Gli USA vogliono eliminare Tik Tok

Gli USA votano la legge contro Tik Tok

Nuova proposta di legge per vietare i social considerati vicini a stati nemici

I politici americani non solo vogliono limitare l’accesso a TikTok, ma puntano a eliminarlo del tutto. I membri della Camera e del Senato hanno introdotto proposte di legge che mirano a bloccare le attività di qualsiasi società di social media venga considerata vicina a Cina, Russia, Cuba, Iran, Corea del Nord o Venezuela. L’ANTI-SOCIAL CCP Act (Averting the National Threat of Internet Surveillance, Oppressive Censorship and Influence, and Algorithmic Learning by the Chinese Communist Party) ha lo scopo di bloccare l’accesso a TikTok e ad altre app che potrebbero teoricamente incanalare i dati degli utenti americani verso governi oppressivi, censurare le notizie o altrimenti manipolare il pubblico. La logica riecheggia ciò che i leader politici statunitensi hanno sostenuto per anni. Sebbene TikTok abbia compiuto sforzi per allontanare le sue operazioni internazionali da quelle in Cina, ad esempio archiviando i dati degli utenti su serve Oracle su territorio USA, i critici hanno sostenuto che la società madre ByteDance è alla mercé del governo cinese. 

Secondo le convinzioni di Washington, TikTok potrebbe potenzialmente profilare i dipendenti del governo e sorvegliare gli americani. I co-sponsor del disegno di legge repubblicano, il senatore Marco Rubio e il deputato Mike Gallagher, hanno cercato di tracciare collegamenti tra alcuni dirigenti di ByteDance e il Partito comunista cinese in un articolo di opinione sul Washington Post lo scorso novembre. A quel tempo, 23 direttori avevano precedentemente lavorato per i media sostenuti dallo stato, e “almeno” 15 dipendenti lo facevano ancora. Il disegno di legge è sponsorizzato anche dal democratico alla Camera Raja Krishnamoorthi. In una dichiarazione, un portavoce di TikTok ha affermato che è “preoccupante” che i membri del Congresso stiano proponendo una legislazione per vietare l’app piuttosto che attendere la conclusione di una revisione della sicurezza nazionale. L’azienda ha aggiunto che “continuerà a informare” il Congresso sugli aggiornamenti delle indagini, continuando a negare il coinvolgimento con le presunte attività di sorveglianza cinesi. 

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