Next generation human, le tecnologie per un uomo migliore

Come coinvolgere i dipendenti in un ambiente di lavoro ibrido

Come le soluzioni di realtà virtuale e aumentata, le tecnologie biometriche, i wearable e le altre tecnologie di human augmentation influiscono sui processi di trasformazione digitale e di qualità della vita

È innegabile che le tecnologie digitali stiano drasticamente e velocemente trasformando il modo di vivere e di lavorare, di supportare la trasformazione dei luoghi di lavoro, di sviluppare nuovi prodotti e servizi e di creare modelli di coinvolgimento dei clienti e dipendenti sempre più innovativi. Tali trasformazioni sono ancora più evidenti quando hanno un impatto diretto, interattivo e per certi versi “invasivo” con l’essere umano e con il suo modo di interagire con la tecnologia in qualunque sua forma. All’interno di questo contesto, IDC definisce la Human Augmentation come un insieme di tecnologie che abilitano nuovi skill, migliorano le capabilities esistenti e offrono esperienze uomo-macchina sempre più orientate all’uomo stesso. Tale segmento di mercato comprende tra gli altri la componente hardware della realtà aumentata e virtuale (AR/VR), gli esoscheletri, le soluzioni biometriche, i dispositivi indossabili (wearable), le soluzioni per la casa intelligente (smart home) e dispositivi medici (dispositivi ingeribili, iniettabili e impiantabili). L’implementazione di queste tecnologie generano tre tipi di impatti su aziende e società, che si traducono nei concetti di miglioramento, abilitazione ed esperienza.

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MIGLIORAMENTO – Le tecnologie di Augmented Humanity migliorano le competenze, le percezioni e le capacità umane esistenti, nonché accelerano le loro capacità di svolgere compiti. In questo modo, per esempio, i dipendenti possono lavorare meglio o più velocemente.

ABILITAZIONE – Le tecnologie dell’umanità aumentata sbloccano nuove abilità umane. Ciò include casi d’uso e tecnologie che consentono agli esseri umani di svolgere attività o raggiungere obiettivi che non potrebbero eseguire o raggiungere senza tale supporto tecnologico. In questo caso, le soluzioni di Human Augmentation consentono agli esseri umani di svolgere compiti mettendo a loro disposizione il giusto set di strumenti nel momento giusto.

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ESPERIENZA – Le tecnologie di umanità aumentata producono interazioni simili a quelle umane e generano una customer e una employee experience con un livello di qualità e profondità superiore. Man mano che la cultura del lavoro cambia in Europa e molte aziende accelereranno i loro sforzi di trasformazione digitale, assisteremo sempre più spesso all’implementazione di soluzioni di Human Augmentation. Considerando il periodo storico in cui ci troviamo, fortemente caratterizzato da scarsità di personale con competenze adeguate, da interruzioni della supply chain dovute alla carenza di materie prime, da problemi di sicurezza e spazi di lavoro ibridi, la Human Augmentation sarà fondamentale per colmare queste lacune e soddisfare le esigenze del business. Le aziende utilizzeranno tali tecnologie per sbloccare nuove competenze ed elevare quelle esistenti, creando al contempo esperienze per clienti e dipendenti basate sul digitale.

TECNOLOGIA COME EMPOWERMENT – Lungi dal poter essere considerate tecnologie da film di fantascienza, negli ultimi due anni le tecnologie di potenziamento umano hanno già aiutato le aziende a rispondere a molte crisi e fenomeni disruptive. Tuttavia, queste tecnologie non sono facili da implementare e richiedono una solida preparazione. Il potenziamento (augmentation) dei dipendenti in molti settori rappresenta una vera e propria necessità. Molte organizzazioni si stanno rendendo conto che la trasformazione del modo in cui i propri dipendenti svolgono i compiti è parte fondamentale del percorso di trasformazione digitale. In che modo le tecnologie di Augmented Humanity trasformeranno il mondo? Qui di seguito, proponiamo una serie di use case che hanno già preso ampiamente piede all’interno della vita comune o si diffonderanno in un prossimo futuro.

ESOSCHELETRI – Gli esoscheletri, per esempio, aggiungeranno uno strato robotizzato alla forza lavoro del futuro, consentendo lo sviluppo di una nuova generazione di capacità umane, offrendo supporto meccanico passivo ai dipendenti che lavorano in settori in cui è richiesto il sollevamento di carichi pesanti. Sebbene non vedremo presto esoscheletri convenienti su vasta scala, industrie come quella automobilistica e dei trasporti, maggiormente orientate all’innovazione e alla sperimentazione, stanno già fornendo ai propri lavoratori esoscheletri per aumentare la produttività e la sicurezza, ridurre i tassi di incidenti negli stabilimenti e accelerare i processi di produzione.

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DISPOSITIVI INDOSSABILI – I wearable continuano nel percorso di materializzazione tecnologica del trend del “sé quantificato”, in cui utenti finali e produttori di tecnologia condividono l’interesse per la scoperta di sé attraverso i dati. Gli smartwatch che monitorano la frequenza cardiaca, i livelli di ossigeno e di glucosio nel sangue tramite la tecnologia dei sensori a infrarossi saranno visti più frequentemente tra i consumatori. Anche gli smart glasses (occhiali intelligenti) che elaborano i dati e mostrano la visualizzazione olografica delle informazioni sperimenteranno un aumento della domanda. Ciò sta già accadendo per consentire casi d’uso di trasformazione della forza lavoro a distanza in risposta alla crisi COVID-19. Sebbene la quasi totalità dei dispositivi indossabili rientri nel segmento dei consumatori, i fornitori di wearable stanno trasformando le capacità di elaborazione dei dati e la connettività di rete di questi dispositivi, ampliando la gamma di casi d’uso dei dispositivi indossabili per renderli sempre più appetibili anche per il segmento commerciale. In un contesto in cui anche le aziende del settore manifatturiero stanno reinventando il posto di lavoro implementando nuovi modi per adattare la propria cultura alla nuova normalità, i dispositivi indossabili verranno utilizzati sempre più frequentemente per progettare piani di ritorno al lavoro che puntino a garantire la sicurezza del dipendente anche in situazioni non strettamente connesse alla pandemia.

SOLUZIONI BIOMETRICHE – Tecnologie e soluzioni biometriche non sono nuove ma la loro diffusione diventerà sempre più pervasiva tanto che andrà a sostituire password, codici PIN e badge di accesso. Polizia e fornitori di servizi di sicurezza si affidano poi al riconoscimento facciale per identificare le persone in strutture pubbliche come hotel, casinò e aeroporti. Molte banche stanno compiendo un grande passo avanti verso l’attività bancaria biometrica lanciando anche il riconoscimento vocale per consentire ai clienti di autenticarsi in modo sicuro e rapido. Anche gli aeroporti stanno investendo molto al fine di implementare le tecnologie biometriche per garantire e velocizzare l’accesso ai gate, migliorando la customer experience senza ridurre i controlli di sicurezza.

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DISPOSITIVI MEDICI – A supporto del miglioramento dell’esperienza dei pazienti si assisterà a breve a una diffusione di telecamere impiantate all’interno di capsule che trasformeranno lo screening invasivo in ospedale in cure mediche a domicilio. Alcuni ospedali stanno già sperimentando su vasta scala, andando a supportare l’innovazione dei servizi sanitari in modo dirompente. La reale diffusione di queste tecnologie dipenderà molto dall’approvazione degli organismi medici e dallo scetticismo del paziente. Sempre con l’ottica di migliorare la qualità della vita dei pazienti, i dispositivi medici impiantabili e iniettabili, come le soluzioni di monitoraggio continuo del glucosio abilitate da connessioni Bluetooth, aumenteranno notevolmente e aiuteranno i pazienti a ottimizzare la loro terapia con una comunicazione continua tramite applicazioni mobili, garantendo al contempo la somministrazione di farmaci. Queste tecnologie miglioreranno notevolmente la qualità della vita del paziente che potrà affrontare la malattia in modo più semplice e senza modificare eccessivamente il proprio stile di vita.

Sergio Patano associate director, Research & Consulting di IDC Italia