Pasquale Testa, il CIO che centra il bersaglio

Pasquale Testa, il CIO che centra il bersaglio

Interessi e curiosità di Pasquale Testa, fondatore e presidente di CIO Club Italia e CIO di Sole365, che mette il suo tempo libero al servizio della comunità dei CIO della PMI e del suo amato Sud

Questo mese andiamo a scoprire gli aspetti non noti di un “piccolo grande uomo”: Pasquale Testa, nato a Napoli nell’autunno del 1976 – città che ama e dove tuttora vive, due figli – Giancarlo di 18 anni e Mattia di 12, CIO del gruppo Sole365, catena di negozi di supermercati sviluppata soprattutto nel Sud Italia, nonché vulcanico fondatore e presidente dell’Associazione CIO Club Italia che ha oltre 700 soci tra i CIO delle PMI di tutta Italia.

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Pasquale, proviamo a conoscerti meglio. Quali sono i tuoi interessi, i tuoi hobbies, le tue passioni?

«Da qualche tempo ho cambiato le mie abitudini e il mio bioritmo mi permette di svegliarmi presto al mattino e dedicarmi un po’ a quelle che sono le attività connesse alla programmazione degli eventi di CIO Club Italia. Non dovrebbe essere visto come un hobby, ma per me lo è diventato, grazie al senso di appartenenza e il networking che questa associazione ha creato. Ogni mattina, nel tragitto da casa a lavoro e viceversa, prendo un “caffè virtuale” con uno o più membri del direttivo. Per rilassarmi, pratico un po’ di esercizio fisico e adoro leggere, in particolare due tipologie di libri: storie dei grandi italiani del passato, come Michelangelo, Leonardo, ma anche più recenti come Adriano Olivetti e in genere tutti coloro che hanno contribuito a rendere l’Italia grande nel mondo e che – per così dire – “hanno vinto la morte”. Coloro, insomma, che hanno lasciato una traccia indelebile nel tempo. La seconda tipologia è quella dei libri fantasy: una passione nata nella mia adolescenza e mai abbandonata. Sono un videogamer da sempre e un inizio di giornata con la PS4, non me lo toglie nessuno, soprattutto mentre tutti gli altri sono ancora a letto. Così inizio le mie domeniche».

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E come si svolge la tua giornata tipo?

«La mia giornata è abbastanza regolare e a volte ripetitiva, mettendo insieme l’attività dell’associazione e il lavoro di CIO. Dopo cena, mi rimetto al PC oppure ne approfitto per guardare un film. Il sabato e una sera a settimana invece, mi dedico alla mia nuova passione, il tiro con l’arco».

Sei un uomo sportivo?

«Non sono un tifoso e non ho avuto mai alcun interesse per il calcio, non seguo una partita da più di 20 anni. Ma mi fa piacere se so che il Napoli gioca bene e vince. Da poco, ho iniziato il tiro con l’arco e devo dire che mi sto appassionando sempre più. La metodologia di tiro per me prescinde dal gesto puramente atletico e mi aiuta molto come disciplina mentale. Di solito, lo pratico una o due volte la settimana. In generale, quando è bel tempo ne approfitto per fare una corsetta da runner non professionista, che aiuta tanto a “liberare la mente” oppure mi concentro su qualche esercizio di calisthenics, usando il peso corporeo come resistenza per allenarsi e sviluppare il fisico. Non sono molto regolare ma ho acquistato delle attrezzature per allenarmi anche in casa ed essere più costante».

Il tuo lavoro è stressante, pieno di responsabilità e ti impegna ventiquattr’ore su ventiquattro. Cosa fai per staccare?

«Solitamente, viaggio con la famiglia e prediligo vacanze di totale riposo al mare: le classiche due settimane estive, anche se preferirei la montagna. Per i figli, accetto di buon grado la destinazione marina e passo il tempo – oltre che con loro – divorando libri. Prediligo le vacanze in Italia. Da quasi dodici anni, la Sicilia è diventata una delle mete più frequenti e per me ha – e avrà sempre – un posto speciale nella mia vita. Durante l’anno, mi concedo con la famiglia alcune visite a città d’arte o a parchi giochi italiani: lo faccio soprattutto per i ragazzi, o forse, è solo una scusa».

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Se dovessi descrivere una tua particolarità, cosa diresti?

«Che dire di me? Una cosa la so di certo: se mi prefiggo un obiettivo, posso metterci tempo, ma lo raggiungo sempre. Che sia lavorativo o personale – e soprattutto se credo in quello che faccio – non mi fermo davanti a nessun ostacolo. Sarà per questo che alcuni amici mi hanno soprannominato il “nano”. Non credo sia solo per la mia altezza, ma soprattutto per la cocciutaggine che mi caratterizza».


Luciano Guglielmi CIO, direttore comitato di Indirizzo per la Fondazione per la Sostenibilità Digitale – senior advisor di PwC – Board member and ambassador di CIO AICA Forum