Lavoro in ufficio o da casa, la soluzione di Sarce è Spacen

Lavoro in ufficio o da casa, la soluzione di Sarce è Spacen

L’hybrid work si impone sempre più come metodologia dominante nel post-pandemia. Gestire in maniera ottimale gli spazi fisici e virtuali non è più un’opzione

Nonostante la graduale ripresa a cui il mondo del lavoro va incontro, con il ritorno in ufficio, è evidente che il futuro poggia su un solo termine: l’ibrido. Ciò vorrà dire adattare spazi e ambienti professionali a nuove esigenze, che guardino alla sicurezza dei dipendenti, all’ottimizzazione della collaborazione in remoto e ad una maggiore prossimità digitale, piuttosto che solo fisica. Secondo la ricerca “Resetting Normal: Defining the New Era Of Work 2021” di Adecco, otto intervistati su dieci ritengono che il lavoro ibrido offra nuove opportunità per creare un ambiente professionale più inclusivo e aperto alla diversità, favorendo l’integrazione di persone con disabilità e dipendenti con figli. Questo non vorrà dire fare a meno, per sempre, degli uffici, ma di ripensarli, organizzandoli al meglio, anche grazie alla tecnologia.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Ed è il motivo per cui Sarce, software house di Parma che è divenuta una tra le più innovative aziende IT italiane, ha presentato Spacen, una piattaforma pensata per la gestione e la prenotazione degli spazi fisici, dalle postazioni di lavoro agli uffici, passando per le sale riunioni, i tavoli in una mensa o le assegnazioni dei parcheggi. Ma non solo: al suo interno anche lo schedule per prenotare spazi “virtuali”, luoghi digitali che possono replicare stanze e aule, aperte in un dato giorno e una certa ora. Nel caso di un’azienda, lo spazio virtuale dei dipendenti che si trovano in smart working, in isolamento fiduciario, in un team di progetto. Un tassello che completa l’offerta di Sarce in termini di digitalizzazione del workplace.

Leggi anche:  Democrazia del dato

L’obiettivo di Spacen non è quello di porsi come semplice software per le imprese ma come modo per veicolare un’esperienza di lavoro propriamente “liquida”, un proprio spazio aziendale interattivo. Il target di riferimento sono le medie e grandi aziende, dislocate o meno su più sedi e vari reparti. Fruibile da smartphone e web, Spacen rappresenta certamente una soluzione facile, veloce ed economica per gestire in maniera efficiente gli spazi, ottimizzando al contempo i costi di struttura.

I punti di forza di Spacen

Tramite Spacen, è possibile condividere la scelta del proprio spazio di lavoro ma anche scegliere tra lavoro in presenza o a distanza, in funzione delle esigenze del team. L’app può essere utile per collaborare con i colleghi e semplificare l’organizzazione di riunioni ma anche per raccogliere i KPI di occupazione: dati completi e chiari nella presa di decisioni.

Secondo Sarce, tra i punti di forza ci sono i tempi di avviamento e di apprendimento, praticamente ridotti a zero, e nessun investimento hardware, a fronte di un canone di gestione ricorrente. Un’unicità che si traduce nell’opportunità di creare liberamente e in numero illimitato spazi virtuali, con cinque diversi ruoli per una gestione distribuita delle competenze. Inoltre, l’allocazione degli uffici, soprattutto per le realtà più grandi, può avvenire direttamente sulla planimetria inserita, da desktop come da mobile. L’importazione delle anagrafiche e l’integrazione con i software aziendali promettono di rendere più semplice l’organizzazione, senza necessità di usare programmi differenti.

Spacen verrà distribuito sul mercato attraverso una duplice offerta: una versione Business on Cloud, per aziende con meno di 100 utenti, e una Enterprise on Cloud ed on premise, per organizzazioni che hanno necessità particolari di gestione degli spazi o un elevato numero di utenti. L’applicazione è completamente integrata a Office 365, Outlook, sistemi di posta, calendari e software Analytics, come Power BI, per esplorare attività e tendenze.

Leggi anche:  VEMlive 2023, “un ponte immaginario tra visione e realismo”