Microsoft potrebbe dividere gli aggiornamenti di Windows 10 per consumer ed enterprise

Dopo 30 anni Microsoft cambia la tastiera di Windows

Un’immagine delinea la roadmap dell’aggiornamento a Windows 10 21H1, diviso per due versioni

Microsoft si sta preparando a rilasciare un importante aggiornamento di Windows 10 con una revisione dal nome in codice Sun Valley entro la fine dell’anno. Si dice che l’azienda di Redmond non solo punti ad aggiornare l’interfaccia utente, ma anche nuove politiche di Microsoft Store che amplieranno l’ampiezza delle app che il negozio può ospitare. Sebbene non sia stato condiviso nulla di ufficiale, alla Build, la conferenza annuale degli sviluppatori dell’azienda, il CEO Satya Nadella ha svelato che il prossimo sarà il più grande aggiornamento del sistema operativo in un decennio, aggiungendo di essere “incredibilmente entusiasta della prossima generazione di Windows”. 

I commenti di Nadella sembrano riecheggiare quelli di Panos Panay durante la conferenza Ignite all’inizio di quest’anno. L’unica differenza all’epoca era che Windows 10X, un vero e proprio sistema operativo leggero di nuova generazione, era ancora un’offerta che avrebbe dovuto essere distribuita ai consumatori su nuovi dispositivi nel corso dell’anno. Tuttavia, con Windows 10X cancellato, la domanda più grande che sorge è se la nuova generazione di “Windows” – e non Windows 10 – a cui i dirigenti stanno accennando sia un possibile rebranding di Windows stesso.

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Ma la novità sarebbe un’altra. L’azienda potrebbe includere le novità di Sun Valley nell’aggiornamento 21H2 per i consumatori. Invece per le aziende, l’idea girerebbe intorno all’offerta di un’installazione Enterprise essenziale, che includa correzioni di bug, miglioramenti e altre ottimizzazioni, senza dover abilitare del tutto Sun Valley e i suoi extra. Ecco un’immagine di esempio con il contesto su come potrebbe funzionare questo sistema basato su pacchetti. 

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Mentre l’azienda ha affermato che 10 è stata l’ultima versione numerica di Windows, ci sono speculazioni e persino un caso convincente da parte di Zac Bowden di Windows Central secondo cui l’azienda dovrebbe prendere in considerazione la possibilità di marchiare la prossima versione come Windows 11, proprio per segnalare l’entità dei cambiamenti e una rinnovata attenzione sull’OS.