Oracle, la digitalizzazione trainerà la ripresa

Oracle, la digitalizzazione trainerà la ripresa
Fabio Spoletini, regional senior vice president e country manager di Oracle Italia

Aiutare le imprese ad evolvere, in tempo di pandemia, grazie all’Information Technology, è uno degli obiettivi dell”azienda, che ha organizzato di recente un convegno destinato agli specialisti in area finance

La pandemia ha cambiato la vita di persone e imprese. Nonostante i problemi che stiamo ancora affrontando, la difficile situazione ha favorito la digitalizzazione. «Il processo di modernizzazione, che probabilmente sarebbe stato completato entro i prossimi cinque anni, ha avuto un’accelerazione» – ha spiegato Fabio Spoletini, regional senior vice president e country manager di Oracle Italia, nel corso di “Big Moves for Recovery – Le mosse strategiche per la ripresa”. L’evento online, organizzato da Oracle, patrocinato da Andaf, l’Associazione nazionale direttori amministrativi e finanziari e rivolto a responsabili aziendali, chief financial officer e professionisti nell’area finance, ha avuto l’obiettivo di individuare, nel quadro dello scenario tecnologico attuale, fattori chiave e percorsi possibili per rendere la ripresa un’opportunità di resilienza e recupero rispetto alla crisi innescata dalla pandemia e soprattutto un traino di crescita per le imprese italiane.

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«L’Information Technology – ha proseguito Spoletini – è un fattore di business fondamentale per le imprese. In questo scenario stiamo aiutando i nostri clienti nel percorso di accelerazione. In alcuni ambiti applicativi, la modernizzazione è volta ad avere le aziende sempre più collegate, in tempo reale, per aumentare le performance e limitare i rischi, anche in area finance.

Come partner delle imprese che innovano, Oracle sostiene lo sviluppo di nuove strategie, modelli di business e processi aziendali chiave abilitati dal cloud. Rafforzeremo ulteriormente la nostra presenza sul territorio italiano, dove a breve sarà attivata una nuova Cloud Region di Oracle per supportare progetti di trasformazione data-driven e servizi cloud nelle organizzazioni italiane».

L’incontro, moderato da Mariangela Pira, giornalista e conduttrice di Sky TG24, ha visto la presenza di Carlo Cottarelli, direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici italiani dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e visiting professor presso l’Università Luigi Bocconi, che ha delineato i tratti dello scenario economico e finanziario nel quale il Governo sta elaborando strategie e progetti legati al Recovery Fund e a Next Generation EU, la cui struttura dà grande peso alla digitalizzazione e alla transizione green.

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Secondo Cottarelli, nonostante una caduta del Pil di quasi il 9%, la più forte dalla fine della seconda guerra mondiale, nel 2020 l’Italia ha fatto meglio di paesi quali Spagna, Regno Unito e Portogallo. La situazione resta comunque difficile e non si potrà superare la crisi economica se non sarà superata la crisi sanitaria.

In questo scenario, il Recovery Plan potrà essere un’occasione per favorire iniziative green, di digitalizzazione e di innovazione, con l’obiettivo di rendere l’Italia un posto in cui sarà più facile investire e in cui le imprese potranno ottenere vantaggi; da questa situazione i settori tecnologicamente più avanzati potranno trarre particolarmente beneficio. Importante, però, sarà superare tre ostacoli quali burocrazia, lentezza della giustizia e livello di tassazione.

PUNTARE SU TECNOLOGIE E INNOVAZIONE

Nella tavola rotonda, che ha coinvolto i responsabili dell’area finanziaria-gestionale di tre realtà italiane che stanno puntando sull’innovazione abilitata dalla tecnologia, Alessandro Evangelisti, mid-market Erpm leader di Oracle Italia ha sottolineato che, nell’ultimo anno, le aziende che hanno mantenuto e rafforzato la capacità di connessione e collaborazione con tutta la catena del valore, dai clienti finali ai fornitori, sono anche quelle che hanno dimostrato maggiore capacità di resilienza.

«Per passare dalla reazione all’azione e stimolare la crescita – ha detto Evangelisti – l’elemento tecnologico è essenziale perché abilita la valorizzazione dei dati aziendali, ossia la trasformazione degli stessi in informazioni utili alle decisioni, e la creazione di applicazioni e servizi, ma non è l’unico. Gli elementi fondamentali sono la capacità finanziaria, la capacità manageriale e la visione strategica per pianificare il percorso in direzione alla crescita e una chiara conoscenza delle potenzialità dell’azienda e del mercato per cogliere le opportunità e reagire con decisione ai mutamenti di scenario».

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Tino Seminara, head of Corporate Strategy and Business Development di EdiliziAcrobatica, impresa che ha introdotto in Italia l’edilizia con lavori su corda, nel corso dell’evento ha spiegato: «Abbiamo continuato a crescere in doppia cifra anche nel 2020, portando ai nostri clienti il valore aggiunto di un modello di manutenzione unico nel suo genere: anche su questo stiamo costruendo un percorso di internazionalizzazione che ci sta portando in Francia e punta anche su altri paesi europei. La digitalizzazione dei processi che abbiamo intrapreso con il supporto di Oracle riguarda amministrazione, finanza e controllo ma anche acquisti, gestione magazzino e CRM: è essenziale per standardizzare le procedure, uniformare la gestione e avere l’agilità per operare su più paesi».

Roberto Mannozzi, direttore centrale Amministrazione, Finanza, Bilancio, Controllo di Ferrovie dello Stato Italiane e presidente di ANDAF, ha affermato: «La pandemia ci ha indotti a ripensare il core business, in tutti i suoi aspetti, per rispondere al bisogno di sicurezza e protezione delle persone che viaggiano con noi e per fare di questo un punto di partenza per trasformare il nostro approccio anche in futuro, pensando a come sarà la mobilità dopo l’emergenza».

Ferrovie dello Stato ha aumentato gli investimenti anche nel 2020, portando avanti progetti che puntano su sostenibilità, innovazione e digitalizzazione, quali il trasporto pubblico a idrogeno, le smart road, i modelli di economia circolare. Nel core business ferroviario è continuato un percorso di innovazione supportato da tecnologie che consentono di sfruttare il dato in ottica predittiva, per migliorare la manutenzione del materiale e delle infrastrutture.

Centrale, in tutto questo, è l’innovazione dei processi chiave per la gestione e il finance. «Per la nostra capacità di crescita è stato e sarà sempre più importante avere a disposizione piattaforme finance che ci consentono di fare analisi, valutazioni prospettiche multi-scenario e ci permettono di valutare l’impatto di più combinazioni di fattori, delineare strategie di reazione e percorsi di crescita», ha puntualizzato Mannozzi.

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Amedeo Blasotti, direttore amministrativo aziendale della ASL di Caserta, ha portato la testimonianza di una realtà che ha vissuto nel modo più impattante la pandemia da Covid-19, che si è abbattuta su un sistema che, come tanti altri, «non era pronto ad affrontare una situazione del genere, anche se avevamo già avviato un percorso di digitalizzazione nell’azienda sanitaria». Affrontando la crisi, ci si è resi conto che era necessario avere velocità, precisione, disponibilità dei dati per dare risposte chiare e precise su cui basare decisioni vitali, e che questo richiedeva anche un cambiamento culturale, un modo diverso di rapportarsi tecnologicamente e operativamente con il sistema nazionale, regionale e con il cittadino.

«Con il supporto di Oracle abbiamo rafforzato la nostra capacità di presidiare il patrimonio informativo e trasformarlo in strumento per compiere le scelte complesse che ci competono: abbiamo come core business la salute, e dobbiamo mettere il dato e la tecnologia al servizio di essa. Pensiamo, per il futuro, a una Sanità 4.0 che porti le aziende sanitarie pubbliche a un cambio di passo, facendo leva sulle competenze e capacità professionali esistenti», ha dichiarato Blasotti.

Secondo Alessandro Evangelisti, le tre realtà intervenute nella tavola rotonda, pur così diverse tra loro, sono accomunate dalla consapevolezza dell’importanza di portare il digitale a permeare tutti i processi aziendali per coglierne i vantaggi in termini di costi, velocità, capacità di reazione e di visione, e di avere le competenze per gestire al meglio questa trasformazione.

«Questo percorso, nel tempo, sarà attivato da tutte le aziende: operations ed execution digitalizzate diventeranno un dato di fatto e non rappresenteranno più, tra qualche anno, un fattore competitivo così importante come oggi» – ha concluso Evangelisti. «Il vero elemento di discontinuità, preannunciatore di crescita nel lungo termine, sarà l’avere una visione chiara di trasformazione del business, sfruttando i modelli innovativi che si possono abilitare con le tecnologie digitali».