Controllo della filiera produttiva. La carta d’identità delle materie prime

Controllo della filiera produttiva. La carta d’identità delle materie prime
Enrico Purgato, CEO di The ID Factory

Tracciabilità e monitoraggio della filiera produttiva nel fashion: il caso The ID Factory. Con Skìanet e Seeweb, la fashiontech company garantisce una condivisione delle informazioni trasparente, etica ed ecosostenibile

L’industria del fashion sta attraversando una profonda trasformazione. Mai come negli ultimi mesi, l’importanza di una filiera produttiva controllata, governata e gestita in ogni suo dettaglio, ha acquisito un valore inestimabile. Questo è vero sia per i soggetti che prendono parte alle varie fasi della catena di fornitura sia per i clienti finali, che vogliono conoscere con esattezza da dove arrivano gli articoli che acquistano, in che modo vengono prodotti e che tipologia di materie prime coinvolgono. In generale, i consumatori hanno acquisito una maggiore sensibilità sul grado di eticità ed ecosostenibilità delle merci, così come, lato produzione, è aumentata l’urgenza di garantire tracciabilità e trasparenza delle informazioni. Una serie di esigenze che, già nel 2015, aveva portato alla nascita di The ID Factory, con l’obiettivo di tracciare le informazioni relative alla filiera produttiva nel mondo della moda.

Con un forte know-how nel settore, The ID Factory si era lanciata sul mercato con una semplice piattaforma per la ricezione e la conferma degli ordini di pellame e la tracciabilità dei pellami stessi. L’avvio della collaborazione con Skìanet, Community Partner Network di Seeweb, dopo poco dall’avvio delle attività ha rappresentato un vero switch per il business dell’azienda. «Siamo passati alla costruzione di un’infrastruttura tecnologica più ampia, continuamente implementata, così da arrivare a una proposition di assoluto valore e all’estensione del servizio a tutti i materiali e alle componenti del settore fashion» – spiega Enrico Purgato, CEO di The ID Factory. «E il prossimo step è trasferire i sistemi su un’architettura aggiornata, che sia pronta per le sfide del futuro».

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LA DIGITALIZZAZIONE DELLA SUPPLY CHAIN

La digitalizzazione della supply chain non è di certo un argomento nuovo. È evidente come la crisi pandemica abbia fatto emergere l’importanza di una forte catena produttiva digitalizzata, con dati strutturati sempre disponibili. «Abbiamo vissuto una vera e propria rivoluzione – continua Purgato – che va a braccetto con il concetto di sostenibilità. In modo particolare nel segmento del fashion, l’opportunità di monitorare la catena di fornitura permette di raggiungere un grado di trasparenza nelle operations prima impensabile. Prendiamo ad esempio un brand che pianifica con gli attori della propria filiera di basare almeno l’80% delle spedizioni via mare anziché via aerea, soluzione più sostenibile sia dal punto di vista economico che ambientale. Dal monitoraggio di dati strutturati può non solo avere evidenza del rispetto o meno dell’obiettivo accordato ma, nel secondo caso, anche eventualmente capire quali sono le cause che hanno portato a tali inefficienze e prendere le proprie decisioni strategiche».

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LA COLLABORAZIONE CON SKÌANET

A sei anni di distanza dal lancio, The ID Factory serve oltre 15 brand, 180 produttori di prodotto finito, 120 concerie e 110 fornitori di altri materiali o componenti, che si affidano al suo sistema di monitoraggio, con un margine di crescita che prevede il moltiplicarsi delle attività aderenti nei prossimi anni e l’estendersi dell’applicazione del servizio dal settore calzature e pelletteria ad altri settori moda. Di fatto, The ID Factory è divenuta un nome consolidato come fashiontech company, che supporta i marchi dei settori calzatura e pelletteria nella tracciabilità degli ordini dei materiali lungo l’intera supply chain, con l’obiettivo di garantire una condivisione chiara delle informazioni e una visione d’insieme sulle parti coinvolte nella produzione. La continua e cospicua collaborazione con Skìanet ha permesso di innovare ulteriormente l’ambito in cui The ID Factory opera, anche con l’aiuto di Seeweb, cloud computing provider che offre soluzioni IT con quattro data center di proprietà, presenti in Italia. «La volontà di The ID Factory era di lanciarsi nel mondo del commercio in maniera innovativa, con un nuovo sistema di tracciabilità delle materie prime lungo l’intera filiera produttiva» – spiega Antonio Cataldi, project manager di Skìanet. «Un’idea che ha condizionato e trasformato radicalmente le modalità di trasmissione delle informazioni dei dati relativi alla supply chain».

«Per The ID Factory abbiamo sviluppato una piattaforma in grado di tenere traccia di tutto il percorso compiuto dalle materie prime dal primo invio alla conversione in prodotto finito. La fattibilità dello sviluppo del progetto ha richiesto l’implementazione di quella che oggi potremmo definire la “carta d’identità” dei materiali utilizzati, ovvero un codice QR univoco le cui informazioni contenute al suo interno sono immodificabili: un elemento indispensabile per tenere traccia di tutto il percorso all’interno della filiera produttiva. I dati raccolti e registrati mediante la scannerizzazione del codice QR sono poi riconvertiti all’interno dell’interfaccia della piattaforma per permettere ai brand e ai produttori di prodotto finito di verificare le garanzie dei prodotti realizzati dai fornitori, monitorando in tempo reale i dati sulla qualità, tracciabilità e provenienza dei materiali nei minimi dettagli e nella massima trasparenza».

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Del resto Skìanet, nata nel 2002, ha proprio nel suo animo quello di sviluppare soluzioni tecnologicamente avanzate: portali, siti web e app, funzionali alle attività e alle esigenze di business dei clienti. Grazie all’esperienza maturata in quasi 20 anni, il gruppo è una realtà consolidata e competitiva, che si avvale di un team di professionisti all’opera per sviluppare software personalizzati e rispondere così a ogni tipo di necessità delle PMI. ID Factory e Skìanet sono cresciute insieme, evolvendosi nel percorso di affermazione in un mercato altamente competitivo.

L’AFFIDABILITÀ DEL CLOUD DI SEEWEB

Ma, come anticipato, senza il cloud, il progetto portato avanti da Purgato e Cataldi non si sarebbe concretizzato. «Per loro abbiamo sviluppato un’infrastruttura che assicura stabilità e alte prestazioni ai servizi erogati, in modo da rendere uniforme il canale comunicativo per la gestione degli ordini e delle informazioni» – conferma Gianluca Geralico, strategic customers focal point di Seeweb. «Alla base ci sono una serie di cloud server di alta affidabilità, dotati di un nodo di backup che permette una migrazione rapida verso un nuovo cluster in caso di anomalie sul nodo primario, in modo da riuscire a raggiungere il massimo di tolleranza ai guasti. L’architettura di public cloud, sicura e affidabile, è stata sviluppata per essere scalabile in qualsiasi momento, con upgrade programmabili o istantanei a seconda delle esigenze».

Sicurezza e controllo sono i termini che meglio riassumono il lavoro portato avanti da Skìanet e Seeweb con The ID Factory. In questo progetto si intrecciano non solo le competenze messe in campo dagli ingegneri informatici ma anche l’adozione di protocolli idonei al tracciamento dei dati sensibili, relativi alle informazioni sui materiali e ai loro ordini che non possono essere modificati a piacimento, una volta profilati all’interno della piattaforma. «Seeweb, come da sua natura, entra in gioco con una soluzione su misura del contesto e che risponde alle esigenze di The ID Factory» – spiega il focal point di Seeweb. «Una fase fondamentale è stata quella di pre-sales engineering, che ha visto i nostri tecnici accompagnare il cliente verso la scelta migliore dal lato tecnologico, integrata con quanto già presente in azienda. Il rapporto con Skìanet e The ID Factory si basa su un continuo supporto, che è volto proprio a realizzare interventi personalizzati, con quelle modalità sartoriali che da sempre ci contraddistinguono».

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IL FUTURO È DIGITALE

Se già di per sé l’industry del fashion è sfidante, l’emergenza pandemica ha reso alcuni scenari anche più complessi. L’impossibilità di viaggiare all’estero, in alcuni momenti anche per motivi di lavoro, soprattutto in certi paesi, ha limitato attività fondamentali per la catena di fornitura della moda. «Per esempio, il poter toccare con mano le materie prime – conclude Purgato di The ID Factory – e presentare i prodotti alle fiere in giro per il mondo. Come ID Factory abbiamo pensato a una piattaforma ad-hoc, dove domanda e offerta della supply chain potessero incontrarsi digitalmente. Si tratta di una vetrina digitale, che offre la possibilità agli espositori di mostrare i loro prodotti e a tutti di “viaggiare” oltre i confini fisici. Server e microservizi dedicati alimentano la soluzione, in una modalità ibrida che rappresenta un canale destinato a restare».