ToolsGroup, come gestire la sfida della supply chain

ToolsGroup, come gestire la sfida della supply chain

Soluzioni basate sull’intelligenza artificiale e una cabina di pilotaggio avanzata a regia umana per rispondere alle esigenze di business continuity e ottimizzazione operativa dei retailer nel contesto di una supply chain globale sempre più frammentata

Inflazione, recessione, eventi geopolitici problematici costringono la supply chain a fare i conti con interruzioni, ritardi e disagi. Il problema energetico è molto sentito perché l’energia è la fonte primaria di movimentazione sia all’interno di un impianto produttivo sia nelle attività di trasporto della merce. Lo scenario in cui, oggi, i supply chain leader devono confrontarsi ogni giorno è complesso. Di tutto questo è consapevole ToolsGroup, realtà che, grazie a soluzioni basate sull’intelligenza artificiale, ha l’obiettivo di aiutare retailer, produttori e distributori a superare i problemi e le incertezze di mercato che impattano sulla supply chain. «Parlare di eccellenza operativa nella supply chain non basta, bisogna lavorare in sinergia con l’area commerciale, per essere fonte di innovazione» – afferma Mauro Adorno, vice president Global Alliances and Indirect Sales di ToolsGroup. «La supply chain si porta dietro una struttura di costo, che deve essere flessibile e agile affinché le attività di business siano vincenti. Ai giorni nostri, decisioni politiche internazionali possono influire sulla riuscita delle attività. E di conseguenza, la pianificazione attingendo a dati e informazioni in tempo reale è fondamentale per elaborare scenari che integrano quanto è previsto nel piano produttivo o di delivery di alcuni componenti con quanto dipende da decisioni esterne, come blocco del gas o bollette dal costo elevato». I sistemi software devono essere connessi in tempo reale per supportare il processo decisionale, contribuendo al miglioramento e all’ottimizzazione di tutti i processi di pianificazione legati alla supply chain, che deve essere organizzata in modo flessibile, per reagire con prontezza in caso di variazioni o perturbazioni inattese.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

«Quando parliamo di riscaldamento globale, di pressione sulle aziende per la sostenibilità, di aumento dei costi energetici, tutto si complica, anche in rapporto alla marginalità» – prosegue Adorno. «Il supply chain manager deve avvalersi di persone competenti. La ”human-centric digital automation”, che porta l’essere umano a essere parte integrante del processo, si allaccia al tema dell’intelligenza artificiale. Se i dati sono molto variabili, anche un valido sistema predittivo di machine learning non riesce a essere affidabile al 100%. In questi casi, la componente umana diventa fondamentale ma essendo la diffusione di informazioni elevata, quanti lavorano in ambito supply chain devono essere supportati da una “cabina di pilotaggio” avanzata. Su un aereo molte attività sono automatizzate grazie ai sistemi informatici di bordo, ma è il team che gestisce il veicolo in volo a prendere decisioni importanti e impreviste. Questo deve avvenire anche nell’area supply chain».

Persone e sistemi evoluti

La complessità della supply chain deve essere gestita da persone supportate da sistemi informatici evoluti, con una forte componente di intelligenza artificiale. «Innanzitutto – spiega Adorno – è necessario disporre di sistemi informativi che consentano decisioni operative in automatico per molti dei processi necessari a far funzionare la macchina produttiva e l’intera supply chain. Accanto ai processi gestibili con strumenti evoluti basati su intelligenza artificiale, ce ne sono altri che devono essere gestiti dal team di supply chain management». Sarà il sistema informativo stesso a segnalare ai responsabili della supply chain quali sono gli eventi eccezionali a cui prestare attenzione, perché la decisione che si sta prendendo ha un livello di rischio elevato. «Alcune aziende – continua Adorno – si basano ancora su fogli Excel aggiornati quotidianamente con dati presi dall’ERP e da altri sistemi informativi e creano predizioni con algoritmi basici. Questo perché si è data priorità a modernizzare l’ERP senza prestare attenzione alla pianificazione della supply chain. La crisi sistemica ha accelerato i processi di digitalizzazione, e anche gli investimenti in tecnologie evolute in area Supply Chain ne hanno tratto beneficio. Collezionare dati in un cloud, in un data lake, permette a un secondo sistema dotato di intelligenza artificiale di interpretare milioni di dati e trovare informazioni utili, che saranno rese disponibili al team supply chain che interverrà per un cambio di rotta qualora necessario».

Leggi anche:  Si prevede che l’AI generativa accelererà la crescita professionale dei dipendenti entry-level in tutti i settori

Sostenibilità e sinergia

Nell’Agenda della sostenibilità, rientra l’impatto che ogni azienda ha in termini di carbon foot print. «Questo tema – dichiara Adorno – è sempre più importante anche per i consumatori, che non vedono di buon occhio chi non ha un rapporto ecofriendly con l’ambiente. Il chief supply chain officer (CSCO) è oggi sempre più anche un gestore dell’ecosistema, inteso come il sistema in cui l’azienda performa sul proprio mercato di riferimento. Anche nei CEO è cresciuta la consapevolezza dell’importanza della ecosostenibilità, che dipende sia da come è costruito il prodotto sia da come è distribuito lungo la supply chain».  Secondo Adorno, puntare sulla human centric digital automation consente di lavorare meglio. Essere umano e macchina lavorano in sinergia affinché la supply chain possa stabilizzarsi a fronte di perturbazioni esterne.

«Come fornitori di software – dichiara il vice president di ToolsGroup – abbiamo una forte responsabilità. Dobbiamo innovare per rendere le aziende clienti sempre più competitive. Stiamo anche tracciando lo scenario che riguarderà la supply chain entro i prossimi 10 anni. Lo stiamo facendo in collaborazione con società di consulenza e partners, cercheremo di sviluppare una visione condivisa, che sarà presentata anche in un white paper che renderemo disponibile anche a clienti e prospect. Vogliamo individuare le sfide che bisogna fronteggiare per adeguare il nostro piano di business a quanto serve per rimanere competitivi in uno scenario di difficile interpretazione, che potrebbe caratterizzarsi per un’economia globale fortemente condizionata dai recenti avvenimenti geopolitici».

Continuare a crescere

In questo momento, ToolsGroup è in una fase di transizione. L’ingresso del fondo di investimento Accel-KKR, la ridefinizione degli obiettivi strategici, la nomina di Inna Kuznetsova nel ruolo di CEO, al posto di Joseph Shamir, che rimane nel consiglio di amministrazione e mantiene l’incarico di consulente del fondo di investimento Accel-KKR, sono tra gli elementi che hanno caratterizzato gli ultimi mesi. Il 2022 è un anno di riorganizzazione, anche in seguito all’acquisizione del ramo demand management di Mi9 Retail. «Ci stiamo focalizzando su priorità di business anche a livello geografico, per essere efficienti e usare le risorse disponibili in azienda nel modo migliore» – spiega Adorno. «Per il 2023, abbiamo l’obiettivo di partire con forte scalabilità e accelerazione una volta adeguati i processi, l’organizzazione, e il modello di business. Il 2023 sarà l’anno del retail. Nel Nord America abbiamo già molti clienti. L’obiettivo è accelerare in EMEA e nell’area APAC, non solo nel settore retail ma anche manufacturing.

Leggi anche:  Whistleblowing, che fare?

Abbiamo due verticali, Industry, dedicato all’area Industrial Aftermarket, e Retail, dedicato, in particolare, a fashion, e-commerce, omni-channel. Queste due linee di prodotto nel 2023 saranno integrate, perché l’obiettivo è di avere un prodotto unico che serva  i diversi settori, lavorando sulla scelta di moduli e parametri. L’attività di ricerca e sviluppo, in questa direzione, proseguirà nel 2023. Nel 2023, lavoreremo sull’ottimizzazione anche per favorire la crescita del gruppo dove all’organizzazione globale, alla forte focalizzazione in termini di obiettivi, alla standardizzazione di processi e prodotti si aggiunge anche un investimento in area risorse umane. Abbiamo rinforzato il team con un nuovo chief people officer, vogliamo favorire la formazione di persone di talento per poter contare su una squadra di eccellenza, valorizzando anche la creatività. Continuremo a dare importanza all’ecosostenibilità e alla crescita per acquisizioni, per un’offerta più completa ed efficiente».