranno a presentare i propri piani nazionali di ripresa e resilienza a partire dal 15 ottobre. Nel frattempo, ci sono una serie di domande a cui rispondere, tra cui: i rispettivi piani sono in linea con la legge europea sul clima e con l’obiettivo di zero emissioni nette per il 2050? E i piani contengono abbastanza dettagli per trasformare le aspirazioni in progetti reali che garantiscano che la riduzione delle emissioni sia sulla traiettoria necessaria per sconfiggere il cambiamento climatico?

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Il report “Fit for Net-Zero” studia e analizza le tecnologie presenti e future in cinque settori economici interconnessi: energia, edilizia e costruzioni, industria, trasporti, alimentare e uso del suolo. Capgemini Invent ha coinvolto innovatori, imprenditori, strategist aziendali e decisori politici per supportarli nell’identificazione e nell’analisi di oltre 200 progetti, ognuno con diversi livelli di maturità tecnologica, al fine di valutarne il potenziale di trasformazione e la preparazione a ricevere finanziamenti.

Sulla base di questa analisi, Capgemini Invent ha identificato 55 tecnologie ad alto impatto con le maggiori probabilità di offrire risultati trasformativi veloci e scalabili. Si tratta di progetti e investimenti distribuiti lungo tutta la catena di innovazione, suddivisi per area economica e maturità, che presentano il potenziale per creare un mercato di beni e servizi a valore aggiunto lordo annuo fino a 790 miliardi di euro, favorire una riduzione fino a 871 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 e creare quasi 13 milioni di posti di lavoro entro il 2030, sia attraverso l’introduzione di nuovi lavori sia tramite la trasformazione di quelli esistenti. Entro il 2050, ogni euro investito in questo portafoglio di tecnologie pulite ne dovrebbe generare 9 di fatturato futuro sui mercati europei. Questi progetti potrebbero inoltre contribuire a migliorare la qualità dell’aria, la sicurezza alimentare e l’indipendenza energetica del Vecchio Continente.

Ann Mettler, Senior Director di Breakthrough Energy, ha affermato: “Questa ricerca mostra chiaramente che è necessario un cambiamento radicale nell’innovazione tecnologica ‘verde’ per raggiungere un livello di emissioni nette pari a zero entro il 2050. Molte promettenti tecnologie climatiche sono in cantiere, ma ora devono essere portate su larga scala in tempi brevi. Ciò richiede che l’Europa vada oltre i propri sforzi nella ricerca e nella scienza, ponendo la stessa enfasi su sviluppo e implementazione. L’innovazione è destinata ad avere un impatto limitato se resta bloccata in laboratorio. Ecco perché questo report esamina in modo molto dettagliato 55 esempi delle migliori e più avanzate innovazioni tecnologiche europee, che possono fornire al continente una solida base per riconquistare la leadership tecnologica globale, contribuire a risolvere la crisi climatica e gettare le fondamenta per una ripresa sostenibile e ricca di opportunità di lavoro”.

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Lo studio rileva inoltre che il rafforzamento delle politiche dell’UE può accelerare il ciclo dell’innovazione e la diffusione di tecnologie pulite, attraverso iniziative come:

  • Investimenti senza soluzione di continuità nel ciclo dell’innovazione che aiutano le imprese tradizionali ad aumentare drasticamente l’implementazione e la commercializzazione di tecnologie a basse o zero emissioni di carbonio, in aggiunta ai finanziamenti già esistenti per le fasi seed e early-stage e accompagnati da una spinta per garantire che le innovazioni a basse emissioni di carbonio possano accedere al mercato;
  • Aumento delle attività di ricerca e sviluppo attraverso l’analisi dei gap, individuando le aree in cui gli investimenti pubblici e le partnership private possono supportare le tecnologie nascenti a entrare e affermarsi in nuovi mercati;
  • Convalida e implementazione anticipata, con riduzione dei costi della tecnologia, cicli di aggiornamento più veloci, evoluzione del business model, introduzione precoce presso i consumatori e coinvolgimento della supply chain;
  • Implementazione rapida e su larga scala, con utilizzo di meccanismi di pricing esterni per aumentare la competitività sul mercato delle tecnologie a basse emissioni di carbonio e incoraggiare gli investimenti in tecnologie innovative.

Marco Perovani, Telco, Media, Technology & Energy, Utilities, Services Director di Capgemini in Italia, ha dichiarato: “La ricerca per Breakthrough Energy conferma che la rivoluzione tecnologica verde in Europa può essere tanto significativa quanto quella digitale, supportando la potenza industriale e di leadership del continente. Questo report è pratico e concreto; raccoglie sia tecnologie già disponibili e in grado di avere un impatto reale entro il 2030, sia tecnologie pulite di prossima generazione che aiuteranno l’Europa a raggiungere l’ambizioso obiettivo di diventare net-zero entro il 2050”.