Prysmian annuncia i risultati finanziari al 31 dicembre 2020

Nel 2023 il mercato digitale italiano è cresciuto più del PIL

La società ha dimostrato forte resilienza nell’anno del Covid-19, ha centrato i target di redditività preposti, e punta sull’accelerazione ESG e climate change con l’obbiettivo di diventare “net zero” entro il 2040

Il Consiglio di Amministrazione di Prysmian S.p.A. ha approvato i risultati
consolidati di Gruppo relativi all’anno 2020.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

“Salute e sicurezza delle persone al primo posto, continuità della supply chain e creazione di valore per tutti gli stakeholders, commenta il CEO Valerio Battista. A inizio 2020 ci eravamo date queste tre priorità nell’affrontare la pandemia Covid-19. Guardando i risultati dell’esercizio concluso, possiamo dire di aver centrato gli obiettivi. L’impatto della pandemia c’è ovviamente stato, ma anche grazie alla priorità che abbiamo assegnato alle persone, siamo riusciti ad assicurare elevata continuità al business centrando ampiamente l’obiettivo di redditività con la generazione di cassa a livelli record. L’incertezza sembra destinata a dominare ancora, ma anche alla luce della forte resilienza dimostrata, possiamo guardare avanti con fiducia consapevoli di avere le risorse necessarie per rilanciare la sfida della crescita. Continuiamo ad investire in innovazione di prodotto e nella sostenibilità del nostro footprint produttivo e la decisione di darci target Science Based di riduzione delle emissioni di C02, rigorosi, sfidanti e soprattutto basati su evidenze scientifiche, vuole rendere ulteriormente credibile e trasparente il nostro commitment a perseguire una crescita sostenibile”.

RISULTATI ECONOMICO FINANZIARI

I Ricavi di Gruppo sono ammontati a €10.016 milioni registrando una variazione organica del -10.3%; escludendo il segmento Projects la variazione organica è del -8,3%, in miglioramento nel quarto trimestre a -4,8%. Un buon contributo alla resilienza del Gruppo è venuto dal segmento Energy, che limita la diminuzione organica dei ricavi al -7,1% con un recupero dal terzo trimestre anche sulla spinta della positiva performance di Power Distribution e Renewables in Nord America. Il previsto calo del Telecom (variazione organica -14,1%) registra un miglioramento del trend nel secondo semestre, in particolare in Nord America (nel quarto trimestre la crescita organica del segmento è stata pari a -3,8%). Le inefficienze nella produzione e installazione dovute al Covid-19, unite al mix sfavorevole di progetti e a un sottoutilizzo della capacità produttiva per la tecnologia estrusa, impattano la performance del segmento Projects.

Leggi anche:  Il settore ICT in Emilia-Romagna, molte luci e poche ombre

L’EBITDA Adjusted si è attestato a €840 milioni, risultato che conferma la resilienza del Gruppo al contesto di mercato fortemente deteriorato, anche grazie alla adozione di tempestive azioni di contenimento dei costi e al miglioramento del business mix che ha consentito di preservare i margini. La riduzione rispetto ai €1.007 milioni di EBITDA Adjusted del 2019, risente inoltre degli effetti negativi derivanti dai tassi di cambio che impattano per circa €32 milioni. Il rapporto EBITDA Adjusted su Ricavi è dell’8,4% rispetto all’8,7% del 2019, confermando la capacità del Gruppo di proteggere la redditività. Il segmento Energy beneficia della brillante performance nella Power Distribution e nelle overhead lines in Nord America. Nel Telecom, l’impatto sull’EBITDA Adjusted del calo dei volumi e della pressione sui prezzi in Europa è stato parzialmente assorbito grazie alle azioni di efficienza dei costi che hanno contribuito anche alla stabilizzazione dei margini. Da evidenziare i segnali di ripresa del business dei cavi ottici nell’ultimo trimestre, soprattutto in Nord America. Nel segmento Projects la profittabilità ha risentito delle inefficienze nella produzione e installazione causate dalla pandemia, della limitata saturazione della capacità produttiva nella tecnologia estrusa, nonché del mix sfavorevole di progetti.

L’EBITDA si è attestato a €781 milioni (€907 milioni nel 2019) includendo oneri netti legati a riorganizzazioni aziendali, oneri netti non ricorrenti e altri oneri netti non operativi pari a €59 milioni (€100 milioni nel 2019). Il Risultato Operativo ammonta a €353 milioni rispetto a €569 milioni del 2019. L’Utile Netto di pertinenza degli azionisti della Capogruppo è ammontato a €178 milioni rispetto a €292 milioni del precedente esercizio.

Leggi anche:  Top100, la forza del cambiamento

Gli sforzi per proteggere la capacità di generazione di cassa hanno premiato il Gruppo che nel 2020 ha raggiunto livelli record, con un Free Cash Flow a €375 milioni (€487 milioni escludendo il cash out per Antitrust), superiore alla guidance. La forte generazione di flussi di cassa ha consentito al Gruppo di accelerare il percorso di ulteriore riduzione dell’Indebitamento Finanziario Netto che ammonta a €1.986 milioni (€2.140milioni al 31 dicembre 2020). Tale sensibile riduzione è stata possibile grazie alla generazione di cassa pari a €487 milioni, prima dei pagamenti relativi alle tematiche antitrust. I fattori che hanno consentito tale generazione di cassa sono:

  • Flusso netto delle attività operative (prima delle variazioni di capitale circolante) pari a €822 milioni;
  • Flusso netto per pagamenti relativi a ristrutturazioni ed altro pari a €130 milioni;
  • Decremento del capitale circolante netto per €259 milioni;
  • Investimenti netti operativi pari a €244 milioni;
  • Oneri finanziari netti pagati per €86 milioni;
  • Imposte pagate pari a €142 milioni;
  •  Dividendi ricevuti per €8 milioni