Gruppo CAP ottimizza la gestione degli asset con Altea IN e Infor

Michele Tessera, direttore Information Technology e trasformazione digitale di Gruppo CAP

L’azienda, affidataria del servizio idrico integrato sul territorio della città metropolitana di Milano, ora gestisce dati e informazioni alla base delle proprie attività, anche da app, in modo più efficace

Altea IN e Infor EAM hanno consentito a Gruppo CAP, gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, di organizzare meglio gli asset alla base delle attività svolte, garantendo maggiore efficienza e affidabilità. «Gestiamo il ciclo di vita dell’acqua a 360 gradi, coinvolgendo acquedotti, sistemi di fognatura, impianti di depurazione» – spiega Michele Tessera, direttore Information Technology e trasformazione digitale di Gruppo CAP. Le responsabilità operative per la fornitura del servizio di acqua potabile, le attività di raccolta attraverso l’infrastruttura delle reti fognarie, le attività di depurazione delle acque prima dell’immissione nel reticolo idrico superiore (che comprende rogge, fiumi e altri corsi d’acqua), sono affidate all’area Operations di Gruppo CAP.

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«Questa struttura si avvale di un ufficio di asset management, che valorizza l’ingegneria della manutenzione, per industrializzare i processi manutentivi in un settore, come quello idrico, in genere poco avvezzo alla cultura industriale della manutenzione» – afferma Alessandro Reginato, direttore Operations di Gruppo CAP. «Gestiamo circa 6.500 km di rete di acqua potabile e altrettanti di fognatura, 40 impianti di depurazione, circa 700 pozzi e circa 75 vasche volano. La quantità di lavoro da organizzare e di dati da analizzare è notevole; serviva una struttura solida, per pianificare le attività, comprendere le tendenze più interessanti, analizzare i dati anche in rapporto alle statistiche dei guasti».

Accanto all’area Operations, un ruolo altrettanto importante è giocato dall’area Engineering, in cui si realizzano le attività, gli investimenti orientati al potenziamento delle infrastrutture, al loro adeguamento in rapporto alle nuove normative, all’estensione dei servizi a tutti gli utenti. Quest’area è composta da 50 persone, tra le quali un team specializzato nella gestione cartografica dei dati e dei database legati alle reti idriche gestite da Gruppo CAP.

«La struttura Engineering, realizza ogni anno investimenti da oltre 100 milioni di euro» – prosegue Reginato. «Di conseguenza è importante che le informazioni tecniche e contabili possano essere centralizzate e rese fruibili da parte di tutte le aree aziendali. Gli applicativi e i gestionali disponibili ci hanno permesso di migliorare le attività di pianificazione e previsione di esecuzione delle attività. Mancava, però, un anello di congiunzione che ci permettesse di integrare gli applicativi e di gestire meglio le attività esecutive, quali gli ordini di lavoro, le attività svolte dai nostri operatori e quelle realizzate dai fornitori esterni. Abbiamo deciso di orientarci verso un applicativo di asset management, che funzionasse da integratore e governasse le attività dei gestionali usati in azienda». L’area Operations e l’area Engineering hanno collaborato in team per comprendere meglio le reali esigenze.

Alessandro Reginato, direttore Operations di Gruppo CAP

UN PRODOTTO ORIENTATO AL FUTURO

«Volevamo dotarci di un prodotto che guardasse al futuro, con App che consentissero la gestione tramite smartphone e tablet, che strizzasse l’occhio all’intelligenza artificiale e a funzionalità predittive» – puntualizza Michele Tessera. Per l’acquisizione di una nuova suite software, con queste caratteristiche, si è ricorsi, come delineato dal DL 50/2016, a una gara d’appalto sia per la scelta del prodotto sia per il conseguente partner e system integrator. Il prodotto Infor è risultato il migliore, mentre Altea IN si è distinta come un partner in grado di garantire un’offerta tecnica all’avanguardia, soddisfacente anche dal punto di vista economico.

«Inizialmente abbiamo lavorato sulla realizzazione delle anagrafiche, ovvero la codificazione degli elementi fisici correlati ai nostri impianti» – dice Alessandro Reginato. «È stato un lavoro condiviso, trasversalmente, in tutta l’azienda, coinvolgendo anche la parte contabile e cespiti, per far sì che il nuovo sistema di codifica fosse compatibile con i codici già esistenti. Successivamente abbiamo definito quali processi eseguire grazie a Infor EAM, sulla base delle attività di audit già svolte. Abbiamo coinvolto la parte operativa, che comprende circa 300 operatori tra acquedotto, fognatura e depurazione oltre a una cinquantina di tecnici che organizzano o supervisionano le attività. Passare dal cartaceo al digitale è stato semplice. La cosa interessante è che abbiamo iniziato a digitalizzare i dati relativi alle attività pianificate, che potranno risultare utili anche in futuro. Un altro elemento interessante è la possibilità di riportare in maniera digitale i valori dei parametri e le informazioni relative ai processi che gestiamo, condividendoli con persone di diverse aree aziendali, tramite smartphone e tablet».

UN PROCESSO INTERAMENTE DIGITALIZZATO

 Un beneficio importante ottenuto è la digitalizzazione del processo: gli asset legati alla sostenibilità, sono al 100% raccolti nel sistema di asset management. Dal punto di vista applicativo il sistema permette di gestire report, attività di analisi e gestione quasi in real time. «Tra i prossimi sviluppi – spiega Tessera – prevediamo la valorizzazione delle informazioni in modo predittivo, per fare programmazione grazie ad algoritmi di intelligenza artificiale che permettano ai manager e ai responsabili dell’ufficio asset management di avere una visione di quanto potrebbe accadere». Le capacità di integrazione tra le soluzioni esistenti si è rivelato un punto di forza fondamentale. «La maggiore integrazione – prosegue Tessera – ha coinvolto workflow management e GIS (Geographical Information System), ma fondamentale è anche l’integrazione con gli ERP per la gestione di fixed asset e degli elementi contabili», il tutto orchestrato dal sistema di gestione delle integrazioni Tibco. In futuro, il progetto potrà avere ulteriori sviluppi e si sta già valutando come possa essere portato anche alle altre aziende del Gruppo.