Così Oracle punta (anche) alle medie imprese in Italia

Così Oracle punta (anche) alle medie imprese in Italia

Si prepara una nuova fase espansiva grazie alla piattaforma Exadata X8M, disponibile sia on-premise sia in modalità cloud

Il 97% delle aziende della classifica Fortune 100 utilizzano database Oracle, con una quota pari a circa il 43% del mercato mondiale. Numeri impressionanti. Che non bastano però al colosso di Redwood (ma ora dovremmo dire di Austin, è di qualche giorno fa la notizia dello spostamento dell’Headquarter in Texas) neppure in quest’anno funesto per placarne la fame d’espansione. D’altra parte, come ha di recente dichiarato Jeff Bezos, quando si posseggono 180 miliardi di dollari, non è che puoi spenderli al ristorante. Devi investire, spingerti dove non hai ancora osato. Nel caso di Oracle conquistare nuove quote di mercato anche presso le medie aziende, circa 21.000 in Italia secondo i dati pubblicati da Istat, giocando al meglio le proprie carte: la nuova piattaforma Exadata unitamente a un rinnovato approccio al mercato per blandire un target in buona parte ancora da esplorare.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Gli atout della piattaforma

Nel percorso di innovazione tecnologica, il sistema ingegnerizzato (hardware + software) Exadata, oggi arrivato alla versione X8M, rappresenta un importante punto d’approdo. Tempi più rapidi di elaborazione di transazioni e query uniti alle potenziate capacità di recupero del database da qualsiasi interruzione, pianificata o meno che sia, rappresentano altrettanti punti di forza dell’ultima generazione della “database machine”. Tra le novità, infatti, Oracle dichiara l’integrazione di sofisticati algoritmi di machine learning e intelligenza artificiale, l’estensione in cloud sino a 96 Terabyte della persistent memory, protocolli di interconnessione migliorati e l’introduzione di funzionalità di Remote Direct Memory Access (RDMA) per permettere al database di interagire bypassando completamente sistema operativo, I/O e stack software di rete. Innovazioni che si traducono in vantaggi per il business e la resilienza aziendale, oltre che per il costo totale d’esercizio (CTO). «Vantaggi concreti che derivano dal fatto che X8M è l’unica piattaforma che beneficia dello sviluppo congiunto e integrato di database e sistema ingegnerizzato, sia nella parte infrastrutturale – database node, storage cell, networking, ecc – sia per la parte software del database» spiega Filippo Fabbri, Cloud Systems Country Leader di Oracle Italia. «Con performance sulla gestione dei dati che diventano eccezionali se abbinate all’utilizzo della piattaforma Exadata». Una precisazione importante. «Infrastrutture generiche o configurazioni fai-da-te – si legge nel report IDC dedicato – non sono in grado di offrire rendimenti elevati, bassa latenza e semplicità d’uso offerti invece dalla piattaforma Oracle».

Leggi anche:  Il valore strategico dei dati

Investimenti e benefici

Non è un mistero che Exadata per queste caratteristiche si posizioni nella fascia più alta di mercato. Tuttavia il suo impiego – sottolinea Fabbri – può essere esteso anche alle aziende di medie dimensioni. «Oracle si impegna a spiegare quali siano i vantaggi che derivano da un investimento più elevato rispetto ai server x86 standard. Andando oltre il livello di sufficienza e la mera analisi del ‘total cost of acquisition’. In realtà – prosegue Fabbri – su periodi di 3/5 anni il costo totale della tecnologia Oracle dimostra la competitività rispetto ai concorrenti». Per esempio in termini di risorse a tempo pieno pianificate per svolgere un’attività o un progetto. «Se disponi di un Autonomous Database, il database di Oracle capace di fare self-tuning, cioè in grado di aggiornarsi, gestire la sicurezza in autonomia e persino di autoripararsi per operare in modo ottimale e offrire le migliori prestazioni, lo  spostamento dell’intelligenza al lavoro su altre attività diventa del tutto realizzabile. Non solo: le prestazioni di Exadata nell’analisi dei dati sono incomparabili rispetto agli standard x86, perché consentono di ottenere informazioni accurate e “azionabili” ben prima delle altre piattaforme sul mercato».

L’esempio classico è rappresentato da tutte le attività connesse alla fatturazione che muovono volumi ingenti di dati e richiedono giorni di preparazione. «Un pool di operazioni che Exadata riesce a effettuare in poche ore. Con evidenti benefici in termini di ottimizzazione del processo e riscossione dei pagamenti». Vantaggi realizzabili sia on-premise che, altra novità, in cloud grazie alla nuova generazione di servizi erogati sulla piattaforma Exadata “Cloud at Customer”, un’offerta unica che permette a Oracle di gestire il cloud pubblico direttamente “a casa del cliente”, con tutti i già visti vantaggi di performance, sicurezza e, in più, essendo il cloud di fatto portato all’interno del datacenter aziendale, di sovranità del dato. «Modellabili sulle esigenze del cliente affinché sia sempre possibile iniziare anche con piccole configurazioni in alta affidabilità per poi espandersi aggiungendo capacità di calcolo e storage a seconda delle necessità. Adatti quindi – conclude Fabbri – a una platea molto ampia di aziende».

Leggi anche:  Salesforce presenta la nuova generazione di Tableau