Zero Trust, come sfruttare il potenziale della trasformazione digitale

Perché il 2024 sarà l'anno del 5G

A fronte di uno scenario di rapida trasformazione digitale, il modello Zero Trust si è contraddistinto come ideale per proteggere utenti, workload e dispositivi aziendali in un contesto distribuito a livello geografico e incentrato su cloud e mobile.

I responsabili IT di tutto il mondo sono consapevoli di questa situazione e l’approccio Zero Trust si sta diffondendo sempre più, sovvertendo principi di sicurezza e di rete consolidati da decenni. Come emerge dal report The State of Zero Trust Transformation 2023, condotto su 1.900 responsabili IT di livello senior in aziende di tutto il mondo che hanno già avviato la migrazione di applicazioni e servizi verso il cloud, oltre il 90% (97% in Italia) delle aziende che hanno iniziato la migrazione verso il cloud ha implementato, sta implementando o sta pianificando l’implementazione di un’architettura Zero Trust. Si tratta di un ottimo passo avanti, ma le imprese devono accelerare il più possibile questo processo. Il complesso scenario economico, le incertezze relative alla supply chain, le richieste in continua evoluzione di clienti e dipendenti, le pressioni sui budget, rendono sempre più difficile per le aziende mantenersi competitive senza la velocità, l’agilità, la flessibilità e l’efficienza offerte dal cloud.

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Così come la trasformazione della rete porta inevitabilmente a una strategia di cybersecurity più evoluta, i cambiamenti nelle soluzioni di sicurezza possono essere catalizzatori di trasformazioni in altre aree dell’azienda.  Un’architettura Zero Trust efficace consente alle aziende di lasciarsi alle spalle l’infrastruttura legacy: il 68% (64% in Italia) dei responsabili IT intervistati concorda sul fatto che la trasformazione sicura del cloud è impossibile con un’infrastruttura di sicurezza di rete legacy e che le soluzioni Zero Trust Network Access (ZTNA) presentano chiari vantaggi rispetto ai firewall e alle VPN tradizionali per l’accesso da remoto alle applicazioni.

A livello globale, solo il 22% delle aziende è pienamente convinto di sfruttare completamente il potenziale della propria infrastruttura cloud pertanto, è evidente la necessità di pensare al di là della sola sicurezza in futuro. Se affrontato da una prospettiva IT olistica, l’approccio Zero Trust oltre a prevenire attacchi informatici su larga scala, può favorire l’innovazione, migliorare il coinvolgimento dei dipendenti o contribuire alla realizzazione di efficienze tangibili dal punto di vista dei costi.

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I risultati dell’indagine evidenziano anche uno scollamento tra i team aziendali e IT, oltre a un’incomprensione di fondo sulle motivazioni alla base della trasformazione digitale. Il report mostra inoltre che le aziende vedono ancora la trasformazione come un problema tecnologico anziché come parte integrante della strategia aziendale. I responsabili IT focalizzati sulla crescita del business comprendono che la trasformazione non riguarda solo la migrazione delle applicazioni nel cloud e hanno la lungimiranza di riconoscere che, affinché l’azienda possa realizzare il pieno potenziale della digitalizzazione, anche la rete e la sua sicurezza devono essere modificate.

Le aziende si trovano a dover fornire una nuova tipologia di ambienti di lavoro ibridi e un’infrastruttura di produzione digitalizzata e a fare affidamento su una serie di tecnologie emergenti come IoT e OT, 5G e persino il metaverso. Devono quindi ampliare il modo attraverso cui vedono l’approccio Zero Trust e la trasformazione digitale. Una piattaforma Zero Trust ha il potere di ridisegnare i requisiti dell’infrastruttura aziendale e organizzativa: diventare un vero e proprio motore di business che non si limiti a consentire il modello di lavoro ibrido richiesto dai dipendenti, ma che permetta alle aziende di diventare completamente digitalizzate.

I responsabili IT hanno l’incredibile opportunità di educare i responsabili delle decisioni aziendali sull’approccio Zero Trust come fattore abilitante per l’azienda. È questo l’anello mancante che aiuta le aziende a rafforzarsi e a prepararsi oggi alle tecnologie del futuro.

Nathan Howe, vice president, Emerging Technology and 5G di Zscaler